Troppi cesarei in Italia. La soluzione: arrivare al momento del parto preparati, con consapevolezza e naturalità, con l’assistenza della figura fondamentale nel caso di parto fisiologico, l’ostetrica
↑ topCon una percentuale pari al 36,3% (nel 2013) del totale dei parti l’Italia è il paese europeo che più di tutti utilizza la tecnica del parto cesareo al posto del parto naturale. Si tratta di un cifra doppia rispetto a quella raccomandata dall’OMS, e superiore di quasi 10 punti percentuali rispetto alla media Ue a 27 (del 26,7% nel 2011). Nell’intera Unione Europa se ne contano almeno 160 mila inutili, ogni anno, per un costo di 156 milioni di euro.
«È uno degli esiti, e non l’unico», spiega Anita Regalia, specialista in Ostetricia e Ginecologia del Centro Medico Santagostino e presidente dell’associazione IRIS, Istituto per la Ricerca e Intervento sulla Salute, che dal 2000 si occupa attivamente di valutazione della qualità dell’assistenza in ostetricia e ginecologia, «di un dato messo in luce da tutte le ricerche mediche e antropologiche: l’assistenza alla nascita in Italia è eccessivamente medicalizzata e direttiva, in contrasto con le line guida nazionali ed internazionali che sempre di più riconoscono che mantenere normale la nascita è un elemento sostanziale per ottenere i migliori esiti per la madre e il suo bambino».
«Accade quindi», spiega Regalia, «che lo scenario di nascita, inappropriatamente medicalizzato, viene rappresentato come “normale”, come dimostrano le numerose trasmissioni televisive che trasmettono reality sul parto, in cui sono presentate come fisiologiche nascite caratterizzate da un intenso intervento attivo dei sanitari…»
«In realtà, nel parto fisiologico», spiega Letizia Parolari, specialista in Ostetricia e Ginecologia del Centro Medico Santagostino «l’ostetrica è la professionista dedicata alla salute della donna e della famiglia, specializzata in gravidanza, parto e post-parto, una presenza discreta ma significativa, capace di accogliere senza giudicare, preparata per dare informazioni scientificamente valide al fine di promuovere la scelta consapevole. L’ostetrica al Santagostino garantisce una continuità di assistenza dall’inizio della gravidanza fino allo svezzamento del bambino lavorando sempre in collaborazione con la ginecologa e la pediatra».
Per questi motivi il Centro Medico Santagostino ha creato uno spazio dedicato a entrambi i membri della coppia in “dolce attesa”, capace di accogliere gruppi di mamme e papà che avranno un figlio nello stesso periodo, che, insieme a un’ostetrica, si incontreranno in un clima intimo e informale. Approfondisci —> https://www.cmsantagostino.it/ostetriche/corso-preparto
Ricerche internazionali hanno dimostrato come le donne che seguono un corso di accompagnamento alla nascita hanno minore probabilità di ricorrere ad un taglio cesareo e più spesso giungono in ospedale in travaglio attivo. Inoltre i corsi di accompagnamento alla nascita si sono dimostrati efficaci nell’incrementare i tassi di inizio dell’allattamento al seno e nel prolungare la durata dell’allattamento al seno esclusivo.
«Usualmente», spiega Regalia, «il personale ospedaliero insiste sull’importanza dell’allattamento al seno, ma il tipo di assistenza offerto in puerperio alla mamma e al suo bambino è fortemente condizionato dai turni, dallo stress, dai carichi di lavoro, dai giorni della settimana. Molte madri nei forum e blog on-line si lamentano dell’inadeguatezza del sostegno ricevuto nell’avvio dell’allattamento, sia da parte delle ostetriche che da parte del medico. Per questo motivo è particolarmente utile “attrezzarsi” prima in un corso di accompagnamento alla nascita e avere un riferimento dopo il parto a cui rivolgersi per dubbi o problemi insorti».
«Questo spazio», spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Medico Santagostino, «non ha lo scopo di “insegnare a partorire”, ma vuole piuttosto aiutare ad acquisire consapevolezza e a riconoscere le potenzialità del corpo, che è protagonista di questo momento ricco di cambiamenti. Incontro dopo incontro emergeranno le naturali competenze e le risorse di ciascuna famiglia. Il confronto nel gruppo e talvolta anche nella coppia aiuta a ridimensionare le proprie paure e aspettative e permette di creare legami solidi che potranno essere una risorsa nel percorso di maternità per poter vivere al meglio questo viaggio speciale».
«Diventare mamma è la cosa più naturale che ci sia ma donna si nasce… mamma si diventa!», spiegano Michela Bardino e Francesca Mulas, ostetriche del Santagostino. «Occorre quindi saper ascoltare la propria natura, valorizzarla, vincere paure e ansie per i cambiamenti che inevitabilmente arriveranno, acquisire flessibilità e pazienza. Sviluppare conoscenze su tematiche nuove, cambiare alcune abitudini, prepararsi alle trasformazioni del proprio corpo, affrontare il tema dei vari tipi di “maternity blues”, senza dimenticare una parte di divertimento e confronto in un gruppo. Questo è quello che non solo le future mamme, ma anche i futuri papà devono poter fare in previsione di un cambiamento che li farà passare ad un nuovo noi».
«Per questo la parola d’ordine degli incontri del Santagostino è “Stiamo arrivando!”, al plurale», spiega Cucchi , «perché sarà un nuovo noi, non solo un aggiunta di un lui, il bambino».
«La nostra scelta è quella di coinvolgere in modo attivo anche il partner affinché possa acquisire fiducia, sicurezza e competenze», aggiunge Regalia. «In questo modo egli potrà assumere quel ruolo di figura di supporto continuo necessaria a favorire un parto spontaneo, a migliorare l’esperienza del parto e a vivere con affettività libera il primo incontro con suo figlio».
L’86% delle donne da noi interpellate con un apposito questionario vuole avere una specifica formazione sulle conoscenze circa il parto, una preparazione fisica apposita e familiarizzare con l’ambiente del parto. «Fondamentale per tutti», aggiungono Bardino e Mulas, «è acquisire tecniche di rilassamento e preparazione alla gestione del dolore del parto. Essere rilassati durante il periodo della gravidanza è fondamentale anche per la capacità del bambino di sviluppare poi nel tempo resilienza e strategie di coping, quindi fronteggiamento, delle richieste sociali dell’ambiente di vita negli anni successivi».
Per questi motivi sarà possibile associare al corso base anche consulenza psicologiche, in particolare per l’utilizzo della tecnica mindfulness come strategia di gestione del dolore del parto e come tecnica di prevenzione della depressione post parto.
A completare l’offerta per i genitori, parte anche il corso di massaggio infantile tenuto dalle ostetriche. Il massaggio è un modo speciale per stare con il bambino e per comunicare con lui, ed è anche dimostrato che abbia effetti positivi sullo sviluppo e per prevenire e contrastare i disturbi intestinali tipici dei primi mesi di vita (coliche).