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Pubblicato inGenitori

Si può rimanere incinta se si dimentica la pillola

Prima ancora di capire se si può rimanere incinta dimenticandosi una singola dose di pillola anticoncezionale, occorre fare una premessa: le modalità e le probabilità con cui una fecondazione può diventare possibile nonostante un’assunzione sistematica della pillola cambiano (anche sensibilmente) in base al tipo di medicinale che si assume, alla sua marca e al suo dosaggio intrinseco, legato cioè alla quantità di sostanze contenute in una singola dose prima ancora che al numero di dosi da somministrare.

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Cosa succede se si dimentica la dose del giorno e si hanno rapporti?

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Fatta salva la premessa, va rimarcato che la pillola ha un piano di somministrazione molto peculiare – che, come abbiamo visto, cambia da prodotto a prodotto – e che dimenticarne una dose non ha sempre lo stesso peso. Essenzialmente, non tutte le pillole hanno la stessa importanza per attivare e sostenere il procedimento chimico che attivano nel corpo femminile. È proprio quel processo che inibisce l’ovulazione e quindi, in ultima analisi, impedisce l’eventuale concepimento.

Ne consegue che dimenticarsi di prendere la pillola del giorno X può risultare più grave che scordarsi quella del giorno Y, perché la seconda è più cruciale per impedire al corpo di “attivare” una mestruazione regolare (e quindi una finestra di fertilità). Dunque non tutte le dimenticanze sono uguali. Per rispondere alla domanda d’origine, non esiste un unico genere di conseguenze se si hanno rapporti nonostante si sia saltata una dose di pillola: se ce ne si dimentica, occorre prima verificare che pillola ci si è dimenticati. E, prima di ogni decisione, è un’ottima norma prudenziale consultare il proprio ginecologo.

A proposito di ginecologi e ginecologhe, vale certamente la pena ricordare che bisogna subito contattare il proprio specialista di riferimento quando, dimenticandosi una o più somministrazioni della pillola, tra una scatola e l’altra si verifica un sanguinamento anomalo.

Cosa succede se si salta un giorno?

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Tecnicamente, dimenticandosi di procurare al proprio corpo il principio attivo contenuto nella pillola, esso torna a dosare autonomamente i propri ormoni. Di conseguenza, procede con la sua disposizione originaria. In altre parole, il corpo permette nuovamente che l’ovulazione vada a buon fine, rendendo di pari passo meno spesso anche il muco cervicale.

Attenzione: quanto descritto fin qui può avvenire nel caso ci si dimentichi di prendere la pillola una volta ma può anche non verificarsi. È fondamentale tenere sempre ben presente che, saltando più somministrazioni giornaliere di pillola anticoncezionale, la possibilità di rimanere incinta aumenterà di conseguenza. Più pillole si dimenticano e più il corpo torna a orientarsi per svolgere le sue normali funzioni.

Inoltre, va ricordato che il salto della dose di pillola prevista nella fase conclusiva del ciclo mestruale potrebbe anche causare l’ovulazione nel ciclo successivo, invece che per quello in corso. Anche qui, il concetto è quello già espresso precedentemente: molto dipende da quale giorno di pillola si è saltato perché non tutte le dosi sono uguali tra loro. Occorre anche ripetere che ogni medicinale anticoncezionale ha caratteristiche e dosaggi a sé, dunque è fondamentale capire bene, insieme con il proprio specialista di riferimento, come funziona il proprio appunto per imparare a distinguere i rischi che comporta saltare la pillola.

Quando si rischia di rimanere incinta con la pillola?

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Anche quando si assume la pillola con grande metodo e regolarità, ci possono essere delle condizioni che ne impediscono il corretto funzionamento. Per esempio, la contemporanea somministrazione di antibiotici che hanno principi attivi in grado di inibire il regolare rilascio delle sostanze contenute nelle pillole rende quest’ultime del tutto inerti e inefficaci. In altre parole, quando si assume la pillola e ci si trova a dover prendere contemporaneamente anche un antibiotico, seppure per un breve periodo di tempo, è necessario controllare sempre e comunque che l’antibiotico non contenga sostanze che vanno in contrasto con la pillola.

Inoltre, c’è anche un altro potenziale problema, di natura più fisiologica: se l’apparato digerente subisce delle alterazioni dovute all’insorgenza di patologie o infiammazioni, c’è il rischio che la pillola non venga opportunamente assimilata dal corpo e quindi non abbia il minimo effetto.

In sintesi, se chi assume la pillola è per caso affetta da problemi di stomaco o d’intestino che portano a deiezioni di origine diarroica o al vomito, c’è il rischio concreto che il dispositivo anticoncezionale non venga assunto nella maniera migliore e, anzi, finisca per essere espulso, magari a totale insaputa della persona che invece lo sta prendendo. Ne consegue che, se si soffre di un disordine di digestione quando si prende la pillola, occorre contemplare il ricorso ad altri contraccettivi finché non ricomincia un nuovo ciclo della pillola.

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Quando si prende la pillola si può “venire dentro”?

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Con l’espressione colloquiale “venire dentro” si intende, ovviamente, quando l’eiaculazione maschile si verifica nel momento in cui il pene si trovi all’interno della vagina. Teoricamente, la pillola anticoncezionale servirebbe proprio per impedire a un rapporto sessuale vissuto nella sua totale interezza e spontaneità (quindi senza mediazioni di altri dispositivi, come per esempio i profilattici, o l’esercizio del coitus interruptus) di avere una dimensione generativa.

In altre parole, la pillola dovrebbe garantire a chi l’assume con regolarità e secondo le disposizioni mediche di non essere mai fertile, in quanto il suo funzionamento corretto inibisce l’ovulazione e blocca, quindi, la produzione di ovocellule. Senza di queste, gli spermatozoi contenuti nel liquido seminale maschile possono anche accedere al corpo della donna ma non troveranno mai nulla da fecondare, dunque non ci può essere alcun concepimento.

Il condizionale è d’obbligo perché, come abbondantemente descritto nei paragrafi precedenti, può bastare il salto di una singola dose di pillola per ridare al corpo la possibilità di esercitare le sue funzioni primarie e dunque ripristinare una finestra di fertilità. Attenzione: come abbiamo visto, una somministrazione non andata a buon fine può anche verificarsi in maniera del tutto involontaria a causa di patologie insorte nel frattempo o dell’assunzione di medicinali che alterano il normale funzionamento della pillola.

In ogni caso, una buona conoscenza del proprio corpo e del modo in cui funziona il proprio apparato riproduttivo è un alleato fondamentale da cui ricavare supporto nel momento in cui si dubita dell’efficacia del contraccettivo attualmente in uso e può essere un’ottima risorsa di conoscenze. Nel momento in cui si hanno dubbi e perplessità, in ogni caso, vale sempre la pena consultare il proprio medico ginecologo, a cui si può ovviamente richiedere anche materiale informativo supplementare sul funzionamento del corpo o della pillola anticoncezionale.