Siamo sempre alla ricerca di nuovi prodotti che possano aiutarci a migliorare alcuni aspetti della nostra salute. Questa tendenza unita alla globalizzazione ha portato alla popolarità del pubblico di consumatori italiani alcune piante o preparati, che prima erano poco conosciuti.
È il caso del ginkgo biloba, un albero sacro in Giappone, nonché una delle specie più antiche del mondo, la cui origine è databile a 250 milioni di anni fa. Caratteristica che le è valsa anche il nome di “fossile vivente”.
In Giappone, e in generale in Asia orientale, venivano utilizzate e se ne usano tuttora le foglie e la parte esterna dei semi, che vengono venduti in preparati usati per il trattamento di parassitosi causate da vermi, cioè come antielmintici.
Alcune delle proprietà dei principi attivi della pianta sono scientificamente dimostrate, come per esempio quelle relative al trattamento di alcuni problemi cognitivi (memoria) legati alla demenza, degli stati d’ansia e dei problemi di vista di origine diabetica.
Altre proprietà invece sono da considerarsi non dimostrate. Per chiarire quanto sopra, anche alla luce del fatto che gli integratori alimentari a base di ginkgo hanno alcuni effetti collaterali, abbiamo parlato con la dott.ssa Elisabetta Stella, biologa specializzata in Scienze della Nutrizione Umana, che riceve e visita presso il Santagostino di Milano.
Prenota una visita nutrizionista
Ginkgo biloba, a cosa serve?
↑ topIl Ginkgo biloba è una pianta ricca di flavonoidi come il tè verde e il cioccolato fondente. I flavonoidi sono sostanze con potenti proprietà antiossidanti con un ruolo benefico sulla pressione sanguigna ed in particolare il microcircolo. Contrastano infatti i radicali liberi fornendo una protezione contro i processi di invecchiamento cellulare che questi provocano nell’organismo tramite il cosiddetto stress ossidativo.
I numerosi studi condotti finora hanno dimostrato che i preparati a base di questa pianta hanno effettivamente un effetto stimolante delle funzioni cognitive; questo grazie alla loro capacità di regolare la circolazione sanguigna e alle influenze positive che questo ha per il cervello di pazienti affetti da demenza senile.
Oltre a questo, l’azione sui vasi sanguigni ha effetti positivi anche nei pazienti con:
- ritenzione idrica
- cellulite
- claudicatio intermittens
- acufeni
- vertigini
Può inoltre risultare un buon integratore in ottica di prevenzione del morbo di Alzheimer.
Quando non prendere ginkgo biloba?
↑ topÈ sempre consigliato valutare l’assunzione con il medico curante in caso di patologie conclamate.
Va comunque sicuramente sconsigliato in allattamento e gravidanza e in pazienti con problemi cardiovascolari di ogni tipo, come ad esempio:
- aritmie
- ipertensione
- coagulazione sanguigna
A parte questo, nelle dosi corrette il ginkgo può dare qualche effetto collaterale di lieve entità, tra cui:
- mal di testa
- reazioni cutanee
- stipsi
- problemi digestivi
- capogiri
Sono infine conosciuti alcuni effetti collaterali piuttosto seri e tossici in caso di assunzione dei semi e frutti della pianta:
- reazioni allergiche
- disturbi gastrointestinali
- perdita di conoscenza
- convulsioni
- intossicazione mortale
Prenota una visita nutrizionista
Come assumere il ginkgo biloba?
↑ topGli integratori a base di estratto di ginkgo vanno assunti nelle dosi prescritte sotto supervisione medica. La posologia dipende pertanto dalle esigenze individuali del paziente, ma anche dalla sua situazione clinica, dalla presenza o meno di patologie gravi etc.
In questo senso è assolutamente necessario informare il medico con dovizia di particolari in merito alla presenza di altre patologie e all’uso di farmaci per il trattamento delle stesse, perché sono note alcune interazioni negative con diverse classi di farmaci.
Nel caso si stia prendendo un integratore da base di ginkgo e si debba sostenere un intervento chirurgico, è opportuno informare il personale medico in fase di anamnesi pre operatoria: l’effetto anticoagulante che la pianta ha potrebbe causare emorragie durante l’intervento.
L’effetto dura solo finché si assume l’integratore alimentare e termina con la sospensione della stessa.