I rischi del fumo in gravidanza e i benefici per entrambi i partner quando si decide di smettere. Consigli e suggerimenti utili per una scelta di vita che coinvolge i genitori e il bambino
La gravidanza e il pensiero della gravidanza sono il momento ideale per smettere di fumare. Molte fumatrici mettono da parte la pigrizia e iniziano a concentrarsi sul benessere del bambino. In maniera naturale la donna riflette sul proprio stile di vita per individuare i comportamenti scorretti e modificarli.
Un passo indietro: è sempre meglio smettere prima
Sarebbe però utile fare un passo indietro, concentrandosi sul periodo preconcezionale e coinvolgendo entrambi i futuri genitori. La necessità di smettere di fumare e i conseguenti benefici che se ne traggono, se entrambi i partner sono fumatori, riguarda tutti e due.
Il fumo crea danni al dna delle cellule di entrambi partner. Studi scientifici dimostrano che nelle coppie di fumatori aumentano:
- il rischio di infertilità,
- il tempo necessario per arrivare al concepimento.
È vero anche che con il tempo gli ex fumatori raggiungono il tasso di fertilità di chi non ha mai fumato.
Questa è una buona e incoraggiante notizia per chi sta valutando la decisione di smettere di fumare in vista di una gravidanza.
Un’utile guida per smettere di fumare è fornita dal ministero della Salute attraverso un opuscolo che permette di iniziare una auto valutazione, con parti da compilare e personalizzare.
I rischi legati al fumo per la gravidanza e il parto
Sono necessarie due premesse. Gli aspetti nocivi del fumo – in qualsiasi momento della vita, non solo in gravidanza – sono dovuti alle proprietà cancerogene e mutagene e alle sostanze tossiche contenute nel tabacco.
Inoltre, come dato generale, sappiamo che il peso alla nascita dei bambini nati da mamme fumatrici, è inferiore alla media.
Nello specifico, questi i rischi a cui va incontro la donna che fuma in gravidanza:
- gravidanza extrauterina,
- aborto spontaneo,
- parto prematuro,
- ritardo di crescita intrauterino,
- aumento delle complicanze al parto,
- aumento triplicato di rischio di Sids (sindrome della morte in culla) nel post partum,
- elevato rischio di diminuzione del latte materno e persistenza della nicotina nel latte stesso.
È importante sapere che smettere di fumare prima o anche durante il primo trimestre di gravidanza può ridurre significativamente il rischio di basso peso alla nascita del nascituro, arrivando ai livelli dei figli di non fumatori.
Fumo in gravidanza: le conseguenze permangono anche dopo il parto
Quando si pensa di smettere di fumare nel periodo preconcezionale o in gravidanza, l’idea deve essere quella di farlo definitivamente. Non solo i 9 mesi di gestazione, ma anche la vita con il neonato richiede un radicale cambiamento dello stile di vita, a favore delle buone e sane abitudini.
Le conseguenze, per chi ha fumato durante la gravidanza o per chi ha smesso e poi ripreso dopo la nascita del figlio, continuano anche nel periodo successivo e anche se si è avuto un parto normale.
I rischi per i figli di fumatori:
- Hanno due volte il rischio aumentato di diventare loro stessi fumatori.
- Presentano un aumentato rischio di avere problematiche respiratorie, soprattutto asma e infezioni.
Un cambiamento che allunga l’aspettativa di vita
Smettere di fumare aggiunge anni alla vostra speranza di vita e a quella di veder crescere i vostri figli e i vostri nipotini. Ricordate che questo cambiamento riguarda entrambi i partner e in generale tutta la famiglia. Anche il fumo passivo incide sul bambino, che è messo a rischio quando viene a contatto con gli abiti e con la cute di chi ha fumato.
Anche l’uso della sigaretta elettronica è comunque dannoso per la gravidanza. Inoltre l’uso di sigarette elettroniche non si collega alla reale cessazione del fumo quanto piuttosto a una ripresa dell’uso delle sigarette.
Smettere di fumare vuol dire intraprendere un percorso che produce un reale vantaggio da subito: anche l’iniziale riduzione della quantità di sigarette, con l’intento di smettere definitivamente, produce i primi benefici. Non colpevolizzatevi, quindi, se non riuscite a smettere in maniera repentina: l’importante è cominciare.
Non riesco a smettere di fumare in gravidanza: suggerimenti e consigli
Ecco alcuni consigli utili a chi pensa di non riuscire a smettere di fumare.
- Ricorda che smettere di fumare è possibile.
- Il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti.
- I sintomi dell’astinenza si attenuano già nella prima settimana.
- Già dopo 20 minuti dalla cessazione del fumo si hanno i primi effetti benefici.
- Non tutti ingrassano quando si smette di fumare e comunque l’incremento di peso è moderato (2-3 chili).
- Quando si smette di fumare è bene bere abbondantemente, aumentare il consumo di frutta e verdura e muoversi di più.
- Il supporto psicologico è un valido aiuto per mantenere le proprie decisioni.
- Le ricadute non devono scoraggiare: possono essere utili per riconoscere e affrontare i momenti critici.
- Non fumare salvaguarda la salute di chi ti sta intorno, soprattutto quella dei bambini.
- Senza “fumo” ti arricchisci non solo in salute ma anche economicamente.
Quando decidi di smettere fumare fai subito un programma da rispettare:
- Parlane con ginecologo e ostetrica alla prima visita in gravidanza.
- Fissa una data.
- Informa amici e familiari della tua decisione di smettere di fumare.
- Pianifica prima quali potrebbero essere i momenti critici in cui pensi sarà più forte il desiderio di fumare.
- Elimina le sigarette dalla borsa, da casa e dall’auto.
Cosa fare per aumentare la possibilità di smettere di fumare
L’esercizio fisico, va bene qualsiasi tipo di sport compresa la ginnastica dolce, aiuta perché riduce lo stress. È bene evitare di stare a contatto con persone che fumano e di trovarsi in situazioni che invogliano al fumo: se le persone intorno a te fumano, chiedi di smettere quando ti sono vicino. Avere a portata di mano qualcosa da masticare come chewingum o caramelle può essere d’aiuto. Potrebbero occorrere più tentativi prima di riuscire a smettere definitivamente: un supporto psicologico può essere prezioso.
Oltre ai percorsi individuali di terapia, tieni presente che esiste Il Telefono Verde contro il Fumo (TVF): 800-554088. È un servizio nazionale anonimo e gratuito, promosso dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD), attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.