- Tre miliardi di persone a rischio malnutrizione
- La Fao lancia il suo invito ad agire
- L’impatto della pandemia sulla fame nel mondo
Ogni anno il 16 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dell’alimentazione, evento concepito per celebrare l’istituzione della Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Mai come in quest’edizione, l’agenzia Onu ha sottolineato la gravità del contesto in cui versa il nostro pianeta, fiaccato dalla crisi climatica, dai conflitti e dalla pandemia. A farne le spese è quasi il 40% della popolazione mondiale che non può permettersi una dieta sana.
Tre miliardi di persone a rischio malnutrizione
↑ topIl focus di questa edizione 2021 della Giornata internazionale sarà sulla trasformazione dei sistemi agroalimentari, in un’ottica più inclusiva, sostenibile ed efficiente. L’obiettivo sul lungo termine è quella di garantire una produzione alimentare, una nutrizione e un ambiente migliori perché nessuno rimanga indietro.
Queste esigenze sono diventate più che mai attuali e urgenti in un contesto globale sempre più complesso, influenzato negativamente dalla crisi climatica, dai conflitti e, ormai da due anni, dalla pandemia. Le conseguenze negative del cambiamento climatico e l’emergenza sanitaria globale determinata dal Covid-19 hanno coinvolto milioni di vite. Senza contare l’emergenza umanitaria causata dalla guerra in diversi Paesi, tra cui l’Afghanistan, esempio più recente. Ciò ha influito, inevitabilmente, anche sulla qualità dell’alimentazione a livello globale. Come ricorda la Fao, infatti, più di tre miliardi di persone, pari a quasi il 40% della popolazione del pianeta, non potrebbero permettersi un’alimentazione sana e corretta.
La Fao lancia il suo invito ad agire
↑ topL’edizione 2021 della Giornata mondiale dell’alimentazione si svolge quindi in uno dei contesti più critici degli ultimi anni. Proprio per questo la Fao ha lanciato il suo invito ad agire per cercare di raggiungere il prima possibile gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
A tal proposito, il nuovo piano strategico approvato dai 194 stati membri della Fao per il 2022-2031 si pone sulla scia dell’Agenda 2030 con l’obiettivo di realizzare sistemi agroalimentari più sostenibili e resilienti, inclusivi ed efficienti.
Secondo le stime della Fao, dovrebbe essere necessario un investimento annuo compreso tra i 40 e i 50 miliardi di dollari per porre fine alla fame nel mondo entro il 2030.
L’impatto della pandemia sulla fame nel mondo
↑ topSecondo l’ultimo rapporto della Fao, lo scorso 2020 è stato un anno particolarmente critico, soprattutto a causa della pandemia, anche dal punto di vista alimentare. Tra il 2014 e il 2019 le persone nel mondo che hanno sofferto la fame sono rimaste praticamente invariate. L’incidenza della denutrizione nel 2020 è, invece, decisamente aumentata. Ha riguardato, infatti, il 9,9% della popolazione mondiale, rispetto all’8,4% dell’anno precedente.
Percentuali che da sole bastano a rendere l’idea di quanto grave sia la situazione. Alla luce di ciò, sarà necessario garantire il prima possibile l’accesso ad un’alimentazione sana e completa. La fetta della popolazione mondiale che soffre di problemi di malnutrizione e denutrizione è ancora decisamente troppo numerosa.
Foto di Laura Montagnani da Pixabay