Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha comunicato l’identificazione da parte delle autorità sanitarie cinesi di un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo, il 2019-nCoV. Il virus è associato a un focolaio di polmonite nella città di Wuhan, in Cina, ma si è diffuso rapidamente a livello globale arrivando anche in Italia.
Nonostante i forti allarmismi circolati sui media in questi giorni, rimane però un dato di fatto confortante: la mortalità per il coronavirus 2019-nCov si aggira intorno al 3%, per questo è importante non creare panico e capire esattamente di cosa si tratta.
Coronavirus: cos’è, sintomi e vaccino
↑ topI coronavirus, come riporta il sito dell’Istituto Superiore di Sanità, sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate. Si tratta di virus che gli umani condividono con molte specie animali – come i cammelli e i pipistrelli – ma questi in alcuni rari casi possono evolversi e arrivare all’uomo.
È la terza volta nel nuovo millennio che un coronavirus fa un salto di specie, infettando l’uomo. Tra il 2002 e il 2003 ricordiamo l’epidemia di SARS in estremo oriente (virus SARS-CoV), che ha causato 774 decessi, e la MERS, che si è sviluppata nel 2012 in Giordania e in Arabia Saudita.
Le autorità sanitarie cinesi sono comunque riuscite in breve tempo a risalire all’origine del 2019-CoV: si tratta di un virus molto simile al coronavirus del pipistrello, per cui è verosimile che i contagi siano partiti da questo animale. Secondo i primi studi pubblicati sul New England Journal of Medicine, questo virus ha un periodo di incubazione di circa 5-12 giorni.
A differenza del coronavirus umani, responsabili spesso di raffreddori e di patologie dell’apparato respiratorio lievi o moderate, i coronavirus che hanno fatto il salto di specie possono causare sintomi anche gravi, come febbre, tosse, respiro affannoso che spesso progrediscono in polmoniti (anche potenzialmente letali).
In ogni caso la gravità delle condizioni di salute dopo il contagio dipendono molto dalle condizioni di salute del paziente infettato.
Proprio per la sua natura molto simile ai normali virus respiratori è essenziale capire se ci si trova di fronte a un comune virus stagionale o a un virus più pericoloso come il 2019-nCoV. La diagnosi in questo caso può essere fatta tramite test di laboratorio su campioni respiratori e/o siero, ma in ogni caso è fondamentale informare il medico in caso di viaggio all’estero o contatti con animali a rischio.
Data la vicinanza con i sintomi influenzali, la Fimmg (la Federazione italiana di medicina generale) invita comunque tutti i cittadini a vaccinarsi. Paolo Toniolo, responsabile dell’ambulatorio Vaccini e Medicina del Viaggio del Centro Medico Santagostino, conferma: “Vaccinarsi contro i quattro virus responsabili dell’influenza stagionale è fondamentale, e siamo ancora in tempo per farlo. Questo perché, almeno per i vaccinati, non solo sarà più facile distinguere i potenziali casi di coronavirus, ma anche perché riducendo i casi di influenza si ridurranno anche le pressioni sul Sistema Sanitario Nazionale, che potrà così concentrarsi sul nuovo virus facilitandone anche la diagnosi. Se si viene infettati dal coronavirus con già l’ influenza in atto il nostro corpo sarà sicuramente più debilitato per affrontare il nuovo virus. Viceversa è contrarlo essendo in piena salute. Quella dei vaccini è una importantissima battaglia culturale”.
Consigli per evitare il contagio
↑ topÈ importante conoscere le principali norme di precauzione per evitare di entrare in contatto con il virus, come specifica anche Albert Kasongo, Medico Chirurgo del Centro Medico Santagostino:
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Lavati spesso le mani: circa una volta ogni mezz’ora e dopo essere stati in posti affollati come i mezzi pubblici o dopo aver stretto le mani a diverse persone
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Se devi starnutire, assicurati di proteggerti la bocca con un fazzoletto o con l’incavo del gomito, non con la mano, così da limitare la dispersione di goccioline di saliva infette
Questo perché, così come tutti coronavirus umani, anche il virus COVID-19 si diffonde tramite la saliva, quindi tossendo e starnutendo o toccando oggetti o superfici contaminate.