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Pubblicato inSalute

Cosa non mangiare assolutamente in gravidanza

La gravidanza è un momento delicato dal punto di vista dell’alimentazione. Da un lato aumenta il fabbisogno calorico della madre, dall’altro ci sono dei rischi connaturati al precoce sviluppo del feto che rendono alcuni cibi pericolosi. E poi c’è il tema dell’aumento di peso. Ci sono quindi cibi che vanno evitati e altri che vanno controllati.

cosa non mangiare in gravidanza

La gravidanza è un momento molto delicato sia per la madre, sia per il bambino. Ci sono cambi fisiologici importanti nel corpo della donna e inizia uno scambio biochimico continuo con l’embrione prima e con il feto poi, che serve per lo sviluppo e il benessere di quest’ultimo.

L’alimentazione della futura mamma è uno degli aspetti fondamentali della gravidanza e va curata in modo particolare. Le esigenze energetiche e di nutrienti cambiano significativamente; la donna deve nutrire sé e il nascituro. Questo comporta senza dubbio un aumento del fabbisogno calorico necessario per lo sviluppo del feto. D’altro canto però è necessario porre particolare attenzione al tipo di alimenti che si introducono durante i pasti, in quanto non tutto è sicuro per il bambino.

Alcuni cibi infatti contengono sostanze che possono essere dannose o pericolose per la salute del feto, e che vanno pertanto accuratamente evitate.

C’è poi il problema dell’aumento di peso che preoccupa molte future madri. Questo non deve essere vissuto con eccessivo stress. È assolutamente normale, ma comunque si può evitare con alcuni accorgimenti semplici e di buon senso, nel caso di paziente sana e senza particolari complicazioni.

Abbiamo parlato di tutto questo, incluso cosa non mangiare in gravidanza per non ingrassare, con la Dott.ssa Francesca Michelacci, biologa nutrizionista presso il Centro Medico Santagostino.

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Cosa è vietato mangiare in gravidanza?

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Ci sono alcuni cibi che è assolutamente vietato mangiare durante la gravidanza. Nel dettaglio:

  • carne e pesce crudi o poco cotti
  • molluschi crudi
  • pesce affumicato o marinato
  • sushi
  • salsicce fresche
  • salumi freschi non stagionati o crudi
  • latte crudo non pastorizzato
  • alcolici e superalcolici
  • preparati a base di uova crude (maionese, tiramisù etc.)

Le donne in gravidanza faranno quindi bene a porre attenzione e magari a tenere una lista di questi cibi sempre a portata di mano, per sicurezza ulteriore.

Cosa non fare le prime settimane di gravidanza?

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Le prime 12 settimane o primo trimestre, sono il periodo più importante per lo sviluppo del bambino, ma anche il più delicato; per questo è bene seguire alcune importanti regole che vanno oltre l’alimentazione e appartengono più alla sfera generale dello stile di vita.

In particolare:

  • no ad alcolici e tabacco (per tutta la durata della gravidanza)
  • evitare attività fisica eccessiva o sport estremi
  • ridurre l’assunzione di caffeina a meno di 200 mg al giorno (circa due tazzine di caffè)
  • limitare l’esposizione a sostanze chimiche nocive che possono essere presenti in prodotti di pulizia, vernici e cosmetici (optare per prodotti naturali e certificati).

Durante le prime settimane di gravidanza è utile seguire qualche precauzione in più, non stancarsi troppo ed “ascoltare” il proprio corpo.

Che frutta non si può mangiare in gravidanza?

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Se accuratamente lavata la frutta fresca può essere mangiata senza problemi in gravidanza. Il consumo deve essere moderato, non eccessivo (oltre i 400 gr), con particolare attenzione per gestanti che soffrono di diabete gestazionale.

La frutta, come la verdura, è fonte di nutrienti importanti, come fibre, sali minerali e vitamine. Ridurre drasticamente o eliminarne completamente il consumo, priva mamma e bambino di nutrienti preziosi.

Cosa è pericoloso mangiare in gravidanza?

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Ci sono alcuni alimenti che, se non adeguatamente trattati, possono rappresentare un rischio in gravidanza.

Pesce e frutti di mare

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Il pesce fresco e i frutti di mare consumati crudi o poco cotti, possono rappresentare un rischio per Norovirus, virus dell’epatite A, Listeria monocytogenes, Campylobacter, Salmonella enterica ed Escherichia coli.

Sconsigliato anche il consumo di pesce affumicato per possibile rischio di contaminazioni da Listeria. È importante, soprattutto in gravidanza, consumare sempre pesce o frutti di mare ben cotti.

Sarebbe meglio anche limitare il consumo di pesci di grandi dimensioni, come tonno, pesce spada, ricciola etc, che possono contenere elevati livelli di metilmercurio o altri metalli pesanti.

Questi pesci infatti hanno un ciclo vitale piuttosto lungo (motivo per cui raggiungono grandi dimensioni), il che prolunga la loro esposizione a contaminanti come appunto il metilmercurio, che si deposita nel loro organismo e non viene eliminato durante la cottura. Un consumo saltuario e non frequente non è un problema per un individuo sano, ma va comunque limitato.

Carne e salumi

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In gravidanza è sconsigliato il consumo di carni crude o poco cotte e il consumo di salumi e insaccati poco stagionati, cioè di meno di 30 giorni.

Tutti i prodotti cotti e consumati velocemente possono essere, invece, considerati alimenti sicuri. Per evitare cross-contaminazioni è anche importante conservare correttamente i cibi in frigorifero, separando i prodotti crudi da quelli cotti o dalle verdure.

Frutta e verdura

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Se accuratamente lavate e pulite non presentano un rischio. Ma è necessario lavare bene entrambe. Per ulteriore sicurezza è consigliato l’utilizzo di appositi prodotti disinfettanti a base di cloro per alimenti o bicarbonato. Quando possibile, meglio sbucciare la frutta.

Le uova consumate crude o poco cotte, come per esempio all’occhio di bue o alla coque, o le preparazioni a base di uovo crudo o poco cotto (maionese fatta in casa, salse e creme, tiramisù) possono rappresentare un rischio per Salmonella enterica, che causa la salmonellosi.

Nessun rischio, invece, per le uova cotte o i prodotti a base d’uovo ottenuti industrialmente, poiché sono pastorizzati.

Latte e formaggi

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È sconsigliato il consumo di latte crudo, formaggi a breve stagionatura ottenuti a partire da latte crudo, formaggi erborinati o a crosta fiorita (cioè ricoperta da muffe). Sono sicuri, invece, formaggi stagionati, latte pastorizzato e yogurt.

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Cosa non mangiare in gravidanza per non ingrassare

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L’aumento di peso in gravidanza è un fenomeno normale che dipende da vari fattori. Come detto il fabbisogno calorico necessario aumenta, in quanto la madre deve assumere i nutrienti necessari per sé e per il nascituro.

Quanto peso si prenda poi è però soggettivo. Il metabolismo individuale, lo stile di vita, inclusivo di attività fisica (sportiva e non) e l’alimentazione sono tutti fattori molto importanti. Ma un ruolo importante lo gioca anche la genetica. A parità di stimoli e stile di vita le persone hanno reazioni metaboliche individuali che possono essere molto diverse tra loro.

Fermo restando che la scelta migliore che si può fare è quella di rivolgersi ad un professionista, ci sono alcune regole generali che le future madri possono seguire se desiderano ridurre l’aumento di peso durante la gravidanza.

Dal punto di vista dell’alimentazione è importante che i macronutrienti siano tutti presenti, senza tagli drastici, come per esempio quelli previsti in regimi alimentari low carb o addirittura chetogenici.

I carboidrati però dovrebbero venire da fonti il meno processate possibile, come per esempio i cereali integrali. Vanno ridotti al massimo i cibi con alta densità calorica e bassa densità nutrizionale come dolci o bevande zuccherate, mentre andrebbero privilegiati quelli altamente nutritivi. Per esempio, per gli spuntini la frutta secca (mandorle, noci etc.) è decisamente più consigliata di merendine o prodotti confezionati.

Per quanto riguarda il movimento fisico, è importante cercare di mantenersi attive e mobili. Questo significa praticare un’attività sportiva compatibile con la condizione di gravidanza e comunque cercare di non sedentarizzarsi in modo eccessivo.

Il riposo, specie nelle ultime settimane è una necessità, ma in assenza di prescrizione medica contraria, passeggiare con regolarità aiuta il metabolismo basale e favorisce il consumo di calorie.