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Pubblicato inSalute

Niente attese, prezzi competitivi: perché scelgo il Santagostino

I numeri di un’indagine effettuata su un campione di pazienti del nostro centro: quanto spendono in salute, perché ci scelgono, che cosa cercano nella sanità privata, quali aspettative hanno?

Scelgono il Centro Medico Santagostino per i prezzi competitivi rispetto ad altri soggetti privati, ma anche perché le liste d’attesa nel pubblico sono troppo lunghe. Cercano soprattutto informazioni sul medico perché ritengono fondamentale un buon rapporto con lui e nella maggioranza dei casi non rinunciano alle visite e agli accertamenti diagnostici per risparmiare, preferendo tagliare altre uscite.

Questo l’identikit del paziente del Centro Medico Santagostino, tracciato attraverso un’approfondita indagine effettuata su un campione di 174 pazienti, l’85% dei quali appartenenti alla fascia d’età che va dai 25 ai 64 anni, con una netta prevalenza (79%) di pazienti di sesso femminile.

QUANTO SPENDONO

La maggior parte dei pazienti del campione ha una spesa sanitaria che va dai 500 ai 1000 euro annui (36.6%), seguiti da coloro che spendono dai 0 ai 500 euro all’anno (26,7%), da chi spende tra i 1000 e 2000 (20,9%) e oltre i 2000 (15,7%). Il 39% degli intervistati dichiara che a incidere maggiormente sul budget sanitario familiare sono le visite mediche private, seguite dal dentista (27,3%), dai farmaci (21,5%), dagli esami di vario tipo (7,6%) e dai ticket (4,6%). Il paziente del Santagostino, inoltre, si rivolge d’abitudine in pari grado alla sanità pubblica (50,9%) e a quella privata (49,1%), ma visto che quest’ultima ha spesso costi troppo elevati, ha scelto il Centro Medico Santagostino per i suoi prezzi competitivi (45,2%). C’è anche un 33,3% che lo ha scelto perché il Servizio Sanitario Nazionale ha liste d’attesa troppo lunghe. Il 9,9% lo ha scelto perché conosce il medico a cui si è rivolto e si fida di lui, l’11,5% perché gli è stato consigliato.

LE MOTIVAZIONI

La questione liste d’attesa (emersa anche a livello nazionale dalla 18esima edizione del Rapporto Pit Salute dal titolo “Sanità pubblica, accesso privato” presentato dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva) è ribadita come caratteristica fondamentale nei criteri di scelta del servizio medico da oltre il 20% del campione, seguita dalla gentilezza e da un buon rapporto medico paziente (19,5%), dalla qualità tecnica e dall’innovazione delle cure (16,5%) e dal costo vantaggioso (16,2%).
Altro tema decisivo per il paziente del Santagostino: il rapporto con il medico. Il 58,6% del campione, quando cerca un servizio medico, dichiara di essere interessato a raccogliere informazioni sul medico, mentre il 41,4% lo fa sulla struttura nel suo complesso.

PUBBLICO E PRIVATO

Il paziente del Santagostino, come si diceva prima, è già abituato a rivolgersi al privato. Il 72,8% del campione dichiara di aver scelto altre strutture private in passato e di aver speso, nel 48,4% dei casi, tra gli 80 e i 120 euro, quindi più di quanto si spende in media al Santagostino. L’86,2% del campione si è rivolto a singoli specialisti in regime di libera professione, spendendo, nell’88% dei casi, più di 80 euro per prestazione (al Santagostino la visita specialistica costa 60).

Oltre metà del campione di intervistati dichiara che la sanità può essere gestita in parte dal privato in parte dal pubblico, il 39,3% dice che in un mondo ideale in cui tutto funziona dovrebbe essere interamente pubblica, solo il 10% che dovrebbe essere interamente gestita dai privati, con una regia pubblica. Inoltre il 67,6% è convinto che la sanità in Lombardia, seppure con margini di miglioramento, funzioni bene.

SALUTE, QUANTO MI COSTI?

Al campione, infine, sono state sottoposte delle domande sul rapporto tra spesa sanitaria e bilancio familiare. Il 54,7% del campione dichiara di non essere costretto a fare delle rinunce per far fronte alla spese mediche, ma c’è un 45,3% che, per far quadrare i conti, è costretto ad altri tagli. Sotto la scure, nel 21,3% dei casi, finisce il ristorante, seguito dall’abbigliamento (18,5%), dalle vacanze e dai viaggi (16,1%) e dalle attività per il tempo libero (15,7%).
Quasi il 70% del campione, poi, dichiara di non rimandare o addirittura di rinunciare del tutto a curarsi per mancanza di soldi. Il restante 30% dice che a essere tagliati sono il dentista (28,2%), il fisioterapista (15,5%), gli esami e gli accertamenti clinici (12%).

UN MODELLO CHE FUNZIONA

«La nostra formula di privato ad alto impatto sociale», spiega Luca Foresti, amministratore delegato del Centro Medico Santagostino, «è in grado di rispondere al sempre maggiore bisogno di salute, non completamente corrisposto dal Sistema Sanitario né dal privato classico».

Lo dicono i numeri: nel 2015 sono già stati 55mila i pazienti del Santagostino, contro i 46mila del 2014. Dal 2009 a oggi sono state 120mila le persone che si sono rivolte a uno dei poliambulatori. «Con prezzi accessibili, qualità medica, tempi di risposta quasi immediati ai bisogni dei pazienti, luoghi bellissimi, monitoraggio e miglioramento continuo della qualità, un team appassionato e competente a presidiare tutto questo rispondiamo a un bisogno sociale», spiega Foresti. «E ciò corrisponde alla missione di Oltre Venture, il primo fondo di investimenti sociali in Italia che è il promotore e socio di maggioranza del Santagostino».

Se quindi il bisogno sociale cresce, il Centro Medico Santagostino continua ad accrescere l’offerta, con l’obiettivo, nei prossimi anni, di coprire la città di Milano per permettere ai pazienti di raggiungere un poliambulatorio in meno di 10 minuti di metropolitana.