Estate, tempo di incontri. E di avventure amorose. Con qualche rischio: durante la stagione estiva contagi per malattie sessualmente trasmissibili (MST) subiscono un’impennata a causa del fatto che aumenta, durante i viaggi e le vacanze, la possibilità di avere rapporti sessuali occasionali.
Le malattie veneree sono quelle patologie che possono trasmettersi durante attività sessuali di varia natura. Le malattie sessualmente trasmissibili sono un gruppo di infezioni molto diffuse e provocate da microbi di diversa natura quali batteri (per esempio sifilide o gonorrea), funghi (per esempio candida), virus (per esempio papilloma virus, HIV, epatiti) e parassiti (per esempio il trichomonas).
Secondo l’OMS l’incidenza annuale è di 330 milioni di nuovi casi all’anno in tutto il mondo e la fascia di età più colpita in assoluto è quella dei giovani al di sotto dei 25/30 anni, in particolare di sesso femminile. Sono malattie diffuse in tutto il mondo e che interessano tutti gli strati sociali in maniera trasversale, quindi non sempre strettamente legate a condizioni di scarsa igiene o di povertà.
La conoscenza di queste infezioni e degli accorgimenti che possono ridurre la possibilità di contrarle è dunque fondamentale per prevenire non solo infezioni che sono percepite come “pericolose” quali HIV ed epatiti, ma anche infezioni a volte asintomatiche, quali la chlamydia, che possono però danneggiare la fertilità soprattutto femminile.
La percezione del rischio di queste patologie però negli ultimi anni è sempre più bassa: grazie ai farmaci di nuova generazione, ad esempio, l’HIV a non è più visto come pericoloso, pur essendolo, e infatti la sua incidenza è in continuo aumento, insieme a quella di patologie che si credevano scomparse o ad appannaggio solo di “certe categorie” come la sifilide, per la quale, negli ultimi 3-4 anni l’incremento dei casi è stato di più del doppio.
Altro fattore che può concorrere ad aumentare l’incidenza estiva delle malattie sessualmente trasmissibili è l’indebolimento dell’organismo che può risultare da concomitanti gastroenteriti (per esempio la diarrea del viaggiatore), utilizzo di antibiotici, vaginiti e cistiti che possono contribuire a creare un ambiente favorevole per l’attecchimento e la diffusione dei germi.
Parola d’ordine: prevenire
↑ topProteggersi dal contagio è dunque la prima prevenzione possibile contro le malattie sessualmente trasmissibili
1. Usare il preservativo
L’utilizzo del preservativo tra i teenager e i giovani è purtroppo ancora troppo poco diffuso: secondo i dati presentati quest’anno a Siena durante la nona edizione di Icar (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) il 15-20% dei teenager confonde la contraccezione con la prevenzione delle infezioni trasmesse sessualmente e un teenager su due non usa precauzioni.
Questo dispositivo però è il primo presidio per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili , oltre che da gravidanze indesiderate, soprattutto nel caso di rapporti occasionali. È un metodo semplice da reperire e utilizzare, economico, che non richiede ricetta medica e che fornisce una valida protezione.
I teenager quindi, che sono i soggetti più a rischio per le malattie sessualmente trasmissibili dovrebbero imparare a utilizzare sempre il preservativo, soprattutto in caso di rapporti occasionali.
2. Curare l’igiene intima
3. Cambiare spesso gli assorbenti durante il ciclo mestruale
4. Limitare l’utilizzo di biancheria intima sintetica
5. Evitare la condivisione di biancheria intima e da bagno, spazzolini, farmaci etc.
6. Vaccinarsi contro l’HPV: arma preventiva importante contro le infezioni da papilloma virus (HPV) che può causare condilomi e cancro della cervice uterina e dell’ano, la vaccinazione gratuita per HPV per le adolescenti di sesso femminile. Il vaccino sarà probabilmente disponibile gratuitamente a breve anche per gli adolescenti di sesso maschile ma può essere eseguito anche in età più adulta, fino ai 45 anni. L’efficacia della protezione è molto ben comprovata e, gli ultimi vaccini disponibili che coprono ben 9 ceppi diversi di HPV, garantiscono una protezione dai ceppi che nel 90% dei casi sono causa di cancro della cervice uterina.
7. Conoscere il proprio corpo e abituarsi a controllare regolarmente le parti intime: fare attenzione alla presenza di prurito, arrossamenti, bruciore a urinare, dolore spontaneo o durante i rapporti sessuali, perdite vaginali anomale o maleodoranti, vescicole o lesioni cutanee di qualsiasi natura di nuova comparsa.
In caso di dubbio è sempre opportuno consultare il medico di fiducia, ginecologo o medico di famiglia, o rivolgersi ai consultori o ai Centri MST presenti sul territorio, spesso ad accesso libero e gratuito.