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Pubblicato inSalute

Fumare fa male alla bocca

Il fumo danneggia il nostro organismo. A partire dalla bocca, che ne è la porta d’ingresso, ma non solo. Scopriamo quali sono i danni del tabagismo e perché è necessario smettere di fumare.

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Fumare fa male alla bocca per molteplici ragioni. Eppure circa un italiano su cinque, secondo l’ultimo rilievo ISTAT riferibile al 2021, è tabagista. Un numero ancora troppo alto, se si pensa che il fumo è un fattore di rischio evitabile che, statisticamente, influisce su 43.000 decessi annui.

Il fumo contiene 4.000 sostanze dannose tra le quali ci sono non solo la nicotina ma anche polonio, catrame, monossido di carbonio, ammoniaca.

Vediamo nel dettaglio come i danni del fumo interessino la salute orale e il nostro organismo.

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Quando fumare fa male alla bocca?

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Fumare fa male, sempre, e determina una serie di effetti negativi non solo a carico della bocca ma anche ad altri distretti dell’organismo. Il fumo infatti può incidere sulla sessualità e la fertilità del tabagista.

Tra i primi e più evidenti danni ci possono essere irritazioni, o afte da fumo, ovvero delle piccole lesioni causate dal fatto che la bocca è, per così dire, la porta d’ingresso del fumo, e per questa ragione è immediatamente esposta agli effetti nefasti della combustione del tabacco e del transito del fumo.

Un altro danno, anche se indiretto, deriva dal fatto che solitamente i fumatori sembrano essere meno propensi a curare la propria igiene orale.

Cosa succede alla bocca quando si fuma?

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I danni del fumo, nel lungo periodo e non solo, e quando il numero di sigarette al giorno è cospicuo e va oltre il pacchetto, possono essere molteplici:

  • accumuli di placca e tartaro, che risulta essere formato da batteri calcificati e da placca. La superficie ruvida che ne risulta finisce con il favorire altro accumulo di placca, fino a determinare uno stato infiammatorio del parodonto
  • proliferazione di specie batteriche anaerobiche, per via della carenza di ossigeno causata dalla combustione
  • leucoplachia, che consiste in una alterazione degli strati più esterni dell’epitelio. Il soggetto presenta una placca bianca nel proprio cavo orale
  • alitosi, o alito cattivo
  • glossite, ovvero la lingua è infiammata e patinosa
  • parodontite, una infezione dell’osso su cui si innesta il dente. L’osso tende a riassorbirsi e a ridursi
  • piorrea, come conseguenza della parodontite. Il soggetto, molto semplicemente, perde denti
  • sensibilità dentinale, perché le radici dei denti risultano scoperte e la dentina è pertanto esposta.

Ulteriori danni del fumo

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I soggetti fumatori, con una diagnosi di parodontite, mostrano una tendenza a contrarre patologie sistemiche quali il diabete, perché lo stato infiammatorio del cavo orale non permette un controllo adeguato della glicemia.

Spesso, per via degli accumuli di placca e di tartaro accade un aumento il consumo di caramelle e mentine per l’alito, un consumo che può incrementare il rischio di carie. Fumare riduce le difese immunitarie, finendo per favorire la candidosi orale. Si dovrebbe allora seguire un’alimentazione che sostenga le difese immunitarie.

Cancro e fumo

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Le sigarette aumentano il rischio di cancro alla bocca e cancro alla lingua. Questo rischio è una conseguenza delle mutazioni cui vanno incontro le cellule del cavo orale. Si stima che a causa della combustione, ogni 15 sigarette si produca una mutazione, che aumenta la possibilità di insorgenza di cellule tumorali.

Gli organi che possono essere interessati da neoplasie sono la bocca, la gola, i polmoni e l’esofago.

Come sono i denti di un fumatore?

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Il fumo provoca l’insorgenza di macchie ai denti. Nello specifico, i denti vanno incontro ad un processo di ingiallimento, sviluppando delle macchie brunastre, chiamate comunemente denti gialli.

Oltre a smettere di fumare, scelta da intraprendere in ogni modo, è consigliabile la riduzione di cibi che contengono pigmenti, come il caffè o il tè.

Come pulire la bocca dopo aver fumato?

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Lavarsi i denti appena dopo avere fumato è la prima azione da compiere, in questo modo saranno eliminati dallo smalto i residui di nicotina e di catrame.

È possibile inoltre adottare delle mascherine trasparenti, così da garantire una protezione a favore del cavo orale. Ma, è fondamentale ribadirlo, smettere di fumare è la migliore scelta da compiere, sempre.

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Quando bisogna evitare assolutamente di fumare?

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Ci sono delle condizioni in cui smettere di fumare risulta necessario in termini assoluti, è il caso della gravidanza. Il fumo, in una simile condizione, espone al rischio di nascita prematura, di peso basso alla nascita e di interruzione della gravidanza.

Una correlazione tra la morte in culla e il fumo durante la gravidanza è stata osservata. Interrompere l’assunzione di tabacco, in qualsiasi forma, resta sempre la scelta più giusta da compiere.

È possibile chiedere e ricevere aiuto al proprio medico di fiducia, anche per valutare la possibilità di utilizzare gomme e caramelle a basso dosaggio di nicotina, o cerotti transdermici, così da affrontare la fase di transizione con maggiori possibilità di successo. Anche la sigaretta elettronica può rappresentare uno strumento di passaggio. Senza dimenticare un eventuale supporto psicologico.