Cosa ci insegna l’epidemia
↑ topL’epidemia di Covid-19, in tutta la sua gravità, era attesa. Non si è stati in grado di prevedere in che momento e da quale microrganismo, ma vi erano tutti gli elementi per sapere che sarebbe arrivata. Le osservazioni sulle zoonosi e la storia delle epidemie e pandemie che si sono abbattute sulle popolazioni mondiali non avrebbero dovuto lasciare dubbi al proposito.
Siamo arrivati al disastro largamente impreparati e ora si tratta di imparare dagli errori. Alcune cose stanno già cambiando: incontri e viaggi di lavoro rimpiazzati da teleconferenze, telemedicina, ordini online per ogni esigenza.
Rinunciare ad altre attività sociali, come cenare con gli amici o fare le ferie in spiaggia, non sarà altrettanto semplice. Nel frattempo, in barba alla nostra presunzione, virus e batteri continueranno a moltiplicarsi secondo i dettami della vita biologica a cui sono perfettamente adattati da 3 miliardi e più di anni.
A partire dalla pandemia di Influenza del 1917-18, quasi tutti i recenti focolai epidemici che comportano un elevato rischio di perdita di vite umane sono stati causati da un RNA virus adattato a riprodursi al di fuori del proprio bacino naturale. Il Covid-19 non fa eccezione: l’antropizzazione e gli interventi ambientali dell’uomo lo hanno forzato a generare piccole modificazioni nel proprio minuscolo patrimonio genetico per riuscire a riprodursi dentro di noi. La sua carica infettiva comincerà presto ad attenuarsi, molto probabilmente come conseguenza del rafforzamento delle nostre capacità di difesa. La pandemia si trasformerà in endemia ma il virus resterà con noi e dovremo imparare a conviverci come facciamo con altri microrganismi patogeni esistenti. Le questioni pratiche per ciascuno di noi oggi potrebbero essere ridotte a queste: come prepararci ad affrontare tale prospettiva sul piano della difesa della nostra salute?
Le difese naturali e i nemici da conoscere
↑ topLa convivenza con un microrganismo aggressivo e pericoloso come Covid-19, e con altri che invariabilmente seguiranno, richiede l’acquisizione di alcuni strumenti fondamentali.
Il primo è la comprensione dei meccanismi biologici, ecologici ed ambientali alla base dello spostamento dei microrganismi patogeni fuori dal loro serbatoio naturale; poi lo sviluppo di tecnologia biomedica appropriata, come vaccini e protocolli terapeutici, che permetta di aumentare le nostre capacità di difesa passiva e di recupero funzionale. In ultimo, lo strumento nelle nostre mani: il rafforzamento delle difese naturali attive, di cui la natura ci ha fatto dono con lo strumento potentissimo del nostro sistema immunitario.
In questa sede ci occuperemo esclusivamente di questo terzo aspetto.
Si sente parlare spesso di ridotte difese e della necessità di rinforzare il nostro sistema immunitario indebolito. Se escludiamo il ruolo dei vaccini, su cui non dovrebbero esistere dubbi, l’idea di “rinforzare le difese immunitarie” non ha al momento alcuna validità scientifica. Possediamo, invece, ampie conoscenze sui fattori genetici, ambientali e di stile di vita che danneggiano le nostre capacità di difesa e influenzano negativamente il nostro livello di salute, come il fumo, l’abuso di alcol, un’alimentazione scorretta, la mancanza di attività fisica, lo stress.
In assenza di un trattamento vaccinale efficace, dunque, un requisito essenziale per combattere la malattia diventa possedere ad ogni età un soddisfacente equilibrio di salute. Non si tratta di seguire una “dieta”, ma di apprendere sotto la guida di un professionista qualificato le regole fondamentali che decenni di ricerca biomedica hanno evidenziato come indispensabili per raggiungere e mantenere tale equilibrio. Purtroppo la miriade di informazioni disponibili via internet, che sono spesso guidate da enormi interessi economici, rendono particolarmente arduo riuscire a distinguere tra i concetti basilari che hanno un reale fondamento di evidenza scientifica e semplici teorie o idee non sostenute da alcun dato verificabile.
Come fare, allora, per difendere e potenziare il nostro stato di salute? In primo luogo l’obiettivo è imparare a riconoscere e ostacolare i fattori che sono noti per essere alla base della sua compromissione e che operano nel corso di molti anni e non di rado a partire dalla prima infanzia, In secondo luogo, è necessario riconoscere che vi sono alcuni principi fondamentali che determinano il benessere delle persone.
- L’organismo umano possiede straordinarie capacità di adattamento all’ambiente che sono il prodotto di milioni di anni di evoluzione. Gli ultimi 200.000 anni, come Homo sapiens, non sono stati sufficientemente lunghi per modificarne in modo apprezzabile le basi genetiche per cui le funzioni fisiologiche basilari indispensabili all’esistenza sono rimaste invariate, nonostante gli enormi cambiamenti a livello ambientale, sociale e tecnologico avvenuti.
- Pur essendo estremamente adattabile, l’organismo umano è un ecosistema in equilibrio nel quale singoli eventi dinamici, anche inattesi, non hanno un impatto rilevante; al contrario eventi molteplici ripetuti hanno il potenziale di aumentarne la resilienza o di causare danno e malattia.
- Il cibo e l’acqua hanno un ruolo primario nel mantenerci in salute. Il corretto svolgersi delle complesse funzioni di tutti gli organi si fonda in misura predominante sul funzionamento armonico dell’apparato digerente, che ha un ruolo esclusivo nella digestione e assorbimento delle fonti energetiche e uno primario nella regolazione delle difese immunitarie e dei processi infiammatori.
- La sedentarietà è ormai regola diffusa nelle abitudini umane, ma non ne ha mai fatto parte fino a tempi recentissimi. Non è possibile mantenere un buon equilibrio di salute senza un adeguato e costante livello di moderata attività fisica.
- Gli esseri umani sono diversi tra loro nella predisposizione genetica e nella risposta fisiologica agli stimoli ambientali, ma anche nella sfera emotiva, nella storia personale e nel modo di affrontare la vita, ragioni per le quali non è possibile una risposta univoca al malessere e alla malattia.
Vedremo nel prossimo approfondimento i principi cardine della Medicina Funzionale che rivolge piena attenzione al mantenimento dell’equilibrio dell’organismo e che porta il medico a occuparsi, oltre che dei malati, anche della qualità della vita e a lavorare per ridurre le enormi sofferenze legate alle malattie cronico-degenerative.
Approfondisci: Medicina Funzionale, longevità e benessere dell’organismo