Il pallore è un sintomo cutaneo che può essere spia di diversi stati patologici.
Quali possono essere le sue cause? Come può essere trattato? Approfondiamo l’argomento con l’aiuto del dott. Navid Valente, medico di medicina generale del Santagostino.
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Qual è il significato di pallore?
↑ topIl pallore (pallor in latino) è un termine usato in medicina per riferirsi a una colorazione chiara della pelle, che in genere viene osservata maggiormente sul viso o sulle mani.
A cosa è dovuto il pallore?
↑ topQuesta condizione si distingue da una semplice carnagione chiara o da una ipopigmentazione della cute. Mentre queste sono dovute alla presenza o meno di un pigmento della cute chiamato melanina, il pallore è causato da una vasocostrizione o da una mancanza di ossiemoglobina, composto che si forma quando l’emoglobina presente negli eritrociti (i globuli rossi) trasporta ossigeno ai tessuti.
Analizziamo più nel dettaglio questi processi e il modo in cui possono essere all’origine di una perdita di colorito della cute.
Vasocostrizione
↑ topLa causa più frequente del pallore è la vasocostrizione. Questa può essere dovuta a una varietà di fattori:
- situazioni fisiologiche, come alcuni stati emotivi o la cinetosi, vale a dire il mal d’auto o il mal di mare
- gravi patologie infettive, come la tubercolosi
- tumori: il cancro in patologie inveterate o particolarmente gravi può indurre pallore.
Nei pazienti diabetici il pallore è un sintomo particolamente importante, in quanto può essere un campanello di allarme per alcune temute complicanze. Sia nella chetoacidosi sia nell’ipoglicemia, infatti, il paziente risulta pallido, proprio per l’attivazione del sistema nervoso simpatico, con vasocostrizione dei distretti “non vitali”. Per questo motivo è sempre importante riferire al medico la propria sintomatologia, e possibili cambiamenti che si sono osservati nell’ultimo periodo.
Carenza nel trasporto di ossigeno
↑ topLa carenza nel trasporto di ossigeno, che può causare il pallore, può essere analizzata distinguendo tra:
- anemia, cioè una ridotta presenza di emoglobina nel sangue
- ipossiemia, ovvero una ridotta presenza di ossigeno nel sangue.
Il pallore è sempre stato un importante riferimento nell’identificazione dei casi di anemia, ha costituito infatti un importante segno per l’inizio del percorso di diagnosi. Oggi – specialmente quello congiuntivale e linguale – resta un importante alleato nello screening della patologia, sebbene per la diagnosi certa di anemia siano necessari precisi strumenti laboratoristici.
L’ipossiemia è tendenzialmente dovuta a cause legate all’apparato respiratorio:
- insufficienza respiratoria, determinata a sua volta da svariate patologie respiratorie, come la BPCO (particolarmente frequente nei fumatori)
- bronchiti/broncopolmoniti
In alcune circostanze, anche in una comune influenza è possibile osservare pallore nei pazienti. In questi casi è fondamentale rivolgersi a uno specialista in pneumologia in modo da trattare la patologia alla base e scongiurarne così un possibile aggravamento.
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Come combattere il pallore?
↑ topIl pallore è un sintomo la cui presenza è utile a segnalare alcuni stati patologici dell’organismo. Non esistono presidi indirizzati alla risoluzione del pallore in sé: questo recede autonomamente dopo aver trattato la condizione scatenante.
Quando si osserva questa sintomatologia è dunque fondamentale portarla all’attenzione di un medico per concordare una terapia che tratti le cause alla sua origine.