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Pubblicato inSalute

Valeriana: che benefici per dormire

Derivata dalla radice di Valeriana officinalis, questa pianta viene utilizzata per i suoi effetti sedativi e ansiolitici, che permetterebbero di migliorare la qualità del sonno. Tuttavia, la mancanza di studi scientifici conclusivi solleva alcuni dubbi sulla effettiva efficacia

valeriana per dormire

La valeriana, nome comune della radice di Valeriana officinalis, è una pianta spontaneamente diffusa in varie zone d’Europa, che viene anche coltivata, sia in Europa, sia in Giappone.

Il nome deriva da due parole latine, valere, che significa essere in buona salute,  e officinalis, che invece significa per uso fitofarmaceutico.

L’uso della radice di valeriana per scopi fitofarmaceutici ha una storia abbastanza lunga. Si ritiene infatti che abbia proprietà sedative e ansiolitiche, e che migliori la qualità del sonno.

Mancano tuttavia conferme scientifiche definitive, pertanto la sua efficacia rimane un po’ dubbia.

Abbiamo parlato con il Dott. Alberto Lerario, neurologo del Centro Medico Santagostino della valeriana per dormire e dei suoi eventuali effetti collaterali.

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A cosa serve la valeriana?

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Prima di tutto, della valeriana si usa la radice che viene elaborata ed utilizzata in alcuni composti. Normalmente si usa per i suoi effetti sedativi ed ansiolitici. Sembra infatti che abbia un potere rilassante sul sistema nervoso centrale, per la sua affinità con alcuni recettori del nostro cervello. La valeriana può essere quindi un aiuto per migliorare i disturbi del sonno e il riposo notturno, e per alleviare alcune condizioni psicosomatiche, come ansia, ipocondria, asma nervosa etc.

Il meccanismo d’azione non è però ben noto e non si sa quanto sia in effetti reale. Mancano studi conclusivi a riguardo, e i diversi studi disponibili sono stati condotti con metodologie non corrette, o quantomeno non ideali.

Per esempio con componenti associati diversi ogni volta e che potrebbero avere effetti sul principio attivo, oppure con quantità diverse rispetto ad altri esperimenti.

Altri errori nella sperimentazione e nei conseguenti risultati possono essere dovuti all’estrema facilità con cui i composti presenti nella valeriana, come l’acido valerenico, si corrompono.

Come si consuma la valeriana

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Esistono tante formulazioni a base di valeriana. In generale la radice viene trattata e poi usata o come ingrediente unico, o in associazione con altri ingredienti per la produzione di pastiglie. Tra gli altri componenti che si possono trovare nei prodotti a base di valeriana ci sono altre sostanze di origine vegetale o la melatonina.

La posologia è un altro fattore di dubbio sulla reale efficacia di questo prodotto fitofarmacologico.  Il dosaggio infatti non è chiaro, poiché manca una linea guida fissa.

In generale possiamo avere quantità che vanno dai 150 ai 600 mg al giorno.

Un problema ulteriore di questi integratori sta nel fatto che la loro etichettatura alle volte imprecisa contribuisce a alla conservazione non ottimale e al conseguente deperimento e perdita di efficacia dei prodotti.

Sulla posologia e sull’efficacia infine ci sono alcuni fattori individuali e contingenti che possono incidere.

Una predisposizione genetica dell’individuo che fa sì che ogni persona metabolizzi differentemente i composti rende gli effetti della valeriana assai variabili.

Inoltre è sempre possibile che alcune sostanze eccitanti di uso comune, come per esempio il caffè, se prese in quantità eccessiva, possano costituire elemento di contrasto all’efficacia della valeriana.

Anche il suo utilizzo in stati acuti di agitazione potrebbe inficiarne il valore rilassante. Si consiglia quindi di prenderla prima di andare a dormire.

I preparati sono disponibili come farmaco da banco. Gli olii essenziali e le pastiglie a base di valeriana vengono quindi venduti senza ricetta, salvo in casi in cui la componente di melatonina sia particolarmente alta.

Valeriana, effetti collaterali

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Mancando studi sui suoi effetti benefici, non sono chiari né definitivi nemmeno quelli sui suoi effetti collaterali.

Trattandosi però di un sedativo, se ne sconsiglia l’assunzione in combinazione con altri farmaci che possano dare sonnolenza, in quanto si presenta il rischio di un’eccessiva sedazione.

Tra i principali ricordiamo alcol e benzodiazepine.

Oltre a questo sono conosciuti alcuni effetti collaterali che risultano dovuti sia ad una marcata sensibilità individuale ai principi attivi, sia ad un’assunzione eccessiva.

Tra i principali ricordiamo:

Non ci sono studi in stato di gravidanza, per cui è imperativo stare attenti, perché non si sa se può danneggiare in qualche modo il sistema nervoso o altre funzioni dell’organismo del feto.
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Quanti giorni ci vogliono perché faccia effetto la valeriana?

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Gli effetti possono essere riscontrabili anche da subito, dopo le prime poche applicazioni. In alcuni casi può essere necessario aspettare fino a tre – quattro settimane. Se trascorso questo periodo, il prodotto ancora non dà gli effetti desiderati, si consiglia la sospensione.