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Pubblicato inBenessere

La caffeina fa male? Tutti i rischi degli eccessi

La caffeina assunta nelle giuste quantità giornaliere, può produrre effetti benefici per il nostro organismo. Se assunta in sovradosaggio, invece, può comportare diversi rischi per il nostro benessere. Scopriamo quali.

caffeina fa male

La caffeina fa male? Per rispondere a questa domanda è necessario sapere sia il dosaggio sia il sovradosaggio che, eventualmente, può verificarsi quando si bevono più sostanze, in più occasioni al giorno, che contengono caffeina.

La caffeina infatti è un alcaloide che produce un effetto stimolante sul nostro sistema nervoso centrale. E la ritroviamo in tè, cacao, energy drink ad esempio, nel guaranà e nelle noci di cola.

Quanta caffeina quindi possiamo assumere quotidianamente? Quando parliamo di sovradosaggio e, soprattutto, quali rischi comporta un eccesso di assunzione? Risponde il dottor Mario Bollati, cardiologo del Santagostino.

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La caffeina fa male o bene alla nostra salute?

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Per rispondere a questa domanda, e comprendere se la caffeina fa male a livello del sistema nervoso centrale e non solo, dobbiamo conoscere:

  • le abitudini alimentari
  • gli stili di vita
  • le condizioni di salute

del soggetto di cui stiamo parlando. Detto questo, il sovradosaggio è una condizione in cui comunque possiamo incorrere con una frequenza maggiore di quanto possiamo aspettarci. Questo perché il quantitativo di caffeina non è correlato soltanto al numero di tazzine di caffè assunte, ma anche ad altre bevande che contengono caffeina, come gli energy drink, molto diffusi nella popolazione più giovane e di cui si tende ad abusare.

Cos’è la caffeina esattamente?

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La caffeina è un alcaloide, una molecola di origine vegetale. L’alcaloide è una sostanza psicoattiva che, assunta in dosi modeste, svolge una azione farmacologica e curativa. Ma diventa tossica qualora assunta in quantità significative.

È stata isolata da Friedlieb Ferdinand Runge, un chimico tedesco, nel 1819. Le prime tracce della coltivazione di piante di caffè si ritrovano 1000 anni fa in Etiopia, e la sua introduzione in Europa risale al 1600.

Quanta caffeina si può assumere in un giorno?

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L’EFSA, European Food Safety Authority, ha stabilito il limite di 400 mg di caffeina su base giornaliera. Una simile quantità è contenuta in:

  • 4 tazzine di caffè espresso
  • 6 tazze di tè
  • 10 lattine di Coca Cola
  • 2 lattine di energy drink
  • 400 gr di cioccolato extrafondente
  • 8 tazze di cioccolata calda.

In concomitanza con l’assunzione di bevande alcoliche, anche se non siamo di fronte a dati scientifici, la soglia di microgrammi di caffeina scende significativamente.

Che benefici porta il caffè?

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Quando non si superano i 400 mg giornalieri, la caffeina può produrre degli effetti benefici, quali:

  • fornire una buona quantità di antiossidanti
  • stimolazione del sistema nervoso centrale
  • riduzione dell’affaticamento
  • diminuzione dei tempi di reazione.

Diversi studi anno dimostrato ormai da tempo come la caffeina rappresenti un fattore di protezione contro l’insorgenza del tumore alla prostata.

Caffeina, quali effetti su pressione e colesterolo

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Quando rimaniamo all’interno dei 400 mg quotidiani, gli effetti di questo alcaloide sulla pressione arteriosa e sui livelli di colesterolo di fatto sono minimi e trascurabili.

Il caffè inoltre contiene polifenoli, delle sostanze con azione antiossidante con possono dare un contributo alla riduzione di rischio di ischemie. Sia cerebrali che cardiache. Si ha una situazione analoga con il vino rosso il quale, assunto con moderazione, può produrre effetti positivi.

Perché il caffè fa male?

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Il caffè, o meglio la caffeina, se assunta con il dosaggio indicato presenta più effetti positivi che negativi. Gli effetti negativi si manifestano in quattro principali condizioni:

  • un sovradosaggio conclamato
  • la concomitanza con alcune patologie
  • lo stato di gravidanza
  • la tempistica nell’assunzione.

Assumere 100 mg di caffeina prima di andare a dormire può produrre degli effetti indesiderati, se non dannosi, come approfondiremo a breve. Dobbiamo inoltre tenere presente che il picco di caffeina nel circolo ematico si svolge tra i 30 e i 120 minuti dall’assunzione.

Come capire se la caffeina ti fa male?

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L’eccedere nel consumo di caffè, o l’assunzione da parte di chi non dimostra di avere tolleranza nei confronti di questa molecola, può causare:

Va comunque posta una correlazione tra la caffeina e alcuni parametri del soggetto:

  • età e massa corporea
  • predisposizione genetica, ovvero un metabolismo accelerato o meno
  • abitudine o assenza di abitudine al consumo di caffeina
  • presenza di stati d’ansia o patologie psichiatriche
  • assunzione di echinacea, teofilina o derivati dell’efedrina.

La caffeina può inoltre interferire sul ciclo sonno veglia in modo significativo. Quando, per diverse ragioni come il lavoro o un viaggio, capita di dormire meno, si assume un maggiore quantitativo di caffeina, creando di fatto un circolo vizioso, perché il soggetto si addormenta più tardi, si risveglia con stanchezza maggiore e tende ad assumere ulteriore caffeina.

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Chi deve evitare il caffè?

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Ci sono alcune categorie di persone per le quali è sconsigliata l’assunzione di caffè e di caffeina. I bambini e gli adolescenti dovrebbero evitare il consumo e, in caso di assunzione, non dovrebbero eccedere i 3 mg quotidiani per chilo di peso corporeo. Purtroppo i giovanissimi vivono un continuo rischio di sovradosaggio, per via del consumo di energy drink.

Ci sono quindi diverse patologie che richiedono non sia assunta questa sostanza:

Gli sportivi professionisti devono evitare l’assunzione di caffeina. In un contesto di controlli antidoping, lo sportivo viene considerato positivo con una concentrazione di 0,012 mg/ml nelle urine. Per questo motivo non va superata la soglia di 2, 3 tazzine di caffè tradizionale nelle 3 ore precedenti una competizione.

Anche i pazienti tiroidei dovrebbero evitare l’assunzione, dal momento che questa molecola può interferire con l’assorbimento dell’ormone tiroideo sintetico, la levotiroxina. Nei casi in cui si volesse bere una tazzina di caffè, si deve attendere almeno un’ora prima dell’assunzione del farmaco.

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Assunzione della caffeina durante la gravidanza

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La raccomandazione dell’EFSA è una riduzione nell’assunzione che non superi i 200 mg al giorno. Sono state avanzate delle ipotesi di un possibile effetto positivo nei casi di diabete gestazionale, senza che finora si sia prodotta alcuna documentazione a dimostrazione.

Per quanto riguarda una possibile correlazione tra assunzione di caffeina e aborto spontaneo, l’American College of Obstreticians and Gynecologists considera sicura la soglia di 200 mg al giorno.

Anche nel contesto di alcune patologie nervose, quali il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer, mancano tuttora prove che attestino un eventuale effetto protettivo di questo alcaloide.