- Cos’è l’idrope fetale?
- Perché viene l’idrope fetale? Cause e fattori di rischio
- Quali sono i sintomi dell’idrope fetale?
- Come si diagnostica?
- Quali sono le complicazioni?
- Come si cura l’idrope fetale?
- Si può prevenire?
L’idrope fetale è l’accumulo anomalo di liquidi nei tessuti del feto. Può essere dovuta a numerose cause, tra cui problemi genetici, anomalie cardiovascolari o disordini immunitari.
Sebbene rappresenti una sfida diagnostica e terapeutica, i progressi nella medicina prenatale consentono oggi di affrontarla con approcci sempre più mirati ed efficaci.
La Dottoressa Sara Gaita, ginecologa del Santagostino, ci spiega cos’è l’idrope fetale, quali sono le cause e le principali linee di intervento.
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Cos’è l’idrope fetale?
↑ topL’idrope fetale è una condizione grave caratterizzata dall’accumulo eccessivo di liquidi nel tessuto sottocutaneo, extravascolare o nelle cavità sierose del feto o del neonato.
L’accumulo di liquido, più precisamente, può interessare diverse parti dell’organismo come:
- La cavità peritoneale o addominale (ascite)
- Il pericardio (versamento pericardico)
- La cavità pleurica (versamento pleurico)
- Il tessuto sottocutaneo (edema).
Questa condizione può essere dovuta a diversi fattori, tra cui:
- Anomalie genetiche
- Infezioni materno-fetali
- Problemi con il sistema immunitario.
L’idrope fetale di solito viene rilevata durante l’ecografia morfologica, tra il 2° e il 3° trimestre. In alcuni casi, è possibile identificarla anche durante il 1° trimestre.
Perché viene l’idrope fetale? Cause e fattori di rischio
↑ topL’idrope fetale è un sintomo comune a condizioni patologiche di diversa origine. In base alla causa che ne provoca l’insorgenza, si distingue in:
- Immune
- Non immune.
Idrope fetale immune
↑ topL’idrope fetale immune costituisce il 10% di tutte le idropi fetali. È causata dalla incompatibilità tra il gruppo sanguigno della madre e quello del feto. Questa incompatibilità produce una reazione degli anticorpi materni contro i globuli rossi del bambino.
Questa reazione, anche detta eritroblastosi fetale, è dovuta nella maggior parte dei casi:
- all’incompatibilità per il fattore Rh (fattore Rhesus)
- più raramente, all’incompatibilità per il gruppo sanguigno AB0.
Nello specifico, durante la gravidanza di una madre di gruppo sanguigno Rh negativo, che ha concepito con un padre di gruppo Rh positivo, un eventuale scambio di sangue materno-fetale può provocare eritroblastosi. Questo tipo di situazione incide, non tanto sulla gravidanza attuale, quanto sulle gravidanze future. La conseguenza è la suddetta reazione immunitaria della madre contro il fattore Rh del feto, che dà esito a idrope.
L’idrope fetale immune è una condizione rara, soprattutto perché le gestanti possono disporre di alcuni strumenti preventivi. Le madri Rh negative, quando si riscontrano perdite ematiche, o quando queste subiscono procedure invasive, vengono sottoposte all’iniezione di immunoglobuline proprio al fine di prevenire la reazione immunitaria.
Questa procedura, nota come immunoprofilassi anti-d, viene, inoltre, eseguita di routine alla 28ª settimana, proprio al fine di evitare scambi di sangue materno-fetali occulti. L’immunoprofilassi viene ripetuta dopo il parto nel caso in cui l’Rh del neonato sia positivo.
Idrope fetale non immune
↑ topL’idrope fetale non immune rappresenta la maggior parte dei casi di idrope fetale (circa il 90%) e ha cause molto diverse. La presenza di idrope fetale non immune è indice di un aumento dei liquidi interstiziali o di un’ostruzione linfatica.
Tra le cause scatenanti troviamo:
- Patologie cardiovascolari: embolia coronarica, aritmie, insufficienza cardiaca, miocardite, tumori cardiaci
- Anomalie cromosomiche e genetiche: sindrome di Down, sindrome di Turner
- Malattie congenite del metabolismo: mucopolisaccaridosi, deficit di transaldolasi
- Malformazioni del torace e delle vie urinarie
- Ernia diaframmatica congenita
- Gravi anemie, conseguenti a talassemia o a carenza di ferro.
- Malattie infettive (più raramente): rosolia, varicella, toxoplasmosi, AIDS, citomegalovirus, parvovirus.
Prospetto riassuntivo delle cause di idrope fetale
↑ topTipo di Idrope Fetale | Cause e codizioni associate |
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Immune |
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Non Immune |
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Quali sono i sintomi dell’idrope fetale?
↑ topL’idrope fetale è essa stessa un sintomo. È proprio la sua comparsa a costituire il primo campanello d’allarme della presenza di altre patologie. La presenza di idrope nel feto deve indurre a richiedere una visita specialistica più approfondita al fine di accertare le cause che l’hanno prodotta.
A volte, al di là della visualizzazione ecografica, alcuni segni possono indicare la presenza di idrope, per esempio:
- Riduzione dei movimenti del feto
- Tachicardia del feto
- Polidramnios (aumento del liquido amniotico).
- Placenta ispessita o di grandi dimensioni.
Più raramente, la madre può sviluppare la cosiddetta sindrome specchio: anche lei, per il rilascio di tutta una serie di mediatori biochimici da parte della placenta, manifesta:
- Edema diffuso
- Pressione alta
- Perdita di proteine nelle urine.
Indicatori | Sintomi e segni |
---|---|
Segni nel feto |
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Sindrome specchio nella madre |
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Come si diagnostica?
↑ topLa diagnosi di idrope fetale in genere avviene in maniera casuale nel momento dei controlli ecografici. Durante gli esami, più precisamente, viene rilevato un accumulo di liquido attorno ad alcuni organi del feto, come:
- Milza
- Cuore
- Polmoni
- Fegato.
Altri approfondimenti diagnostici a cui si ricorre possono essere:
- Amniocentesi
- Esami infettivologici
- Alcuni esami genetici e cromosomici.
Per determinare il tipo di idrope fetale si fa ricorso al prelievo di un campione di sangue materno al fine di evidenziare l’eventuale presenza degli anticorpi anti-fattore Rh. Nel caso siano presenti questi anticorpi, come detto in precedenza, l’idrope è di tipo immune.
Un’ulteriore complicazione del quadro è dovuta alla difficoltà di fare diagnosi delle malattie del metabolismo o di malformazioni nel sistema linfatico. Queste diagnosi, infatti, possono richiedere anche molto tempo.
Quali sono le complicazioni?
↑ topLe complicazioni dell’idrope fetale sono numerose e, come accennato sopra, dipendono dalla causa sottostante. La condizione infatti è grave e nella maggior parte dei casi provoca la morte perinatale del feto. Un altro fattore sfavorevole è la gravità delle patologie che di solito stanno alla base dell’idrope. Queste sono molto spesso difficilmente trattabili, come, ad esempio, le gravi malformazioni cardiache.
In ogni caso, le complicazioni dipendono strettamente dall’epoca gestazionale in cui la condizione viene diagnosticata. Se identificata precocemente e soprattutto se individuata precisamente la causa scatenante, è possibile curare l’idrope trattando la patologie che la provoca. In questo caso di ricorre all’uso di farmaci o a piccoli interventi chirurgici in utero.
Generalmente, però, il problema viene scoperto tardivamente, per questo molto spesso è necessario far nascere il bambino prematuramente, attraverso l’induzione del travaglio. In generale, una nascita prematura può provocare altre problematiche, legate alla stessa prematurità e non all’idrope in quanto tale.
Tendenzialmente, le patologie alla base dell’idrope sono spesso molto gravi. Per la coppia è possibile optare, entro i tempi previsti dalla legge, per l’aborto o interruzione della gravidanza. A volte, anche quando si identifica con sicurezza la causa scatenante, il quadro della condizione è di tale entità che avrebbe ripercussioni estremamente gravi sul bambino.
Come si cura l’idrope fetale?
↑ topIl trattamento dell’idrope fetale dipende dalla patologia che ne è alla base. Nel caso in cui ci sia un versamento di liquidi nel torace è possibile procedere con un drenaggio. In caso di patologie cardiache si possono somministrare farmaci specifici. Quando alla base c’è l’anemia si può ricorrere alla trasfusione di sangue.
Nei casi in cui la gravidanza arrivi a termine, è necessario che i bambini affetti da idrope vengano fatti nascere in strutture adeguate. In queste strutture deve essere presente un sostegno di terapia intensiva e rianimazione, dove si possa provvedere non solo alla ventilazione, ma anche alla somministrazione di farmaci e di procedure (toracentesi e paracentesi) che aiutano a drenare il liquido in eccesso.
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Si può prevenire?
↑ topNel caso dell’idrope fetale, è possibile prevenire alcune cause infettive, per esempio la toxoplasmosi in gravidanza. Per quanto riguarda l’idrope fetale immune, è possibile eseguire, come detto sopra, l’immunoprofilassi anti-D con l’iniezione di immunoglobuline.
Rimangono sempre valide le raccomandazioni di avere uno stile di vita sano durante la gravidanza, come mantenere un peso adeguato e non fumare.