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Pubblicato inMonitoring

Pavimento pelvico: l’epidemia nascosta

Un terzo delle donne sperimentano disfunzioni del pavimento pelvico nel corso della loro vita: il ruolo delle ostetriche per affrontare questo disturbo troppo spesso ancora tabù

Tante, troppe donne ne soffrono. Ma se ne parla ancora troppo poco. Stiamo parlando delle disfunzioni del pavimento pelvico, come l’incontinenza urinaria, il prolasso degli organi pelvici e la disfunzione sessuale, comuni in molte donne di diverse età e con un impatto significativo sulla qualità della vita.

Un”epidemia nascosta”, poiché a molte donne capita di soffrirne senza parlarne o cercare aiuto di un professionista sanitario competente o medico. Con la conseguenza che ancora in troppe vivono con sintomi spiacevoli o dolorosi, perdendo la fiducia in sé stesse e il benessere psicologico.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ostetrica/o, che si celebra il 5 maggio, Santagostino Monitoring – Osservatorio sulla salute punta i riflettori sul ruolo fondamentale che queste professioniste e professionisti svolgono in questo aspetto della salute delle donne. «Il ruolo dell’ostetrica va dall’assistenza durante gravidanza, parto e puerperio, alla possibilità di portare a termine parti esclusivamente fisiologici in autonomia, all’assistenza al neonato.», spiega Eleonora Sciascia, ostetrica del Santagostino. «L’ostetrica si occupa quindi di una visione olistica della prevenzione e della cura della donna nell’arco di tutto il suo percorso vitale, tra cui è importante menzionare il suo ruolo nella prevenzione e nel trattamento delle disfunzioni del pavimento pelvico».

I numeri lo dicono in modo chiaro: si stima che un terzo delle donne sperimenteranno disfunzioni del pavimento pelvico nel corso della loro vita (la percentuale sale fino alla metà delle donne che abbiano affrontato gravidanze (1)), e un terzo di queste dovrà ricorrere alla chirurgia per risolvere i propri problemi. Tra le principali possibili cause troviamo appunto la gravidanza e il parto, ma anche menopausa e obesità.

«Le disfunzioni del pavimento pelvico», spiega Sciascia, «abbracciano una vasta gamma di disturbi legati al malfunzionamento della muscolatura pelvica, così come le alterazioni del supporto agli organi pelvici (prolasso)». Le disfunzioni possono essere di tipo urologico, ginecologico, colorettale e sono spesso collegate fra loro.

Le disfunzioni urinarie affliggono un numero di persone in continuo aumento, e non solo in ambito femminile. «Il problema», spiega Sciascia, «è legato alla perdita involontaria di urine, dovuta sia a cause fisiologiche come stress da sforzo o stimolo incontenibile. Questa patologia è spesso causa di problemi a livello psicologico, legati ad una forma di vergogna della propria condizione, impattando sulla qualità della vita della o del paziente, sulla sua autostima e il suo funzionamento sociale».

Ecco che il ruolo dell’ostetrica e della sua esperienza diventa fondamentale: mettere in attività nel modo giusto i muscoli coinvolti può preservare fino a 4 volte più massa muscolare che in caso di inattività (2). Un recente studio evidenzia come la pratica della PFMT (allenamento muscolare del pavimento pelvico) dalle prime fasi della gravidanza, aiuti a prevenire l’incontinenza in fasi più avanzate o post-parto (3). Il trattamento deve durare almeno 6 settimane (2), e risulta più efficace con la supervisione di personale esperto, rispetto alla pratica individuale. «È indubbio quindi che l’allenamento del pavimento pelvico, guidato da una professionista esperta», spiega Sciascia, «aumenta significativamente la qualità della vita delle donne affette da incontinenza, con importanti ricadute sul loro equilibrio psicofisico e sulle loro funzioni sociali» (2).

Anche la sfera sessuale può essere influenzata negativamente da questo disturbo: spesso le donne affette da incontinenza da sforzo riferiscono perdita di urina durante la penetrazione, con conseguente riduzione della capacità di raggiungimento dell’orgasmo, calo di desiderio, eccitazione, lubrificazione e soddisfazione sessuale (4). Ma non c’è solo il problema dell’incontinenza a impattare sulla sfera sessuale: «I muscoli del pavimento pelvico sono direttamente responsabili delle contrazioni involontarie durante l’orgasmo», spiega Sciascia. «Un pavimento pelvico forte e tonico consente inoltre di migliorare la salute dell’apparato genitale ed il piacere sessuale, tra cui anche l’orgasmo.».
La riabilitazione del pavimento pelvico, inoltre, svolge un importante ruolo nel trattamento multifattoriale della dispareunia, ovvero il dolore nell’area vaginale durante la penetrazione. Un problema che colpisce dall’8 al 21% delle donne, secondo uno studio svolto su pazienti degli Stati Uniti (5). Anche in questo ambito, si è dimostrato che la riabilitazione del pavimento pelvico migliori la condizione delle pazienti trattate, anche a distanza di tempo dalla fine del trattamento (6).

«Sebbene l’importanza di un pavimento pelvico sano sia a questo punto evidente per tutte le donne», spiega Sciascia, «coloro che affrontano o hanno affrontato una gravidanza sono categorie particolarmente a rischio. La gravidanza e il parto possono infatti provocare un allungamento e una distensione dei muscoli del pavimento pelvico, rendendoli meno efficaci nel sostegno degli organi interni e nella continenza urinaria e fecale. Nei casi peggiori si può assistere a quello che viene definito il prolasso degli organi pelvici, che consiste nella discesa ed eventualmente nella protrusione degli organi dalla vagina anche all’esterno del corpo, ed è una delle più comuni disfunzioni del pavimento pelvico». Nell’arco della vita infatti, una donna su 11 necessiterà ricorrere alla chirurgia per risolvere questo problema. Secondo una recente ricerca (7), c’è un generale accordo che la riabilitazione del pavimento pelvico sia un trattamento efficace anche in questo caso: «Le donne in periodo preparto e post-partum dovrebbero essere incoraggiate alla sua pratica, dato che il parto, soprattutto naturale, presenta un’importante influenza sul prolasso degli organi pelvici».

In cosa consiste la riabilitazione del pavimento pelvico?

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«La rieducazione del pavimento pelvico è qualcosa di più dei cosiddetti esercizi di Kegel», spiega Sciascia «si basa sulla creazione di un percorso personalizzato e strutturato sullo stile di vita di quella donna… molto spesso la donna non arriva a prendersene cura perché antepone ai propri bisogni quelli della famiglia. La cura si avvale di diversi strumenti: primo tra tutti gli esercizi a corpo libero di fisiochinesiterapia eventualmente associati a elettrostimolazione o biofeedback. Va assolutamente evitato il fai da te perché senza un corretto inquadramento diagnostico e piano terapeutico non porterà a nessun miglioramento ma probabilmente a un peggioramento dei sintomi».

Al Santagostino – dove operano 28 professioniste – è possibile effettuare una visita dove le ostetriche specializzate in questo ambito potranno accogliere la problematica, effettuare una valutazione completa della funzionalità del pavimento pelvico, proporre quindi un percorso terapeutico idoneo ed eventuali ulteriori indagini diagnostiche con lo specialista medico più indicato. Una presa in carico globale dei bisogni premiata dall’aumento delle pazienti che si rivolgono a questo centro (+50% negli ultimi due anni).

 

Questo articolo è prodotto da “Santagostino Monitoring – Osservatorio sulla Salute”, un gruppo di studio che riunisce un pool di data scientist e professionisti sanitari per produrre ed elaborare dati e ricerche sul tema della sanità, della prevenzione, del benessere

Fonti

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(1) Grimes WR, Stratton M. Pelvic Floor Dysfunction. [Updated 2022 Jun 27]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK559246/
(2) Radzimińska A, Strączyńska A, Weber-Rajek M, Styczyńska H, Strojek K, Piekorz Z. The impact of pelvic floor muscle training on the quality of life of women with urinary incontinence: a systematic literature review. Clin Interv Aging. 2018 May 17;13:957-965. doi: 10.2147/CIA.S160057. PMID: 29844662; PMCID: PMC5962309.
(3) Woodley SJ, Lawrenson P, Boyle R, Cody JD, Mørkved S, Kernohan A, Hay-Smith EJC. Pelvic floor muscle training for preventing and treating urinary and faecal incontinence in antenatal and postnatal women. Cochrane Database Syst Rev. 2020 May 6;5(5):CD007471. doi: 10.1002/14651858.CD007471.pub4. PMID: 32378735; PMCID: PMC7203602.
(4) Preda A, Moreira S. Incontinência Urinária de Esforço e Disfunção Sexual Feminina: O Papel da Reabilitação do Pavimento Pélvico [Stress Urinary Incontinence and Female Sexual Dysfunction: The Role of Pelvic Floor Rehabilitation]. Acta Med Port. 2019 Nov 4;32(11):721-726. Portuguese. doi: 10.20344/amp.12012. Epub 2019 Nov 4. PMID: 31703185.
(5) Ghaderi F, Bastani P, Hajebrahimi S, Jafarabadi MA, Berghmans B. Pelvic floor rehabilitation in the treatment of women with dyspareunia: a randomized controlled clinical trial. Int Urogynecol J. 2019 Nov;30(11):1849-1855. doi: 10.1007/s00192-019-04019-3. Epub 2019 Jul 8. PMID: 31286158; PMCID: PMC6834927.
(6) Laumann EO, Paik A, Rosen RC. Sexual dysfunction in the United States: prevalence and predictors. JAMA. 1999;281:537–544. doi: 10.1001/jama.281.6.537.
(7) Romeikienė KE, Bartkevičienė D. Pelvic-Floor Dysfunction Prevention in Prepartum and Postpartum Periods. Medicina (Kaunas). 2021 Apr 16;57(4):387. doi: 10.3390/medicina57040387. PMID: 33923810; PMCID: PMC8073097.