IL “SECONDO CERVELLO”
↑ topUno degli ambiti più affascinanti e recenti degli studi sul microbiota è l’aspetto che si concentra sull’indagine del cosiddetto “secondo cervello”, o in generale, della stretta relazione tra cervello e intestino. Secondo recenti pubblicazioni il microbiota è un ruolo centrale nell’asse intestino-cervello (Gut-brain axis) che influisce sulla genesi di alcuni sintomi delle malattie, ma anche del controllo di alcuni stati emotivi e del benessere generale.
Risulta quindi evidente quanto sia importante considerare l’analisi del microbiota un passaggio consigliato per trarne informazioni di tipo clinico.
IL TEST DEL MICROBIOTA
↑ topIl test che oggi è disponibile consiste in un semplice campionamento di feci, dalle quali si riesce a estrarre in Dna batterico necessario all’analisi e alla ricostruzione di questo ecosistema. A valle dell’analisi, quindi per il nostro medico che oggi, aggiungendo questo tassello, all’intero mosaico, può pianificare un intervento terapeutico personalizzato, come prima non era possibile. Una migliore conoscenza dei meccanismi e del contributo del microbiota alle malattie dentro e fuori l’apparato gastroenterico permetterà quindi di sviluppare nuove terapie, per trattare e prevenire le patologie ad esso collegate. Per alcune malattie dell’apparato gastroenterico è possibile usare il microbiota intestinale per rilevare malattie prima della diagnostica tradizionale. In futuro, si potrà quindi pensare di stratificare più accuratamente i pazienti tramite il microbiota, così da arrivare a trattamenti più efficaci e personalizzati.
Andrea Castagnetti, biotecnologo molecolare e CEO di Wellmicro, ci parla del microbiota intestinale, l’insieme degli organismi presenti nell’organismo umano (batteri, virus ed eucarioti).