Secondo l’Istat, tra 2008 e 2013 oltre il 75% dei bimbi fra 3 e 5 anni non è mai entrato nello studio di un dentista. Nello stesso periodo, la carie è aumentata del 15% nell’età infantile. Tutta colpa della crisi economica che costringe a tagliare le spese per le cure? O c’è anche una questione culturale, di scarsa attenzione alla prevenzione?
Ne abbiamo parlato con Giovanna Garattini, specialista in Odontostomatologia e in Ortognatodonzia del Santagostino, professore associato di malattie odontostomatologiche dell’Università degli Studi di Milano: «Non credo si tratti di contrazione delle spese o di scarsa attenzione alla prevenzione. Di solito i bambini così piccoli non vanno dal dentista, salvo coloro che presentano gravi problemi di carie o di malocclusioni severe. In quella fascia di età è generalmente il pediatra a fare un primo screening sullo stato di salute della cavità orale dei bambini. Per questo a mio parere andrebbero sensibilizzati maggiormente i pediatri sull’importanza della prevenzione in ambito odontostomatologico».
«È importante», aggiunge Garattini, «andare dal dentista con i bambini per ricevere le corrette informazioni circa la prevenzione della carie e delle patologie gengivali, una prevenzione a 360 gradi: istruzione di igiene orale, di igiene alimentare, di fluoroprofilassi. Una visita dal dentista con i bambini tra i 3 e i 5 anni, inoltre, serve a contrastare precocemente tutte quelle abitudini scorrette in grado di creare o aggravare una malocclusione, come il succhiamento protratto del dito o del ciuccio, l’onicofagia (mangiarsi le unghie), il perdurare della cosiddetta deglutizione infantile ovvero l’interposizione della lingua tra le arcate dentali durante la deglutizione»
La prevenzione, poi, è fatta anche di contrasto alle cattive abitudini, a cominciare da quelle alimentari, con l’abuso di alimenti come dolci, caramelle, bibite gasate: «Le cattive abitudini sono alla base della insorgenza delle carie», spiega Garattini. «Tutti i cibi sono cariogeni. Alcuni più degli altri: le sostanze preferite dai batteri sono gli zuccheri. Maggiore è la permanenza degli zuccheri e dei batteri nel cavo orale, maggiore è il rischio di sviluppare la carie. È meglio limitare la frequenza di bevande e cibi zuccherati. Avere la bocca sempre impegnata da cibo, crea i presupposti perché i denti possano facilmente cariarsi. La mancanza di igiene orale è altrettanto fondamentale: i denti vanno lavati da quando spunta il primo dentino da latte e sono i genitori che devono lavare i denti ai bambini, ameno 2 volte al giorno, la mattina e la sera, prima di coricarsi. I bambini devono andare a letto con i denti puliti e non assumere alcuna sostanza tranne l’acqua pura».
La carie si previene anche con l’assunzione di fluoro fin dalla gravidanza. «Per le quantità di fluoro da assumere in base all’età e la via di somministrazione si può fare riferimento al pediatra, al medico di base o al dentista, e alle Linee Guida del Ministero della Salute del 2013, spiega Garattini. «Le stesse linee guida, poi, consigliano la sigillatura dei solchi: una tecnica non invasiva, praticabile a partire dai 6 anni di età circa, quando spuntano i primi molari permanenti. Le sigillature proteggono dalla carie i solchi dei molari e dei premolari permanenti, difficili da pulire. Il sigillante è una resina inerte che isola i solchi creando una barriera meccanica nei confronti della placca batterica».
La prevenzione dentale è un tema che riguarda, aggiunge Garattini, «tutti gli adulti che sono a contatto con i bambini: in primo luogo i genitori, i nonni, e chi cura i bambini a casa. Poi sicuramente i pediatri, come già sottolineato e non ultimi gli insegnanti. Nelle ore scolastiche alcuni insegnanti permettono o favoriscono addirittura, in talune situazioni, l’assunzione di caramelle o altri dolciumi, quanto di più sbagliato come messaggio educativo…».
I denti da latte, pur essendo destinati a essere sostituiti, meritano attenzione e igiene: «La perdita precoce dei denti da latte in seguito a una carie può favorire una malocclusione. Pertanto è bene prevenire e curare le carie dei denti da latte in modo che cadano solo quando è il loro momento giusto, cioè quando il dente permanente corrispondente è pronto a spuntare. I denti da latte cariati possono generare dolori che disturbano il bambino e ascessi che vanno poi curati con le terapie antibiotiche».
I bambini hanno problemi orali ed esigenze diverse dagli adulti ed è quindi importante che vengano accolti in un ambiente sereno che li metta a loro agio e che siano visitati e curati da personale con competenze specifiche nella pedodonzia cioè l’odontoiatria pediatrica: «Un odontoiatra che si occupa di bambini è paragonabile a un pediatra. Il bambino non è un piccolo adulto: è una realtà totalmente differente. Il bambino necessita di un approccio particolare per ottenere la sua collaborazione e soffre di patologie che spesso differiscono da quelle degli adulti.…Come recita il famoso proverbio milanese “ Ofelè, fa el to mestè” (pasticcere, fai il tuo mestiere): in altri termini ad ognuno il proprio lavoro con le proprie competenze!»