- Per quale motivo si mette il pacemaker?
- Quanto può vivere una persona con il pacemaker?
- Chi ha il pacemaker può avere un infarto?
- Quali sono i rischi di un pacemaker?
- Cosa non deve fare chi ha un pacemaker?
Il pacemaker è un dispositivo in grado di generare l’impulso cardiaco e di intervenire sulla frequenza cardiaca. Approfondiamo il suo funzionamento con la Dottoressa Gina Biasillo, Medico chirurgo specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare del Centro Medico Santagostino.
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Per quale motivo si mette il pacemaker?
↑ topIl pacemaker artificiale è un dispositivo in grado di generare in modo artificiale l’impulso elettrico cardiaco che determina l’attivazione ordinata e sequenziale delle strutture cardiache; è inoltre in grado di intervenire sulla frequenza cardiaca.
Si mette il pacemaker artificiale quando il sistema naturale presente all’interno del cuore, costituito da cellule cardiache specializzate che in condizioni normali generano l’impulso cardiaco e lo propagano attraverso le strutture cardiache, presenta delle condizioni patologiche che determinano un eccessivo rallentamento della frequenza cardiaca (bradicardia estrema) o un blocco o estremo rallentamento della propagazione dell’impulso. Ciò può compromettere l’efficienza della contrazione del muscolo cardiaco con conseguente riduzione dell’apporto di sangue e ossigeno ai diversi organi e apparati.
Quanto può vivere una persona con il pacemaker?
↑ topL’aspettativa di vita di un persona portatrice di pacemaker è influenzata soprattutto dalla causa che ha determinato la patologia del sistema di conduzione cardiaca.
Si può dire che grazie ai progressi della ricerca e ai progressi tecnologici la persona portatrice di pacemaker artificiale può vivere in modo normale, senza particolari limitazioni, ma con alcuni accorgimenti e precauzioni.
Chi ha il pacemaker può avere un infarto?
↑ topSì. L’impianto di un pacemaker non previene l’infarto del miocardio. L’infarto del miocardio si verifica quando una parte più o meno estesa del cuore riceve meno sangue in conseguenza dell’occlusione di uno o più vasi sanguigni che portano sangue alle cellule del cuore: l’occorrenza di un infarto è favorita dalla presenza di fattori di rischio, quali abitudine al fumo, ipertensione arteriosa, diabete mellito, elevati livelli di colesterolo plasmatici, familiarità per eventi cardiovascolari, sedentarietà, obesità.
In alcuni casi l’infarto può colpire proprio le cellule cardiache coinvolte nella generazione e nella propagazione dell’impulso cardiaco: questo può essere causa di una sofferenza di tale sistema e dell’insorgenza di marcata bradicardia o di blocchi/ostacoli alla propagazione dell’impulso cardiaco che può rendere necessario l’impianto di un pacemaker artificiale.
Quali sono i rischi di un pacemaker?
↑ topI rischi e le complicazioni legati all’impianto di un pacemaker artificiale sono molto rari. Possono essere legati alla procedura (lesioni di strutture arteriose, venose, polmonari o cutanee), tachicardia o variazione dei valori di pressione arteriosa che generalmente si risolvono in poco tempo, possibili complicanze di tipo infettivo, più probabili nei pazienti fragili (anziani, affetti da patologie croniche, in trattamento con farmaci che sopprimono il sistema immunitario).
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Cosa non deve fare chi ha un pacemaker?
↑ topIl paziente che ha subito l’impianto di un pacemaker artificiale deve evitare attività che espongono a traumi e possibili lesioni la zona del torace dove è posizionato il generatore.
Il paziente deve inoltre tenersi a distanza da dispositivi che generano importanti interferenze elettromagnetiche (ad esempio alcune motoseghe, trapani, saldatori, alcuni dispositivi di allarme o di sicurezza presenti presso aeroporti, alcuni strumenti elettromedicali), mentre la maggior parte dei comuni elettrodomestici e la maggior parte degli strumenti utilizzati per esami radiologici non interferisce con il funzionamento del pacemaker artificiale.
Al momento della dimissione ospedaliera al paziente viene fornito un tesserino di identificazione che è opportuno portare con sé e spesso una scheda con indicazioni e informazioni utili.