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Pubblicato inSalute

Cosa vuol dire il prurito ai testicoli?

Infezioni, allergie, stress o contatto con gli indumenti, queste le cause del prurito ai testicoli. E per ogni fattore eziologico è possibile intervenire con la terapia adeguata, e risolutiva.

Prurito ai testicoli: perché

Il prurito ai testicoli è un sintomo piuttosto diffuso nella popolazione maschile, e può dipendere da diverse cause.

Grazie al dottor Fabio Leva, urologo del Santagostino, facciamo il punto su questo fastidioso problema. Gli argomenti trattati nell’articolo verteranno su:

  • come può essere definito il prurito ai testicoli
  • quali sono i suoi sintomi
  • a cosa va ricondotto il prurito intimo maschile
  • quali sono le cure e gli eventuali rimedi naturali per alleviare il disturbo.

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Prurito ai testicoli, di cosa si tratta?

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Il prurito scrotale è a tutti gli effetti una sensazione di prurito che interessa lo scroto, il sacco cutaneo all’interno del quale sono contenuti i testicoli e le strutture annesse.

A differenza di quanto accade con il dolore, che porta ad evitare la zona colpita, in questo tipo di fastidio il soggetto è portato a grattare la zona interessata. Si tratta nella maggior parte dei casi di un sintomo poco specifico.

L’inquadramento diagnostico richiede il rivolgersi al proprio medico e, a seconda delle cause e in presenza di sintomi particolari, può essere necessario richiedere una valutazione specialistica dermatologica, oppure andrologica. La valutazione specialistica è consigliabile se l’eritema persiste, oppure in presenza di lesioni o alterazioni della cute scrotale.

Quanto può durare un prurito intimo?

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Nel caso del prurito ai testicoli, non c’è una vera e propria durata di riferimento. Il sintomo principale, ovvero il prurito, può durare pochi giorni fino a settimane.

La variabilità temporale è determinata dalla causa scatenante il prurito. Fino a quando non si interviene sul fattore eziologico, questo sintomo piuttosto fastidioso è destinato a rimanere.

Cosa causa il prurito ai testicoli?

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Il prurito è mediato in prima battuta dall’istamina. Questo è un composto azotato riscontrabile in ogni tessuto del nostro organismo ed è partecipe di diverse funzioni: la digestione, ad esempio, ma anche le risposte infiammatorie o le reazioni allergiche.

L’istamina è quindi presente in altre condizioni quali:

  • la scabbia, un tipo di infestazione dovuta agli acari
  • la pediculosi, un’altra infestazione dovuta ai pidocchi
  • infezioni dovute alla Candida Albicans.

Le cause del prurito possono essere, ad ogni modo, molteplici:

  • una condizione di stress
  • l’avere sviluppato una ipersensibilità ad alcuni tessuti, per lo più sintetici, di cui è composta la biancheria intima indossata
  • indossare pantaloni troppo stretti
  • utilizzare detergenti intimi, o più in generale detergenti, aggressivi.

Ci sono poi particolari condizioni che possono determinare il prurito. È il caso del cosiddetto prurito dell’atleta, un tipo di infezione da dermatofiti il cui nome scientifico è tinea cruris. Il prurito è inoltre uno tra i primi sintomi, insieme al dolore, dell’Herpes genitale, infezione dovuta all’Herpes simplex virus.

Si aggiunge che ci sono poi fattori di rischio per l’insorgenza di eritemi nella regione inguino-scrotale. Uno di questi è il sovrappeso (o l’obesità), che determina uno sfregamento continuo e causa umidità fra la coscia e lo scroto, soprattutto durante i periodi caldi.

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Come alleviare il prurito inguinale?

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La cura del prurito dipende dalla causa sottostante. Come prima indicazione va sottolineata l’importanza di mantenere pulita e asciutta la zona inguinale. Dopo una doccia, o dopo aver lavato le parti intime e, infine, dopo avere sudato è fondamentale cambiare la biancheria intima, e farlo con regolarità. Come tessuti vanno prediletti il cotone o un qualsiasi tessuto ipoallergenico.

Nel caso in cui il prurito dipende da dermatiti la principale cura è data dall’applicazione di creme a base di cortisonici. Quando invece l’origine è fungina si può ricorrere a prodotti con azione antimicotica. Qualora il soggetto soffrisse di diabete, si può ottenere una riduzione della proliferazione di germi, favorendo la guarigione, attraverso un controllo più attento della glicemia.

Si può ricorrere anche a prodotti naturali. Tra questi si segnalano il tea tree oil, l’olio di camomilla oppure l’aloe vera: sono rimedi utili a lenire la sintomatologia. Si ricorda come sia sempre necessario rivolgersi al medico di base, o allo specialista, per intraprendere la giusta terapia. Applicare autonomamente creme antibiotiche e cortisoniche, come il Gentalyn Beta, non è una strategia ideale. E non certo per il prodotto di per sé, quanto per l’opportunità o meno della scelta rispetto alla causa sottostante del prurito.

Qual è la causa dei testicoli rossi?

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Lo scroto può presentare un eritema, ovvero un arrossamento, che può essere determinato da un eczema, una infiammazione originata da:

  • sudore
  • stress
  • dermatiti da contatto
  • detergenti intimi, come già indicato.

L’arrossamento può essere inoltre determinato da infezioni batteriche o fungine, altre volte risulta essere causato dalla infestazione di pidocchi oppure di acari. È raro che l’arrossamento dello scroto sia la manifestazione locale di patologie sistemiche più importanti.

L’eritema in forma acuta ha una origine il più delle volte da contatto oppure infettiva. Quando si presenta in forma cronica, anche questa abbastanza diffusa, si parla invece di lichen simplex cronico. Questa patologia inizialmente si manifesta con secchezza, detta anche xerosi, e prurito; seguono quindi una desquamazione e un divenire più scuro della cute. Infine, la cute si inspessisce. Questo processo viene alimentato dal grattarsi.

Se poi ad essere responsabili del disturbo sono batteri, si ha un caso di intertrigine.

Come si presenta la candida negli uomini?

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Il prurito nella zona intima maschile, si accennava, può essere determinato anche da patologie più importanti. È questo il caso della candida, una infiammazione a carico del glande che si manifesta in associazione a prurito e bruciore, più intensi dopo un rapporto sessuale.

Possono manifestarsi, inoltre, sia arrossamento sia papule di colore rossastro, sul glande e sul prepuzio. Nei casi particolarmente gravi può verificarsi una secrezione di colore bianco giallastro oltre a ragadi, dei minuscoli tagli che determinano dolore.

Come capire se si ha una infezione all’inguine?

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In caso di infezioni inguinali i sintomi tipici sono delle chiazze, o più precisamente delle lesioni piane, piuttosto ampie e arrossate. Queste lesioni si presentano nella regione inguinale, e sono associate ad altri sintomi quali un prurito intenso.

In questi casi, per la risoluzione dei sintomi e dell’infezione, si ricorre all’applicazione di antimicotici locali, o antimicotici sistemici. La prognosi è comunque favorevole.

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Perché l’inguine puzza?

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Un’altra condizione che può manifestarsi negli uomini è un cattivo odore che proviene dalla zona inguinale. In queste circostanze non sono ravvisabili particolari patologie.

Questo disturbo è causato infatti da un eccesso di sudorazione e dalla conseguente macerazione della flora batterica della cute. Le zone interessate possono essere appunto l’inguine, ma anche le zone ascellari e le piante dei piedi.