Da poco L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il Coronavirus come una vera e propria pandemia, termine che rende benissimo la gravità della situazione e la violenza della diffusione di questo virus nel mondo. Sono arrivate per questo le drastiche misure di sicurezza e contenimento che ha preso il Governo italiano (e che stanno piano piano adottando anche altri paesi europei) e la vita e le abitudini quotidiane di tutti noi sono state messe a dura prova.
Siamo chiamati a compiere qualche sacrificio per dare un grande e prezioso contributo al Paese. La modifica delle più radicate abitudini di vita si traduce nel rimanere a casa il più possibile, uscire solo se strettamente necessario, lavorare da casa con la modalità dello smart working: tutte limitazioni delle nostre libertà. Per resistere in questa lunga maratona (dobbiamo esserne consapevoli, questa è una maratona) dobbiamo essere lucidi, rigorosi e responsabili, cercare di sviluppare nuove abitudini che possano bene integrarsi con le misure di sicurezza e con le limitazioni di spazi e movimenti.
Parola chiave: adattamento
Siamo confinati nelle nostre mura domestiche. Tendenzialmente mangiamo peggio muovendoci meno e riducendo quasi al minimo lo sport. Probabilmente ci sentiamo più soli, qualcuno potrebbe sentirsi spaesato o frustrato, perché i ritmi delle giornate sono completamente saltati.
Per affrontare al meglio questo periodo di isolamento forzato è fondamentale trasformare le nostre paure, le nostre angosce e la grande energia psichica accumulata in energia positiva, che ci spinga a fare quello che per mesi abbiamo messo nel cassetto. Il pensiero deve gradualmente cambiare e portarci a cogliere gli aspetti positivi nascosti nel trend attuale #iorestoacasa: proviamo a spostare l’attenzione da quel che non possiamo fare a quello che, invece, possiamo sfruttare a nostro favore.
10 consigli pratici per sollecitare la motivazione e continuare a lavorare sulla versione migliore di noi stessi
↑ top- Lavoro, svago e famiglia: a ciascuno la sua ora. Le nostre giornate sono costellate di azioni quotidiane che scandiscono ritmi e spazi. Ora le regole sono cambiate: durante lo smart working, per esempio, il passaggio da casa alla “zona lavoro” può durare 5 secondi anziché 50 minuti. Per questo motivo è importante definire bene quali sono le ore della giornata dedicate al lavoro e comunicarlo a chi vive con voi, magari segnandolo sopra una lavagnetta o in uno schema appeso al frigo. Proteggete i vostri momenti di relax quotidiano, continuate a fare le “pause caffè” anche a casa, cercate di mantenere le abitudini settimanali che vi permettono di ottenere un livello di equilibrio mentale funzionale alla vostra salute.
- Spazio per il lavoro e spazio per tutte le altre attività. È importante delimitare fisicamente una zona dedicata al lavoro: per esempio, evitando di mettere sulla scrivania dove lavorate al PC i libri o le riviste che solitamente leggete nei momenti di stacco. Comunicate quali sono i vostri spazi a chi vive con voi e cercate sempre di rispettarli e farli rispettare.
- Scrivere obiettivi chiari. Meglio se sotto forma di “To do list” e ancora meglio se scritti a mano su un foglio: sarà una soddisfazione “spuntarli” uno dopo l’altro nel corso della giornata. Mentre si scrivono a mano le idee, inoltre, queste si semplificano e la programmazione delle azioni concrete si chiarifica. Scrivete obiettivi sfidanti ma raggiungibili, vedere scritti gli obiettivi che sono stati raggiunti aumenta e sollecita il senso di autostima e di autoefficacia personale.
- Non abbandonare la vecchia routine. Non spostate l’orario della colazione e se siete abituati a bere un caffè prima di sedervi alla scrivania, continuate a farlo. Toglietevi il pigiama e vestitevi, anche se state a casa tutto il giorno. Pranzate, per quanto possibile, all’ora in cui avete la pausa al lavoro e mantenete i break classici (caffè, frutto…) che siete abituati a concedervi: l’importanza di questi momenti di ricarica non è da sottovalutare!
Quando c’è il sole uscite fuori sul balcone o affacciatevi alla finestra, anche solo per 10 minuti, e guardate quello che succede fuori. Non trascurate l’igiene personale e continuate a prendervi cura del vostro corpo. - Isolati, senza perdere la socialità. Con i mezzi digitali che avete a disposizione, provate a rimanere connessi con le persone a cui volete bene. Programmate dei momenti in cui sentire gli amici o scrivere ai vostri cari. Se a metà pomeriggio fate una pausa con un collega, provate a mantenere questa abitudine usando la chat o il telefono, condividete i vostri pensieri, i vostri dubbi, le vostre ansie e i vostri successi.
- Programmare menù e spesa. Un trucco per evitare la “tentazione da frigo o da dispensa” è decidere durante il weekend il menù della settimana che arriva e regolare la spesa di conseguenza. Questo aiuta a gestire i picchi di fame (o di voglia) e ci permette di evitare di uscire a fare la spesa tutti i giorni, in un momento in cui dobbiamo evitare di affollare anche i supermercati. I nostri professionisti sono disponibili, anche in videoconsulto, ad aiutarvi su questi aspetti.
- Tempo guadagnato, tempo ben riempito! Che sia passato sulla metro, sul 29 o sull’autobus, tendenzialmente la vostra quotidianità include il tempo del tragitto lavoro-casa. Ora tutto quel tempo è tempo guadagnato, che potete dedicare, per esempio, all’esercizio fisico in casa o a una corsa fuori (nel rispetto delle regole), alla lettura di un romanzo o allo studio di qualche articolo o saggio.
- Figli piccoli: tempo (limitato) di qualità. Per quanto vi è possibile, cercate di dedicare ai figli dei momenti strutturati e dedicati: daranno loro la sensazione di una routine rassicurante. Ricordate che il gioco in autonomia sviluppa e la noia sviluppano la loro creatività e per i genitori sono utili alleati di una minore ansia da prestazione. Se avete figli adolescenti, non abbiate paura del loro isolamento: è naturale che stiano di più al telefono e che rimangano più tempo connessi all’interno dei loro social. Cercate di sfruttare al massimo i momenti in cui sono senza il telefono in mano, ascoltateli in maniera sincera e provate a incuriosirvi rispetto al loro mondo: potrebbe essere il punto di inizio per un sano scambio intergenerazionale.
- Spazio agli affetti. In questo momento così delicato, continuate a sentire vicine le persone che amate, parlate con loro, ascoltatele, condividete quello che avete fatto durante la giornata, le speranze e i sogni. Create, riscoprite e inventatevi delle nuove attività da fare insieme, sfruttando le tecnologie (quando lontani fisicamente) e godendovi i momenti dedicati allo stare insieme quando si vive sotto lo stesso tetto.
- Scegliere dove informarsi. Scegliete fonti affidabili, riconosciute e istituzionali; meglio se non troppe e sempre le stesse. Dedicate alle informazioni una fascia oraria o più momenti della giornata, mantenendo la continuità. Prestate particolare attenzione a cosa guardate sui social network, cercate di imporre il vostro controllo e di non fare in modo che siano loro a controllare voi. Infine, è vero che è importante condividere con gli altri, ma se non vi sentite in grado di farlo e percepite che il vostro livello di ansia o di allarme è superiore alla norma, non esitate a contattare uno specialista che vi aiuti a contestualizzare il problema. Utilizzate un primo contatto (anche telefonico) per capire se lo specialista che avete individuato vi può essere davvero di aiuto e sfruttate i primi colloqui con lo psicologo per iniziare un lavoro di supporto che per voi abbia senso. I consulti psicologici possono avvenire anche da remoto senza la necessità di uscire dal vostro domicilio.