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Pubblicato inSalute

7 milioni di morti in meno con 1 dollaro a persona nei Paesi poveri

Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, tante sarebbero le vite salvate entro il 2030 se si investisse questa cifra ogni anno per prevenire e trattare patologie non trasmissibili

Sette milioni di morti in meno entro il 2030 con un investimento di appena un dollaro a persone. Tante sarebbero le vite risparmiate se si investisse questa cifra per prevenire e trattare le patologie non trasmissibili dei cittadini che vivono in Paesi a basso e medio reddito.

A questa conclusione è giunto il nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità dal titolo “Saving lives, spending less: the case for investing in non communicable diseases” (Salvare vite, spendere meno: il caso dell’investimento in malattie non trasmissibili). Non solo. Secondo l’Oms, questo investimento sarebbe anche redditizio, in quanto consentirebbe vantaggi economici pari ad un guadagno di circa 230 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.

L’impatto delle malattie non trasmissibili

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Ad oggi, le malattie non trasmissibili (come le patologie cardiache e respiratorie, il diabete e il cancro) rappresentano le cause del 70% dei morti in tutto il mondo. Nei Paesi a basso e medio reddito l’85% dei decessi nella fascia di età compresa tra i 30 e i 69 anni è dovuto alle malattie non trasmissibili.

Tuttavia, gran parte di queste morti potrebbe essere evitata applicando gli interventi “Best Buy” testati e approvati dall’Oms. Questi includono:

La riduzione dei costi sanitari

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Mantenere le persone in salute – evidenzia il rapporto – comporta anche dei benefici economici in quanto riduce i costi sanitari e aumenta la produttività di ciascuno.

Ogni dollaro investito per aumentare le azioni Best Buy nei Paesi poveri potrebbe garantire un ritorno fino a 7 dollari, per un totale di 230 miliardi di dollari entro il 2030.

Le azioni migliori comprendono l’aumento delle tasse sanitarie, le restrizioni sul marketing e la vendita di prodotti dannosi, l’informazione, l’educazione e la vaccinazione. Includono anche interventi legati alla gestione dei fattori di rischio metabolici, come l’ipertensione e il diabete, al fine di prevenire malattie più gravi o complicazioni.

“Con i giusti investimenti strategici – spiega il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus – i Paesi che sopportano una quantità significativa dell’onere delle malattie non trasmissibili potrebbero cambiare la loro traiettoria e fornire significativi guadagni economici e di salute per i loro cittadini”.

Malattie non trasmissibili e pandemia

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La pandemia da Covid-19 ha evidenziato come molte delle malattie non trasmissibili possono aggravare il decorso dell’infezione. Ecco perché – sottolinea il rapporto – risulta ancora più urgente investire nella prevenzione e nella gestione delle MNT.

Investendo nelle politiche Best Buy raccomandate, infatti, i paesi potrebbero essere in grado di proteggere le persone dalle malattie non trasmissibili. Non solo: è probabile che possano ridurre anche l’impatto delle patologie infettive come Covid-19 anche in futuro.