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Pubblicato inSalute

Ferro arrugginito. Quando farsi il vaccino per il tetano?

Quando una ferita che ci si è procurati con del ferro arrugginito dà segni di infezione, e tende a non risolversi, svolgere un richiamo di vaccino antitetano è obbligatorio.

ferro arrugginito vaccino sì o no? risponde l'esperto

In caso di ferita o taglio da ferro arrugginito, il vaccino per il tetano è una possibilità che deve essere tenuta in considerazione. Soprattutto se la ferita richiede eccessivo tempo per rimarginarsi e appare insolitamente arrossata e gonfia.

La somministrazione del vaccino antitetano permette di evitare i sintomi e gli esiti della malattia grave e, grazie a opportuni richiami, può garantire una copertura efficace che dura nel tempo. Ce ne parla il dottor Alberto Canciani, esperto in Travel Medicine e vaccinazioni del Santagostino.

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Cosa succede se mi taglio con un ferro arrugginito?

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Tagli e ferite causate da strumenti o superfici in ferro arrugginito sono incidenti che possono accadere con frequenza. Questi tipi di ferite non devono essere affatto sottovalutate e richiedono, come vedremo a breve, una giusta pulizia e l’eventuale somministrazione di vaccino antitetanico.

Soprattutto, ma non solo, in caso di ferite profonde è necessario contattare il proprio medico e prendere tutte le precauzioni necessarie a ridurre il rischio di infezione dovuta al batterio Clostridium Tetani. Infezione comunemente chiamata tetano.

Quando la ruggine è pericolosa?

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In senso stretto è inesatto affermare che la ruggine sia pericolosa di per sé. È infatti il batterio appena citato, il Clostridium Tetani, a rendere pericolosa la ruggine, contaminandola. La contaminazione può accadere perché il ferro è stato raggiunto dalle feci di diversi animali come i bovini, gli ovini ma anche i cavalli.

Nel loro intestino queste specie animali contengono infatti il batterio Clostridium Tetani, responsabile del tetano. Con l’espulsione delle feci, il batterio può contaminare la ruggine. Trovandosi in un ambiente che gli è sfavorevole, ecco che il batterio si adopera per rilasciare spore che possono contaminare il terreno.

Quando si verifica un qualsiasi tipo di ferita con una superficie contaminata, come può essere un ferro che presenta ruggine: attraverso la ferita le spore si fanno strada nell’organismo, operando una evoluzione in batterio. Da parte sua, il batterio rilascia tossine che raggiungono il sistema nervoso. A questo punto, il paziente sperimenta i sintomi del tetano. Tipicamente si tratta di contrazioni involontarie, che causano anche dolore.

Come capire se la ferita ha il tetano?

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Una ferita profonda o sporca, particolarmente quella causata da un oggetto arrugginito, pungente e a sua volta sporco, ha un rischio maggiore di contenere spore di tetano.

Si tenga in considerazione il fatto che il processo di guarigione delle ferite infette è lento, e che queste si presentano edematose e arrossate. Questi elementi dovrebbero rappresentare un campanello d’allarme.

Come si capisce se si è preso il tetano?

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In caso di taglio o ferita con ferro arrugginito è opportuno comunque recarsi al pronto soccorso più vicino per una medicazione professionale e per l’eventuale somministrazione del vaccino antitetanico.

I sintomi e segni del tetano possono presentarsi dopo un periodo di incubazione compreso tra i 3 e i 21 giorni. Minore è il tempo di incubazione, più severo può essere il quadro clinico. Tra i sintomi si possono indicare:

  • rigidità nei muscoli della mascella e del collo: uno dei primi sintomi del tetano è spesso chiamato trisma, o rigidità della mascella, seguito da rigidità del collo
  • difficoltà a deglutire e spasmi muscolari: col passare del tempo gli spasmi possono estendersi ad altre parti del corpo
  • spasmi e contrazioni muscolari involontarie: possono manifestarsi come spasmi generalizzati che influenzano diversi gruppi muscolari, soprattutto nel torace, nel collo, nella schiena e nell’addome
  • febbre e sudorazione: anche se meno comuni, possono comunque essere segni di un’infezione in corso
  • tachicardia: un aumento del ritmo cardiaco può accompagnare la progressione della malattia.

Perché è importante la vaccinazione contro il tetano?

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Aldilà della eventualità di ferite da ferro arrugginito, il vaccino per il tetano dovrebbe essere effettuato in ogni caso. Sono molte, e tutte importanti, le ragioni per le quali bisogna vaccinarsi contro il tetano, superando possibili paure e cercando di avere una copertura duratura nel tempo, con dosi di richiamo ogni 10 anni. In prima battuta la vaccinazione previene sia dalla infezione da tetano che dalla malattia grave. Grazie ai richiami, si può avere una protezione quasi completa.

A differenza di molte altre malattie infettive, poi, non esiste un’immunità di gregge per il tetano, perché il batterio vive nel suolo e non si trasmette da persona a persona. Questo significa che l’unica protezione contro il tetano è la vaccinazione individuale.

Essere vaccinati, inoltre, riduce significativamente le complicazioni e il trattamento necessario per le ferite che potrebbero contaminarsi con il tetano.

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Come trattare la ferita da ferro arrugginito?

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Una ferita o un taglio dovuti a del ferro arrugginito richiede particolare attenzione. Si inizia pulendo la ferita con acqua e sapone in modo delicato, cercando di rimuovere se possibile eventuali corpi estranei o polvere di ruggine. Dopo avere disinfettato la ferita con acqua ossigenata, la si dovrebbe coprire con una garza sterile.

Una gestione accorta della ferita prevede altri passaggi. Se la garza si sporca o si bagna va cambiata, e in ogni caso deve essere cambiata quotidianamente. Sempre su base quotidiana è necessario controllare la presenza di eventuali segni di infezione come gonfiore, arrossamento che tende ad aumentare, e poi calore, pus o dolorabilità.

Se la ferita è profonda o grande, e se iniziano a comparire i primi segni di una possibile infezione, bisogna rivolgersi comunque al proprio medico.

Nel caso in cui l’ultima vaccinazione antitetanica sia stata effettuata da oltre 10 anni, un richiamo è più che doveroso per scongiurare il rischio di infezione.