- Come si fa una puntura?
- Dove si fanno le punture intramuscolari?
- Come si fanno le iniezioni?
- Possibili complicanze delle iniezioni intramuscolari
Le punture, o iniezioni, sono procedure mediche molto comuni utilizzate per somministrare farmaci direttamente nel corpo. Questo metodo garantisce un assorbimento rapido e completo del farmaco, permettendo di ottenere effetti terapeutici più rapidi rispetto alla somministrazione orale.
Ne sono un esempio le punture di eparina, utilizzate per la profilassi degli eventi trombo-embolitici, o le punture di insulina per i pazienti diabetici.
Esistono diversi tipi di punture, a seconda del sito di somministrazione e del tipo di farmaco. In questo articolo, insieme a Fabrizio Ribolini, infermiere, e al dottor Roberto Maria Carlesi, chirurgo vascolare del Santagostino, spieghiamo la tecnica corretta per eseguire le iniezioni, assicurare l’assorbimento del farmaco a livello del muscolo e limitare il rischio di complicanze.
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Come si fa una puntura?
↑ topEsistono diversi tipi di iniezione:
- Intradermica (strato superficiale della cute)
- Sottocutanea (strato profondo della cute)
- Intramuscolare
- Intraossea (praticata solo in ospedale in casi particolari o estremi).
Quando nel gergo comune parliamo di “pelle” o “cute” ci riferiamo solo allo strato più esterno del tessuto, visibile a occhio nudo. In realtà la composizione della cute è più complessa, paragonabile a una torta a strati, ciascuno più o meno sottile e di diversa consistenza. Partendo dallo strato più esterno la cute si suddivide in:
- Epidermide: riveste la superficie corporea esterna. È un tessuto ad alta rigenerazione
- Derma: tessuto connettivo che contiene bulbi piliferi, ghiandole. Contribuisce alla termoregolazione
- Ipoderma, ovvero prevalenza di tessuto adiposo.
A dare sostegno a questi tessuti lassi ci sono strutture più compatte e solide quali muscoli e ossa. In base al tessuto da raggiungere e al tipo di farmaco da somministrare, cambiano procedure e rischi correlati.
Dove si fanno le punture intramuscolari?
↑ topLe sedi in cui è possibile praticare l’iniezione intramuscolare sono:
- Deltoidea
- Ventrogluteale
- Dorsogluteale
- Rettofemorale
- Vastolaterale
Nel deltoide si possono somministrare massimo 2 ml di farmaco: è la scelta principale per i vaccini.
Le altre sedi permettono la somministrazione di farmaco fino a 5 ml. La sede si seleziona in base a caratteristiche individuali come peso, massa corporea, sviluppo muscolare.
Le sedi migliori per incorrere in minori rischi sono la ventrogluteale e la vastolaterale: queste due zone possiedono abbondante tessuto muscolare, meno vascolarizzato e innervato rispetto alle altre. Grazie a queste caratteristiche si minimizza uno dei rischi principali legati alla procedura: la lesione di vasi o nervi.
La dorsogluteale, più nota e praticata a domicilio, è la sede meno indicata tra tutte per la presenza di vasi sanguigni di maggior calibro e del nervo sciatico. Per eseguirla, si divide il gluteo con una croce immaginaria in quattro quadranti uguali e si punge quello superiore esterno. La dorsoglueteale è l’unica a richiedere la Manovra di Lesser, cioè l’aspirazione una volta inserito l’ago e raggiunto il muscolo. Per eseguirla si ritrae lo stantuffo della siringa e si mantiene fermo per almeno 5 sec; se compare sangue nella siringa, significa che è stato lesionato un vaso.
In questo caso bisogna sospendere la procedura e ricominciare da capo in un’altra sede.
Come si fanno le iniezioni?
↑ topPer procedere con l’iniezione è necessario far assumere al paziente una posizione prona o laterale (fianco opposto a quello selezionato per l’iniezione). In questo modo il muscolo si rilassa e si riduce il dolore legato alla procedura. Ecco tutti gli step da seguire:
- Lavare le mani con acqua e sapone o soluzione idroalcolica (gel antisettico).
- Aspirare il farmaco con una siringa da 5ml. Diluirlo, quando in polvere, con il solvente presente nella confezione.
- Sostituire l’ago della siringa con uno da 22-25 G; durante l’aspirazione dalla confezione l’ago si smussa e sporca: non è più idoneo a eseguire la puntura.
- Eliminare eventuali bolle d’aria picchiettando con delicatezza con sulla siringa.
- Selezionare e disinfettare il punto scelto con un movimento circolare dall’interno verso l’esterno. Evitare cicatrici, aree infiammate o lesionate.
- Con la mano non dominante applicare una leggera pressione alla cute e trazionarla lateralmente verso il basso. Questa tecnica si chiama Tratto a Z e permette al farmaco di rimanere intrappolato nel muscolo senza risalire nel sottocute.
- Pungere con l’ago perpendicolare alla cute (90°), mantenendo la trazione.
- Terminata la somministrazione, estrarre velocemente l’ago e rilasciare il tessuto tenuto in trazione dalla mano non dominante.
- Non eseguire massaggio.
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Possibili complicanze delle iniezioni intramuscolari
↑ topSebbene le iniezioni intramuscolari siano procedure comuni e generalmente sicure, possono verificarsi alcune complicanze. Tra gli effetti collaterali troviamo:
- Ematoma: sono particolarmente a rischio pazienti in terapia anticoagulante (non frequente)
- Ascesso: il primo segno è arrossamento della cute, dolente alla palpazione che non si risolve in 24 – 48 ore. (non frequente)
- Danno nervoso (molto raro)
- Reazioni allergiche (molto rare)
In caso di complicanze contattare il medico curante.
Va comunque sempre sottolineato che, considerata la complessità della procedura, il consiglio è di ricorrere sempre al personale infermieristico per una corretta valutazione, somministrazione e monitoraggio di effetti avversi.