Chi ne soffre lo sa bene: il mal di testa in vacanza è un ospite invadente. Ma perché, proprio quando siamo meno stressati, gli attacchi di mal di testa aumentano anziché diminuire?
I mal di testa non sono tutti uguali: nel gruppo delle cefalee primarie (quelle che non sono causate da altre malattie o disturbi), l’emicrania è senza dubbio la più diffusa. L’emicrania affligge circa il 16%-18% delle donne e il 6%-8% degli uomini. In letteratura è la settima causa di invalidità nel mondo e ha severe conseguenze anche a livello sociale per la sua natura “invisibile”.
L’emicrania non ha una cura definitiva e la strategia migliore per combatterla è l’intervento immediato con una terapia di contenimento non appena si presentano i primi sintomi.
Il primo consiglio per chi soffre di mal di testa e non vuole rovinarsi le vacanze è quindi quello di avere sempre sotto mano un antidolorifico. Se si attende troppo tempo prima di prenderlo, il dolore può diventare ingestibile e si rischia che sia troppo tardi perché i farmaci abbiano effetto. L’antidolorifico giusto è per ognuno diverso: scegliete quello che per esperienza sapete che ha più effetto. Anche in vacanza, non dimenticatevi di segnare quando e quanti antidolorifici vengono assunti: un uso eccessivo può infatti avere effetti negativi.
Oltre che intervenire all’occorrenza, la strategia migliore per combattere il mal di testa è la terapia preventiva, che si avvale di farmaci di prevenzione da discutere con lo specialista, ma anche e soprattutto in una serie di attenzioni per ridurre le crisi.
I fattori scatenanti che potrebbero intensificare il numero degli attacchi di mal di testa sono numerosi: stress, disturbi del sonno, variazioni delle abitudini alimentari, esposizione a luce del sole intensa, variazioni climatiche, ciclo mestruale.
In vacanza cambiano i ritmi di vita: passiamo da uno stile di vita spesso sedentario e al chiuso ad attività di movimento all’aperto, abbiamo abitudini alimentari diverse e variano gli orari di sonno e di veglia. Chi soffre di emicrania deve stare attento a mantenere i ritmi di vita il più possibile simili a quelli che ha durante il resto dell’anno: non saltare i pasti, selezionare i cibi che mangia (no a cioccolato, formaggi, carni grasse, insaccati, frutta secca, cibi fritti, caffè, tè).
Per chi si prepara per viaggi internazionali, il jet leg è un fattore di rischio da non sottovalutare: bisogna iniziare almeno tre giorni prima a compensare la differenza di fuso orario aiutandosi con della melatonina, integratore per compensare le variazioni del ritmo sonno-veglia. Le variazioni climatiche e di altitudine in generale vanno affrontate il più possibile gradualmente.
Il sonno è da tutelare con attenzione particolare: dormire le giuste ore, non troppe e non troppo poche, a temperature di 21-22 gradi, con pigiama di cotone che assorba il sudore.
Attenzione anche a non esagerare con gli alcolici e a non fumare eccessivamente: entrambe abitudini che in vacanza tendiamo a intensificare senza farci caso.
Tutti questi accorgimenti sembreranno scocciature, ma sono un piccolo sacrificio per una vacanza davvero rilassante e senza mal di testa.