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Pubblicato inSalute

Qual è il calcio corretto per l’albumina?

Sapere quali sono i valori corretti di calcio rispetto all’albumina è importante per rassicurarsi sullo stato di salute di ossa, muscoli e cuore. Ma è altrettanto importante in caso di patologie a carico di fegato e reni, per fare due primi esempi.

Calcio corretto per albumina, valori di riferimento, perché è importante

Risulta essenziale avere dei valori di calcio corretto per l’albumina, e per diverse ragioni, tutte valide.

Il giusto rapporto tra calcio e albumina serve alla salute delle ossa, all’attività cardiaca, è di sostegno per le contrazioni muscolari e la coagulazione del sangue. Inoltre, i valori corretti di calcio per l’albumina risultano essenziali nel caso di alcune patologie a carico di tiroide, fegato e ossa.

L’approfondimento è a cura della dottoressa Silvia Accornero, endocrinologa del Santagostino.

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Perché è importante avere il calcio corretto per l’albumina?

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L’espressione calcio corretto per l’albumina indica l’importanza del legame che c’è tra questi due elementi per la salute dell’organismo, in particolare per fisiologia e la biochimica del sangue.  Nello specifico, indica una stima del livello di calcio nel sangue che tiene conto della concentrazione di albumina.

Poiché l’albumina lega una parte significativa del calcio totale, i livelli di albumina possono influenzare la misurazione del calcio totale nel sangue. Correggere il calcio per l’albumina permette di calcolare un valore di calcio che più accuratamente rappresenta il livello di calcio libero (ionizzato), ovvero la forma biologicamente attiva, quando non si hanno valori normali di albumina.

Importanza della relazione tra calcio e albumina

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La relazione tra il calcio, che è un minerale (elettrolita), e l’albumina, una proteina del plasma che viene prodotta dal fegato, è importante per diverse ragioni. Tra le principali si possono indicare:

  • bilancio elettrolitico. Il calcio è un elettrolita essenziale per molte funzioni del corpo, tra cui l’attività cardiaca, la salute ossea, la contrazione muscolare, la coagulazione del sangue e la conduzione nervosa. Il corretto bilancio di calcio garantisce il normale funzionamento di questi processi.
  • legame con l’albumina. Una parte significativa del calcio nel sangue è legata all’albumina. Circa il 40%, 45% del calcio totale nel sangue è legato all’albumina, mentre il resto è ionizzato, quindi libero, o complessato con altri anioni. Il calcio ionizzato è la forma attiva e regolata fisiologicamente.

In quali patologie è importante sapere il calcio corretto per l’albumina?

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La misurazione del calcio corretto per l’albumina fornisce un’indicazione più accurata dei livelli effettivi di calcio ionizzato, che è la forma biologicamente attiva del calcio nel corpo. Questo parametro è particolarmente rilevante in condizioni quali:

  • ipocalcemia o ipercalcemia: il calcio corretto per l’albumina è importante quando si valutano anomalie dei livelli di calcio totale, così da determinare se l’anomalia riflette un vero squilibrio del calcio ionizzato o è invece da attribuire a variazioni nei livelli di albumina
  • malattie renali croniche: i pazienti con malattie renali spesso presentano anomalie nei livelli di calcio e albumina. Il calcolo del calcio corretto permette di avere un quadro accurato dello stato di calcio e fosforo per una corretta gestione del metabolismo minerale
  • disordini paratiroidei: Condizioni che interessano le ghiandole paratiroidi, come l’iperparatiroidismo o l’ipoparatiroidismo, influenzano direttamente i livelli di calcio nel corpo. Il calcio corretto serve alla diagnosi e al monitoraggio di queste malattie
  • osteoporosi e altre malattie ossee metaboliche: la gestione di malattie che interessano il metabolismo osseo richiede la valutazione accurata dei livelli di calcio, e la correzione per l’albumina consente di monitorare meglio i livelli del calcio per la diagnosi e le terapie.
  • patologie epatiche: i pazienti con gravi malattie epatiche possono presentare livelli ridotti di albumina a causa della diminuita capacità del fegato di sintetizzarla. Questo può portare a una lettura falsamente bassa del calcio totale, rendendo necessaria la correzione per l’albumina.

Pazienti in condizioni critiche

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Nei pazienti in condizioni critiche, come i ricoverati in terapia intensiva, specialmente quelli con malnutrizione, malattie epatiche, ustionati o stati infettivi, i livelli di albumina possono variare significativamente, influenzando di riflesso i livelli di calcio. Il calcio corretto aiuta a valutare meglio lo stato del calcio in questi pazienti.

Metabolismo del calcio, una breve panoramica

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Circa il 99% del calcio corporeo è immagazzinato nelle ossa, per le quali svolge una funzione strutturale. Il rimanente 1% circola nel sangue e nei fluidi extracellulari, dove è coinvolto in molteplici processi metabolici.

Il bilancio del calcio è finemente regolato dall’interazione di:

Il paratormone è secreto dalle ghiandole paratiroidi. Agisce regolando l’assorbimento intestinale di calcio, un’azione mediata dall’attivazione della vitamina D, il rilascio di calcio dalle ossa, e l’eliminazione di calcio tramite i reni.

Al contrario, la calcitonina, secreta dalle cellule C della tiroide, è rilasciata quando i livelli di calcio nel sangue sono elevati. La sua azione consiste nel diminuire il rilascio di calcio dalle ossa e aumentando l’eliminazione renale.

Che differenza c’è tra calcio e calcemia?

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I due termini si riferiscono entrambi al calcio, ma con accezioni differenti. La calcemia è infatti un esame con il quale è possibile misurare i livelli di calcio nel sangue, non i livelli totali del calcio presente nell’organismo.

Come calcolare calcio corretto?

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La formula più comune per correggere il calcio totale in base ai livelli di albumina è:

Calcio corretto (mg/dL) = Calcio totale (mg/dL) + 0.8 × (4−Albumina (g/dL)

Questo calcolo aiuta ad avere una stima del livello di calcio disponibile biologicamente, dato che una parte del calcio nel sangue è legata all’albumina, e solo il calcio libero, o ionizzato, è metabolicamente attivo.

Quanto deve essere il calcio totale?

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Il livello di calcio totale nel siero ha solitamente un intervallo normale che varia approssimativamente tra 8,5 e 10,5 milligrammi per decilitro (mg/dL). È possibile che si abbiano lievi variazioni nei valori di riferimento a seconda del laboratorio.

Come curare una alterazione della calcemia?

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La cura di una alterazione della calcemia, che si tratti di livelli troppo alti come nel caso dell’ipercalcemia, o riguardi troppo bassi, come nell’ipocalcemia, richiede un approccio specifico, correlato alle cause sottostanti. Gli interventi da adottare possono essere di tipo strettamente terapeutico, oppure intervenire sullo stile di vita.

Per quanto riguarda l’ipercalcemia, le terapie possono prevedere:

  • riduzione dell’introito di calcio attraverso l’alimentazione e integratori
  • se possibile sospendere medicinali che causano ipercalcemia: vitamina D, diuretici tiazidici, litio
  • idratazione ber bocca o via endovenosa
  • diuretici dell’ansa, usati con cautela in base allo stato di idratazione
  • bisfosfonati come il pamidronato, acido zoledronico, ibandronato, clodronato), che riducono il rilascio di calcio dalle ossa
  • calcitonina, un ormone che contribuisce a ridurre rapidamente i livelli di calcio nel sangue
  • antagonisti del recettore del PTH o farmaci che stimolano l’escrezione di calcio dai reni
  • glucocorticoidi, che riducono l’assorbimento intestinale di calcio
  • denosumab, che riduce il rilascio di calcio dalle ossa
  • calcinomimetici che riducono il paratormone
  • dialisi, che elimina l’eccesso di calcio nel sangue.

In caso di ipocalcemia le terapie possono prevedere:

  • integrazione di calcio: per via orale o endovenosa
  • vitamina D: mantenere adeguati livelli di vitamina D è infatti importante per assicurare l’assorbimento di calcio da parte dell’intestino.

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Calcemia e stile di vita

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Per aiutare a regolare la calcemia sono inoltre possibili delle scelte relative allo stile di vita. A partire dall’alimentazione. Una dieta opportunamente bilanciata dovrebbe includere alimenti con adeguato apporto di calcio e vitamina D; tra questi si possono indicare latte, latticini, pesce, legumi, agrumi, fichi, frutta secca.

Una seconda azione da compiere è quella di esporsi al sole in modo regolare e sensato, senza esagerazioni e con le dovute protezioni. In questo modo si contribuisce alla produzione di vitamina D. L’assunzione di integratori di calcio e vitamina D deve essere gestita con la consulenza di un professionista: medico, dietista, nutrizionista.

Limitare l’assunzione di alcool e abolire il fumo di sigaretta sono scelte utili a garantire la salute in generale e quella del fegato e dell’osso in particolare.