- Cosa si intende per palpebra gonfia?
- Quali sintomi possono accompagnare una palpebra gonfia?
- Cause del gonfiore palpebrale
- Diagnosi di palpebra gonfia
- Cosa fare se si ha una palpebra gonfia?
Ci si può ritrovare con una palpebra gonfia, sia ad uno che a entrambi gli occhi. Un gonfiore che a volte è associato a prurito, dolore e – nei casi più gravi – difficoltà nella visione.
L’edema palpebrale interessa il tessuto che circonda l’occhio. Le cause possono essere condizioni a carico della palpebra stessa, dell’orbita o patologie sistemiche. Il trattamento si basa sulla causa scatenante. Ne parla la dottoressa Mary Romano, oftalmologa del Santagostino.
Cosa si intende per palpebra gonfia?
↑ topSi parla di palpebra gonfia quando il tessuto connettivo che circonda l’occhio presenta un accumulo eccessivo di liquidi. Si può quindi parlare di edema palpebrale, che può essere determinato da una infiammazione.
Questo tipo di edema può interessare solo un occhio o entrambi gli occhi, e può anche manifestarsi con o senza dolore. Le cause possono essere di tipo organico ma anche lo stress, insieme alla mancanza di sonno, può determinare edema palpebrale.
Quali sintomi possono accompagnare una palpebra gonfia?
↑ topIl gonfiore palpebrale può manifestarsi insieme a diversi altri sintomi associati.
- arrossamento: sia della palpebra che della sclera dell’occhio
- prurito: spesso un segnale di una reazione allergica o infiammazione.
- dolore: può indicare un’infezione, come un orzaiolo
- lacrimazione eccessiva o secrezione: possibile in caso di congiuntivite o blocco della ghiandola lacrimale
- problemi visivi: ad esempio la sfocatura, che può comparire se il gonfiore è significativo
- fotofobia: che si ritrova in diverse condizioni infiammatorie oculari
- secchezza o sensazione di corpo estraneo nell’occhio: può essere presente in caso di problemi alle palpebre che influenzano la distribuzione del film lacrimale.
In alcuni casi possono presentarsi anche altri sintomi, che possono indirizzare in modo più circoscritto verso la diagnosi, come gonfiore che si estende al viso, mal di testa, mal di denti, oppure naso che cola.
Cause del gonfiore palpebrale
↑ topPossono essere diverse le cause del gonfiore di una palpebra. Di seguito vengono indicate le più frequenti, suddivise in condizioni che possono interessare la palpebra, l’orbita o che sono di tipo sistemico.
Condizioni delle Palpebre
↑ top- orzaiolo: infezione batterica di una ghiandola sebacea che determina un nodulo doloroso
- calazio: un gonfiore più cronico causato dall’ostruzione di una ghiandola oleosa, meno doloroso dell’orzaiolo
- blefarite: un’infiammazione cronica dei bordi palpebrali spesso associata a desquamazione, prurito e bruciore.
- reazioni allergiche: come la dermatite da contatto, provocate dal contatto con allergeni (trucco, prodotti per la pelle).
- trauma: lesioni alle palpebre possono causare gonfiore a seguito di contusioni, ustioni o altre ferite.
Condizioni dell’orbita
↑ top- cellulite orbitaria: infezione grave dell’orbita, di solito batterica, che può causare dolore, arrossamento e disturbi visivi
- malattia di Graves-Basedow: patologia autoimmune in cui l’attività tiroidea eccessiva provoca infiammazione e gonfiore dei tessuti orbitali.
Condizioni sistemiche
↑ top- insufficienza renale: può portare a ritenzione di liquidi
- ipertensione e patologie cardiovascolari: variazioni nella circolazione possono infatti causare gonfiore
- infezioni: come la sinusite, che, sebbene localizzata, può produrre edema vicino all’area perioculare.
- disturbi ormonali: come ad esempio l’ipotiroidismo. Queste condizioni possono favorire l’accumulo di liquidi nelle palpebre.
Diagnosi di palpebra gonfia
↑ topGrazie all’anamnesi, l’oftalmologo indaga sulla durata dell’edema palpebrale, sulla possibile presenza di ulteriori sintomi e più in generale malattie, e sulla eventualità che si sia verificato un trauma.
Con una lampada a fessura si può quindi osservare in modo ravvicinato la palpebra, per ritrovare la presenza di segni come vasi sanguigni che hanno subito lesioni, o se siano presenti altri traumi che possano avere causato l’edema.
Cosa fare se si ha una palpebra gonfia?
↑ topIl trattamento previsto per l’edema palpebrale dipende dalla causa sottostante. Se, ad esempio, la palpebra è gonfia a causa di una reazione allergica, come al polline o al trucco, si può applicare un impacco freddo per ridurre il gonfiore e assumere un antistaminico, sia topico che orale. Nel caso di un orzaiolo, l’uso di impacchi caldi può favorire il drenaggio del pus. In situazioni più gravi, un medico prescrive una crema antibiotica.
Se il gonfiore è dovuto a una congiuntivite, un’infezione spesso virale o batterica, potrebbe essere necessario un collirio antibiotico o antivirale. In questi casi lavarsi sempre le mani e il non toccare gli occhi sono misure fondamentali, da svolgere sempre. In seguito a un trauma, un colpo o una ferita, il gonfiore può essere ridotto applicando immediatamente un impacco freddo immediatamente, e se il sintomo persiste o si accompagna a visione offuscata, bisogna rivolgersi al proprio medico.
È importante, in ogni caso, evitare di toccare o strofinare l’occhio per non peggiorare la situazione, e rivolgersi al proprio medico in prima battuta se il gonfiore non diminuisce.
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