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Pubblicato inSalute

Perché sento un ronzio nell’orecchio?

Il ronzio nell’orecchio è un fastidio che può avere diverse cause, ma nella maggior parte dei casi è temporaneo e si risolve in tempi brevi: come gestirlo e quando rivolgersi al medico

ronzio orecchio

Il ronzio all’orecchio può essere fastidioso e impattare sulla qualità della vita. Pur non trattandosi di un problema grave, è importante imparare a gestirlo correttamente, se non si risolve da solo in poco tempo.

Insieme a Francesca Caterini, Medico Chirurgo Specialista in Otorinolaringoiatria e in Audiologia e Foniatria del Santagostino, vediamo quali possono essere i diversi tipi di acufene, le possibili cause e i rimedi.

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Cosa fare se si sente un ronzio nell’orecchio?

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La percezione di ronzii o fischi in una o entrambe le orecchie, che non provengono dall’ambiente esterno, è un disturbo noto come acufene. Non appena ci si accorge di avere un acufene – che insorge improvvisamente e non passa in tempi rapidi – il consiglio è quello di consultare il medico.

Non bisogna allarmarsi se si sente un leggero fischio nell’orecchio se si è in totale silenzio, come di notte o in ambienti particolarmente silenziosi. Il 92% delle persone giovani e con udito perfetto, se poste in una stanza isolata acusticamente, ha modo di sentire il suono tipico dell’acufene. Questo fenomeno è del tutto normale e non deve destare preoccupazione.

A cosa è dovuto un ronzio nelle orecchie?

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I casi di acufene colpiscono il 15-20% della popolazione, e sono maggiormente diffusi tra le persone anziane. Si ipotizza che il gruppo di cellule nervose che di norma regolano i segnali di rumore possano alterarsi, sviluppando una percezione cronica di queste sensazioni uditive.

È un disturbo collegato perlopiù alla perdita uditiva, ma può avere molte cause:

  • l’invecchiamento del sistema uditivo causa la diminuzione o il danneggiamento delle cellule ciliate della coclea, che trasformano gli impulsi sonori in impulsi nervosi trasmettendoli al cervello, generando uno scompenso che può trasformarsi in acufene
  • una infezione del condotto uditivo o la presenza di un tappo di cerume può alterare la pressione al suo interno e generare acufene. Le infezioni a livello dell’orecchio medio, del naso o dei seni paranasali possono causare un acufene temporaneo
  • pazienti affetti da patologie a carico dell’orecchio che si accompagnano sempre ad acufene quali la malattia di Mèniére, il neurinoma acustico-vestibolare e l’otosclerosi
  • esposizione al rumore: i soggetti esposti a volumi sonori elevati per ragioni professionali sono maggiormente esposti al danno delle cellule ciliate e quindi al fine di evitare di compromettere l’udito o incorrere in acufene è importante che utilizzino le giuste protezioni auricolari
  • le lesioni traumatiche di testa e collo possono colpire l’orecchio interno, i nervi acustici o l’area del cervello deputata all’udito, e sono di solito unilaterali
  • alcuni farmaci che possono avere gli acufeni come effetti collaterali sono i FANS, determinati antibiotici, antidepressivi, farmaci oncologici e diuretici
  • condizioni patologiche come depressione, ansia e insonnia spesso determinano acufene.

Esistono poi tra le cause di acufene anche problematiche tensive cervicali, disfunzioni della ATM, cause vascolari, tra cui anche l’ipertensione arteriosa non controllata, il diabete, l’emicrania e il reflusso gastroesofageo.

Come si cura il ronzio alle orecchie?

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Spesso non è facile trovare la causa che determina acufene, anche perché nella maggior parte dei casi, dopo aver escluso una perdita considerevole dell’udito o una patologia dell’orecchio, non si approfondisce quella che può essere l’origine del disturbo che invece ha tra le cause extra-auricolari, soprattutto nei giovani, la causa determinante.

È sempre consigliato rivolgersi al medico specialista  quando l’acufene dura per alcune settimane e non si risolve spontaneamente, oppure con rimedi naturali come mettersi al riparo dai danni da rumore, l’ascolto di musica con playlist dai suoni bianchi, l’assunzione di tisane rilassanti o evitare l’assunzione di alcuni cibi (cibi salati, insaccati, caffè, cioccolato e alcolici).

Quanto dura il ronzio all’orecchio?

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La durata è variabile: ci si riferisce ad acufene acuto quando il ronzio nell’orecchio non dura più di tre mesi. Con una durata da 4 a 12 mesi si parla di acufene subacuto, che poi può diventare cronico, oltre l’anno dall’insorgenza.

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Come capire se è acufene da stress?

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La vita di ogni giorno ci impone ritmi sempre più frenetici e caotici, inevitabilmente i livelli di stress aumentano e con essi, le probabilità di ripercussioni a carico dell’apparato uditivo

Al contrario alcune volte l’acufene può determinare ripercussioni sulla qualità della vita che si manifestano con disturbi del sonno, ansia, nervosismo, difficoltà di concentrazione, stress, fino a disturbi depressivi e ansia.

Nel caso dell’acufene indotto da stress un possibile fattore chimico alla base dell’acufene potrebbe essere l’aumento del glutammato (neurotrasmettitore che collega tra loro i neuroni). La sua produzione aumenta in caso di stress emotivo o fisico e i neurotrasmettitori ricevono troppi segnali eccitatori. Ciò causa danni al nervo acustico che altera la trasmissione dei suoni.

Durante le ore serali o notturne, quando si vorrebbe riposare, i suoni e rumori ambientali vengono meno o si riducono notevolmente. Ciò fa sì si che l’acufene possa sembrare più intenso rispetto alle ore diurne. Inoltre la mancanza della stimolazione visiva riduce la nostra attenzione al solo canale uditivo. Conseguentemente si amplificano tutte quelle sensazioni che arrivano da questo organo.

Normalmente (circa nell’80% delle persone) l’acufene da stress scompare o si attenua una volta superato un periodo particolarmente stressante. Ma in alcuni casi può tendere a diventare cronico.

Diventa importante mettere in atto alcune strategie che aiutino ad affrontare l’acufene e anche a conviverci per non danneggiare la nostra quotidianità. Tra cui anche l’aiuto di figure professionali per un percorso psicologico, a cui si può abbinare la tecnica di TRT (Tinnitus Retraining Therapy) per potenziarne gli effetti. Nello specifico è una terapia di stimolazione sonora per la riprogrammazione degli acufeni secondo la teoria di annullamento dell’acufene che potrà essere percepito come un suono neutro e non più fastidioso.  Da non dimenticare l’attività fisica, lunghe camminate, yoga o meditazione per alleviare lo stress.