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Pubblicato inTerza età

Quando chiedere una visita con il geriatra?

Tra le visite mediche specialistiche, la visita geriatrica risulta fondamentale per affrontare le problematiche e i bisogni della persona anziana.

visita geriatra quando farla santagostino

Entro il 2050 la percentuale degli italiani con oltre 65 anni arriverà al 35,9% della popolazione. In un simile contesto la figura del medico geriatra acquisterà sempre maggior rilievo. In cosa consiste il suo lavoro? Come si svolge una visita con il geriatra? Quando bisogna svolgere la prima visita?

Queste domande sono fondamentali per assicurare al paziente anziano una significativa diminuzione dei rischi connessi alla età, determinando la possibilità di intervenire per un sensibile miglioramento della qualità della vita e alleggerendo, quando possibile, il burden che grava sui familiari.

Risponde a queste domande Giulia Bonini, medico del Santagostino specializzato in Geriatra ed iscritta alla SIGOT, la Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio.

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Visita con un geriatra, di cosa si tratta?

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La cosiddetta terza età viene fatta iniziare generalmente dopo i 65 anni. Questo cut off risulta però impreciso perché l’aumento dell’età media può ormai permettere di collocare l’avvio di questa fase della vita anche dopo i 75 anni.

Ma in cosa consiste e perché è utile una visita dal geriatria? Una visita geriatrica permette una valutazione multidimensionale della persona anziana durante la quale vengono presi in considerazione gli aspetti fisici, cognitivi ed emotivi, funzionali, ambientali e sociali del paziente.

Chi è il medico geriatra e cosa fa?

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Il geriatra è il medico specializzato nella cura dell’anziano. Ha il compito di farsi carico del paziente nella sua totalità.

Il geriatra prende in considerazione tutti gli aspetti della vita dell’anziano, sia clinici sia socio-ambientali, per cercare di fornire le cure e le strategie più adeguate per mantenere la miglior qualità di vita possibile sia del paziente sia di chi se ne prende cura.

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Il geriatra, come specificato, è un medico specializzato nella cura e nell’assistenza agli anziani. Si concentra sulla salute e sul benessere degli anziani, compresa la gestione di patologie tipiche della terza età come demenza, osteoporosi e incontinenza. Viene fornita da loro una visione globale della salute dei pazienti anziani, prendendo in considerazione aspetti fisici, cognitivi e emotivi. Inoltre, forniscono cure palliative a pazienti con malattie incurabili.

Il neurologo, invece, è un medico specializzato nel sistema nervoso e nelle sue patologie. Si concentra sulla diagnosi e il trattamento di condizioni neurologiche come ictus, epilessia, malattia di Parkinson e la sclerosi multipla.

Da quale età è consigliabile fare la prima visita geriatrica?

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Nel dare una età di riferimento si può pensare di effettuare una prima visita geriatrica indicativamente dopo i 75 anni.  

Le condizioni che generalmente portano un paziente o chi se ne prende cura a richiedere una visita geriatrica, sono:

  • deficit cognitivi con o senza disturbi del comportamento
  • disturbi psicologici in particolare ansia e depressione
  • dolore cronico in particolare da artrosi
  • difficoltà motorie
  • perdita di autonomia
  • stress del caregiver per il peso della gestione della persona anziana.

In che cosa consiste una visita geriatrica?

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La visita geriatrica ha una durata di 40 minuti. Generalmente inizia con la raccolta di informazioni circa il contesto socio-ambientale e familiare del paziente, le patologie pregresse ed i farmaci assunti, lo stile di vita, le problematiche ed i sintomi attuali.

Alla raccolta dell’anamnesi seguono i test per la valutazione dello stato cognitivo fisico e funzionale, quando necessari, e l’esame obiettivo. Lo specialista infine formula una diagnosi sulla base di tutto ciò che è emerso durante la visita ed indica il miglior percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale per il paziente.

Come si svolge la prima visita geriatrica?

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La prima visita geriatrica consiste una valutazione multidimensionale che ha l’obiettivo di definire quanto e quale impatto le condizioni fisiche, psichiche e mentali determinino sull’autonomia della persona.

La visita è una valutazione delle condizioni di salute dell’anziano, e considera tutti gli ambiti della salute che cambiano con l’invecchiamento:

  • stato di salute fisica e psicologica
  • dipendenze funzionali e cognitive
  • condizioni socio-familiari
  • assistenza domiciliare
  • inquadramento patologico.

Durante la visita, che se necessario può svolgersi anche a domicilio, il medico effettua una anamnesi completa degli aspetti patologici e degli interventi chirurgici, svolge un esame obiettivo completo e somministra degli strumenti di valutazione specifici, come il test di Tinetti, una scala di giudizio per la valutazione della caduta o il test dell’autonomia nelle attività quotidiane di Barthel. La visita dura non oltre i 45 minuti e porta alla definizione del percorso assistenziale volto a mantenere il più a lungo possibile l’autosufficienza.

Quali sono le 5 grandi sindromi geriatriche?

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Le sindromi geriatriche sono un insieme di condizioni o patologie comuni negli anziani, e possono determinare un impatto significativo sulla loro salute, oltre che sull’autonomia. Si tratta di:

  • fragilità, ovvero una condizione di vulnerabilità dell’anziano. Si specifica per la presenza di più comorbilità. L’anziano si ritrova con diverse malattie croniche, insieme a questioni di ordine economico e sociale, come povertà e solitudine
  • ipotensione ortostatica, che si verifica quando la pressione arteriosa si abbassa in modo significativo se una persona si alza in piedi. Può causare vertigini, svenimenti o cadute, soprattutto negli anziani
  • incontinenza, che può essere sia urinaria che fecale e può limitare la mobilità e l’autonomia della persona anziana
  • malnutrizione, che si ha quando il corpo non riceve abbastanza nutrienti essenziali per mantenere una buona salute. Può essere dovuta a diverse cause, tra cui difficoltà nella masticazione e nella digestione, problemi di appetito o dieta insufficiente
  • cadute, queste rappresentano un grave problema per gli anziani e possono portare a lesioni, fratture e disabilità. Le fratture del femore o dell’anca possono essere particolarmente pericolose.

Quali sono i test geriatrici?

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In ambito geriatrico esiste una serie di test utilizzati per svolgere valutazioni e determinare gli interventi del caso. I test geriatrici possono, nello specifico, aiutare a diagnosticare le patologie geriatriche e a identificare possibili rischi di complicanze. Sono poste sotto esame diverse aree della salute degli anziani:

  • funzione cognitiva
  • salute mentale
  • mobilità
  • attività quotidiane
  • indipendenza
  • rischio di caduta.

Uno dei test più conosciuti per valutare la funzione cognitiva è il Mini-Mental State Examination (MMSE). È un test breve, semplice e affidabile che valuta orientamento, attenzione memoria, abilità di linguaggio e capacità di ragionamento. Il Geriatric Depression Scale (GDS) è poi un altro strumento comune utilizzato per valutare il rischio di depressione in anziani, e per valutare il loro umore. Il Timed Up and Go (TUG) è un terzo semplice test che valuta la mobilità e predice il rischio di cadute. Fatto, questo, particolarmente importante negli anziani, più a rischio di cadute rispetto ad altre fasce d’età.

Gli Activities of Daily Living (ADL) e gli Instrumental Activities of Daily Living (IADL) sono due tipi di test utilizzati per valutare l’indipendenza dei pazienti anziani nella vita quotidiana. Gli ADL valutano la capacità del paziente di svolgere le attività quotidiane di base, come vestirsi, lavarsi, mangiare, spostarsi, mentre gli IADL valutano la capacità del paziente di svolgere attività più complesse e autonome, come fare la spesa, gestire il proprio denaro, preparare i pasti e utilizzare i mezzi di trasporto.

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Quali sono le patologie più rilevate in una visita geriatrica?

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Le patologie geriatriche, o più precisamente le patologie più rilevate in una visita geriatrica sono:

  • deficit cognitivi con o senza disturbi del comportamento
  • ansia e depressione
  • insonnia
  • dolore cronico in particolare da artrosi
  • deficit dell’equilibrio e della deambulazione
  • ipoacusia, che corrisponde ad una perdita parziale dell’udito
  • incontinenza urinaria
  • cadute a terra
  • osteoporosi, ovvero una riduzione della massa ossea che comporta una fragilità delle ossa stesse
  • malnutrizione
  • xerosi (secchezza) cutanea
  • ipertensione arteriosa, che si verifica quando nelle arterie si ha eccessiva pressione sanguigna
  • ipotensione ortostatica, che consiste in un abbassamento repentino nel passaggio dalla posizione sdraiata a quella eretta
  • fibrillazione atriale, scompenso cardiaco cronico
  • diabete mellito tipo 2
  • insufficienza venosa, che si verifica quando il sangue venoso ritorna con difficoltà al cuore
  • anemia
  • ipotiroidismo, che si ha quando gli ormoni tiroidei non sviluppano una azione sufficiente, determinando uno squilibrio per l’intero organismo.