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Pubblicato inSalute

Cos’è l’ameba mangia cervello

Il nome di ameba mangia cervello si riferisce ad un organismo unicellulare in grado di provocare una grave infezione cerebrale, che ha un tasso di mortalità estremamente alto. Per fortuna i rischi di infezione sono bassi, ma non esistono cure contro questa infezione.

ameba mangia cervello

Ameba mangia cervello è il nome popolare dato ad un tipo di ameba d’acqua a vita libera, Naegleria fowleri, che vive in acque dolci e terreni di tutto il mondo, e che provoca una grave forma di encefalite, detta meningoencefalite amebica primaria (pam).

Si tratta di un’infezione rara, con una sintomatologia abbastanza precisa, e con esito quasi sempre mortale. Nella maggior parte dei casi queste infezioni cerebrali sono incurabili, soprattutto in mancanza di intervento tempestivo. Infatti la malattia progredisce rapidamente.

Il nome di ameba mangia cervello nasce dal fatto che l’infezione porta alla progressiva e abbastanza rapida distruzione dei tessuti cerebrali dell’individuo contraente.

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Come si contrae l’ameba mangia cervello?

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Questa ameba vive a temperature comprese tra i 26 e i 46 gradi, anche se è stata trovata anche in acque con temperature leggermente inferiori, ed è in grado di vivere invece a temperature superiori ai 46 gradi per qualche ora.

Si trova anche nel terreno, negli scarichi industriali e in zone dove ci sia dell’acqua ristagnante.

I rischi per gli esseri umani sono comunque limitati a luoghi balneabili in cui l’acqua possa ristagnare, alle sorgenti termali o ai parchi di divertimenti in cui si siano piscine non igienizzate a dovere.

Raramente si trova anche nell’acqua di rubinetto.

L’infezione da Naegleria fowleri avviene principalmente attraverso l’introduzione di acqua dolce contaminata nelle cavità nasali. L’ameba migra successivamente dalle cavità nasali al cervello tramite i nervi olfattivi, causando meningoencefalite amebica primaria.

Come detto, è presente in tutto il mondo dove ci siano acque dolci calde e parzialmente ristagnanti.

Non ci sono prove per ora che l’ameba si possa contrarre tramite vapore o per ingestione di acqua contaminata.

Ameba mangia cervello, sintomi e complicazioni

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La sintomatologia è abbastanza semplice e appare a partire da pochi giorni dopo l’infezione.

Il problema dei sintomi della meningoencefalite amebica primaria è che parte di detti sintomi è indistinguibile da quella di altre patologie simili, come la meningite batterica.

Detti sintomi devono comparire in modo associato e non isolato, e comprendono:

Successivamente tra le complicazioni principali ci sono:

Il decorso della malattia è piuttosto rapido e porta alla morte del paziente abbastanza in fretta, distruggendone il tessuto cerebrale.

Entro un paio di settimane dalla contrazione della malattia, i conseguenti edemi e la necrosi delle cellule risultano fatali nella stragrande maggioranza dei casi.

Diagnosi e terapia

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La diagnosi procede per i tre stadi consueti di anamnesi, esame obiettivo ed esami diagnostici specifici.

L’anamnesi consiste nella raccolta di tutte le informazioni riguardanti i sintomi, la loro occorrenza e lo sviluppo di complicazioni. Oltre a ciò il medico si premunisce di verificare lo storico delle patologie pregresse del paziente.

È bene specificare che in presenza di cefalea intensa, febbre e alcuni dei sintomi sopra descritti, è necessario sempre recarsi in pronto soccorso per poter procedere con le indagini sotto riportate.

La parte successiva è l’esame obiettivo, cioè la visita vera e propria, che consiste nella verifica dei parametri vitali fondamentali, quali battito cardiaco, respirazione e pressione sanguigna, e successivamente l’esame clinico neurologico, utile per valutare lo stato di coscienza e vigilanza e la presenza di deficit di nervi cranici o di difficoltà motorie.

I due esami diagnostici che servono però a togliere ogni ragionevole dubbio sulla natura della patologia sono:

  • puntura lombare per analisi del liquido cerebrospinale
  • biopsia di tessuto cerebrale

La prima serve a prelevare del liquido cerebrospinale in modo da poterlo analizzare. Il problema di questo metodo è che non è in grado di escludere del tutto un altro tipo di infezione.

Per avere la certezza della diagnosi bisogna pertanto procedere con la biopsia di parti di tessuto cerebrale.

In alcuni casi può essere utile anche una tomografia computerizzata e una risonanza magnetica.

Il tasso di mortalità della meningoencefalite amebica primaria è altissimo. Le terapie sono a base farmacologica, ma non è facile stabilire quale sia la migliore visto lo scarso successo che hanno al momento manifestato. Nel 2013 fu tentato un approccio che comprendeva un cocktail di farmaci, il coma indotto e un abbassamento della temperatura del corpo del paziente.

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Quanti casi di ameba mangia cervello?

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Le statistiche non sono globali, ma questa infezione è davvero rara. Dai dati che abbiamo sugli Stati Uniti per esempio, risultano solo 130 casi dal 1962 al 2013.

Purtroppo di questi 130 casi, solo tre pazienti sono sopravvissuti e comunque con danni cerebrali permanenti.