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Pubblicato inGenitori

Idrope fetale (immune e non immune): cause e sintomi

L’idrope fetale è l’accumulo anomalo di liquidi nei tessuti e nelle cavità sierose del feto. È una condizione medica rara che può essere fatale per il bambino. 

idrope fetale immune

La Dottoressa Sara Gaita, ginecologa del Centro Medico Santagostino, ci spiega di cosa si tratta, quali sono le cause, le caratteristiche e le principali linee di intervento per il trattamento dell’idrope fetale. 

Cos’è l’idrope fetale?

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L’idrope fetale è una grave condizione medica caratterizzata dall’accumulo eccessivo di liquidi nel tessuto sottocutaneo, extravascolare o nelle cavità sierose del feto o del neonato. L’accumulo di liquido può interessare diverse parti dell’organismo come:

  • La cavità peritoneale o addominale (ascite)
  • Il pericardio (versamento pericardico)
  • La cavità pleurica (versamento pleurico)
  • Il tessuto sottocutaneo (edema). 

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Perché viene l’idrope fetale?

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L’idrope fetale è un sintomo comune a condizioni patologiche di diversa origine. In base alla causa che ne provoca l’insorgenza, si distingue in:

  • Immune
  • Non immune.

Idrope fetale immune

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L’idrope fetale immune costituisce il 10% di tutte le idropi fetali. È provocata dalla incompatibilità tra il gruppo sanguigno della madre e quello del feto, che produce una reazione degli anticorpi materni contro i globuli rossi del bambino. Questa reazione, anche detta eritroblastosi fetale, è dovuta nella maggior parte dei casi all’incompatibilità per il fattore Rh (fattore Rhesus), e più raramente all’incompatibilità per il gruppo sanguigno AB0. 

Nello specifico, durante la gravidanza di una madre di gruppo sanguigno Rh negativo, che ha concepito con un padre di gruppo Rh positivo, un eventuale scambio di sangue materno-fetale può provocare eritroblastosi. Questo tipo di situazione incide, non tanto sulla gravidanza attuale, quanto sulle gravidanze future, scatenando la suddetta reazione immunitaria della madre contro il fattore Rh del feto, e dando esito a idrope. 

L’idrope fetale immune è una condizione rara, soprattutto perché le gestanti possono disporre di alcuni strumenti preventivi. Le madri Rh negative, quando si riscontrano perdite ematiche, o quando queste subiscono procedure invasive, vengono sottoposte all’iniezione di immunoglobuline proprio al fine di prevenire la reazione immunitaria. Questa procedura, nota come immunoprofilassi anti-d, viene, inoltre, eseguita di routine alla 28esima settimana, proprio al fine di evitare scambi di sangue materno-fetali occulti. L’immunoprofilassi viene ripetuta dopo il parto nel caso in cui l’Rh del neonato sia positivo (leggi anche: come si calcolano le settimane di gravidanza). 

Idrope fetale non immune

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L’idrope fetale non immune rappresenta la maggior parte dei casi di idrope fetale (circa il 90%) e ha cause molto diverse. La presenza di idrope fetale non immune è indice di un aumento dei liquidi interstiziali o di un’ostruzione linfatica. 

Tra le cause scatenanti troviamo:

Quando si vede l’idrope fetale?

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L’idrope fetale di solito viene rilevata durante l’ecografia morfologica, tra il secondo e il terzo trimestre. In alcuni casi, è possibile identificarla anche durante il primo trimestre.

Quali sono i sintomi?

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Essendo l’idrope fetale un sintomo essa stessa, è proprio la sua comparsa a costituire il primo campanello d’allarme della presenza di altre patologie. La presenza di idrope nel feto deve indurre a richiedere una visita specialistica più approfondita al fine di accertare le cause che l’hanno prodotta.

A volte, al di là della visualizzazione ecografica, alcuni segni e sintomi possono indicare la presenza di idrope, per esempio:

  • Riduzione dei movimenti del feto
  • Tachicardia del feto
  • Polidramnios (aumento del liquido amniotico).
  • Placenta ispessita o di grandi dimensioni.

Più raramente, la madre può sviluppare la cosiddetta sindrome specchio in cui anche lei, per il rilascio di tutta una serie di mediatori biochimici da parte della placenta, manifesta:

Come si diagnostica l’idrope fetale non immune?

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La diagnosi di idrope fetale in genere avviene in maniera casuale nel momento dei controlli ecografici, quando viene rilevato un accumulo di liquido attorno ad alcuni organi del feto, come milza, cuore, polmoni e fegato. Altri approfondimenti diagnostici a cui si ricorre in caso di idrope possono essere: 

Per determinare il tipo di idrope fetale si fa ricorso al prelievo di un campione di sangue materno al fine di evidenziare l’eventuale presenza degli anticorpi anti-fattore Rh. Nel caso siano presenti questi anticorpi, come detto in precedenza, l’idrope è di tipo immune. Un’ulteriore complicazione del quadro è dovuta alla difficoltà di fare diagnosi delle malattie del metabolismo o di malformazioni nel sistema linfatico, diagnosi che possono richiedere anche molto tempo. 

Quali sono le complicazioni?

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Le complicazioni dell’idrope fetale sono numerose e, come accennato sopra, dipendono dalla causa sottostante. L’idrope fetale è una condizione grave e nella maggior parte dei casi provoca la morte perinatale del feto.  Un altro fattore sfavorevole è la gravità delle patologie che di solito stanno alla base dell’idrope. Queste sono molto spesso difficilmente trattabili, come, ad esempio, le gravi malformazioni cardiache. 

In ogni caso, le complicazioni dipendono strettamente dall’epoca gestazionale in cui l’idrope viene diagnosticata. Se identificata precocemente e soprattutto se individuata precisamente la causa scatenante, è possibile curare l’idrope trattando la patologie che la provoca, ricorrendo all’uso di farmaci o a piccoli interventi chirurgici in utero. 

Generalmente, però, l’idrope viene scoperta tardivamente, per questo molto spesso è necessario far nascere il bambino prematuramente, attraverso l’induzione del travaglio. A parte l’idrope, una nascita prematura può provocare altre problematiche, legate alla prematurità e non all’idrope in quanto tale.

Tendenzialmente, le patologie alla base dell’idrope sono spesso molto gravi, e per la coppia è possibile optare, entro i tempi previsti dalla legge, per l’interruzione della gravidanza. A volte, anche quando si identifica con sicurezza la causa scatenante, il quadro di idrope è di tale entità che avrebbe ripercussioni estremamente gravi sul bambino. 

Qual è il trattamento dell’idrope fetale non immune?

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La prescrizione di un trattamento dell’idrope fetale dipende dalla patologia che ne è alla base. Nel caso in cui ci sia un versamento di liquidi nel torace è possibile procedere con un drenaggio. In caso di patologie cardiache si possono somministrare farmaci specifici. Quando alla base c’è l’anemia si può ricorrere all’emotrasfusione.

Nei casi in cui la gravidanza arrivi a termine, è necessario che i bambini affetti da idrope vengano fatti nascere in strutture adeguate. In queste strutture deve essere presente un sostegno di terapia intensiva e di rianimazione, dove si possa provvedere non solo alla ventilazione, ma anche a tutta una serie di somministrazioni di farmaci e di procedure (toracentesi e paracentesi) che aiutano a drenare il liquido in eccesso.

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Si può prevenire?

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Nel caso dell’idrope fetale, è possibile prevenire alcune cause infettive, per esempio la toxoplasmosi in gravidanzaPer quanto riguarda l’idrope fetale immune, è possibile eseguire, come detto sopra, l’immunoprofilassi anti-D con l’iniezione di immunoglobuline. 

Rimangono sempre valide le raccomandazioni di avere uno stile di vita sano durante la gravidanza, come mantenere un peso adeguato e non fumareÈ bene ricordare che le informazioni contenute in questo articolo hanno un solo scopo informativo e in nessun caso possono costituire una diagnosi medica.