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Pubblicato inGenitori

Quando si chiude la fontanella nei bambini? 

La fontanella nei bambini ha importanti funzioni fisiologiche: permette il passaggio del neonato attraverso il canale del parto e l’accrescimento del cervello. Vediamo di cosa si tratta.

Le fontanelle dei bambini sono aperture tra le ossa craniche. Queste permettono al cranio di adattarsi all’espansione delle strutture cerebrali nei primi anni di vita.

La chiusura delle fontanelle è un evento significativo nello sviluppo fisico dei bambini, e segna una tappa fondamentale della loro crescita. Le tempistiche di questo processo sono spesso fonte di curiosità e, talvolta, di preoccupazione per i genitori. 

La dottoressa Otilla Claudia Laneri, pediatra del Santagostino, spiega tutto quello che c’è da sapere sull’argomento, rispondendo alle domande più comuni: cos’è una fontanella, quando si chiude e in quali casi preoccuparsi.

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Cos’è la fontanella dei bambini? E dove si trova?

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Le fontanelle, anche detta fontanelle craniche, sono zone molli e membranose situate tra le ossa del cranio dei neonati. Si tratta di spazi non sono ossificati, costituiti da tessuto fibroso, che rimangono aperti. 

Queste membrane robuste proteggono il cervello del bambino e sono riconoscibili al tatto, per la loro consistenza più morbida rispetto alle ossa circostanti. 

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Le fontanelle si trovano nei punti di intersezione di almeno due suture craniche, ovvero le articolazioni fisse presenti tra le ossa del cranio. Sono in tutto 6 e, in base alla loro posizione, sono dette:

  • anteriore o bregmatica: è la fontanella principale e si trova tra l’osso frontale e le due ossa parietali. Ha la forma di un rombo e dimensioni che vanno da 1 a 3 centimetri.
  • posteriore o lambdoidea: è chiamata così perché si trova nella parte posteriore della testa, vicino al punto dove la sutura lambdoidea incontra la sutura sagittale 
  • 2 fontanelle antero-laterali o sfenoidali: si trovano su ciascun lato della fontanella anteriore, al di sopra e in avanti rispetto alle orecchie. Sono punti di minore rilievo dove la sutura squamosa incontra la sutura coronale
  • 2 fontanelle postero-laterali o mastoidee: situate su ciascun lato della testa, dietro le orecchie, dove la sutura lambdoidea incontra la sutura squamosa. Sono ancora più piccole delle fontanelle sfenoidali.

A cosa serve?

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Le fontanelle hanno un’importante funzione fisiologica. Prima della nascita, permettono al cranio del bambino di flettersi e adattarsi per passare attraverso il canale del parto. Successivamente, consentono la crescita delle strutture cerebrali, che nel primo anno di vita è molto rapida. Precisamente, le dimensioni del cranio del bambino passano da una circonferenza di circa 35 cm a una di 46 cm, intorno ai 12 mesi di età.

Nel corso di questo accrescimento, le strutture cerebrali esercitano pressione sulle ossa del cranio. Grazie alla presenza delle fontanelle, il loro accrescimento può avvenire senza alcuna costrizione, e la forma della testa viene rimodellata, cosa impossibile se la scatola cranica fosse già chiusa e rigida.

Quando si chiude la fontanella di un bambino?

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La chiusura delle fontanelle avviene quando la membrana fibrosa di cui sono costituite viene sostituita dal tessuto osseo. Questo processo generalmente avviene in tempi diversi per ciascuna fontanella e varia da bambino a bambino, ma di solito si conclude entro i primi 2 anni.

In particolare, se il bambino è sano, la prima a chiudersi è la fontanella posteriore, che scompare tra il 2° e il 3° mese di vita.

La fontanella anteriore si chiude in genere intorno al 18° mese di vita, ma può impiegare fino a 24 mesi per la completa ossificazione.

La crescita e la chiusura delle fontanelle deve essere monitorata regolarmente dal pediatra, per accertarsi che il processo segua un normale percorso e che non ci siano problematiche in atto.

Infatti, se la fontanella non si chiude oppure se la chiusura è precoce potrebbero esserci condizioni o patologie alla base che devono essere portate all’attenzione del medico.

Chiusura precoce

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La chiusura precoce delle fontanelle impedisce una normale espansione delle strutture craniche e può compromettere lo sviluppo neurologico del bambino. Questa condizione, anche detta craniosistosi, limita il volume cranico necessario per una crescita cerebrale adeguata, determinando tutta una serie di conseguenze, come:

  • deformità cranica: se una o più suture si chiudono prematuramente, la forma della testa del bambino può svilupparsi in modo irregolare. Ad esempio, può diventare allungata, appiattita su un lato, o assumere altre forme atipiche.
  • aumento della pressione intracranica: questo accade perché il cervello continua a crescere mentre lo spazio all’interno del cranio non è più in grado di espandersi adeguatamente
  • ritardi nello sviluppo cognitivo e motorio
  • problemi visivi e di udito: una pressione intracranica eccessiva può anche influenzare gli organi sensoriali, come occhi e orecchie
  • difficoltà respiratorie e sindrome da apnea notturna: provocate dalle deformità craniche e facciali
  • disturbi neurologici: più raramente, la pressione interna eccessiva può causare danni cerebrali permanenti, influenzando una varietà di funzioni neurologiche.

Se si sospetta una chiusura precoce delle fontanelle, è importante ricorrere a valutazione medica. Il trattamento può variare a seconda della gravità e delle fontanelle coinvolte ma spesso include un intervento chirurgico per correggere la fusione delle suture e permettere uno sviluppo cranico. Un intervento precoce è di fondamentale per minimizzare le complicazioni e per offrire il miglior risultato possibile.

Chiusura tardiva

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Un ritardo nella fusione delle fontanelle, che non si chiudono entro i 2 anni di età, può essere il segno clinico di diverse condizioni, tra cui:

  • ipotiroidismo congenito: questa condizione impedisce alla ghiandola tiroidea del bambino di produrre sufficienti ormoni tiroidei, essenziali per la crescita e lo sviluppo
  • rachitismo: è una malattia causata dalla carenza di vitamina D, calcio o fosforo, che porta ad ammorbidimento e indebolimento delle ossa in bambini, ritardando potenzialmente la chiusura delle fontanelle
  • sindrome di Down: questa condizione genetica può influire sul tasso di crescita delle ossa del cranio
  • microcefalia o idrocefalia: condizioni che influenzano la crescita e la dimensione del cranio.

Pertanto, una chiusura ritardata delle fontanelle deve essere valutata attentamente dal pediatra.

Quando preoccuparsi per la fontanella dei bambini?

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Le fontanelle devono destare preoccupazione non solo quando sono soggetta a una chiusura precoce o ritardata, ma anche quando risultano marcatamente più depresse o sollevate del normale. 

Per spiegare meglio, in condizioni normali, la fontanella anteriore, nel bambino che sta in posizione seduta, appare leggermente rientrata rispetto alle ossa che le circondano. 

In presenza di fontanella infossata (ovvero quando la rientranza è più marcata), o al contrario bombata (notevolmente sollevata) è necessario far visitare subito il bambino o richiedere assistenza medica, soprattutto se il bambino appare sonnolento, poco reattivo o pallido.

La fontanella infossata può infatti essere indice di disidratazione, che può essere causata a sua volta da vomito, diarrea.

Una fontanella bombata, invece, soprattutto se accompagnata da alterazioni della reattività e dello stato di coscienza, può essere il segno di un aumento della pressione intracranica. In particolare, questa condizione deve destare preoccupazione se accompagnata da:

  • febbre alta
  • colorito grigio
  • chiazze rossastre sulla pelle. 

In questo caso, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso, dal momento che potrebbe trattarsi di una meningite.

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Fontanella che pulsa

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In alcune circostanze, per ragioni non del tutto chiare, le fontanelle possono mostrare un movimento pulsante.

Questa caratteristica, sebbene possa sembrare insolita, è in realtà abbastanza comune. Si tratta infatti di una condizione del tutto normale, che si può osservare in molti bambini che godono di buona salute e che alcuni specialisti correlano all’azione del battito cardiaco. Dunque se si nota una fontanella che pulsa nel bambino, non bisogna preoccuparsi.