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Pubblicato inSalute

Covid-19 e influenza: come distinguere le due patologie

Si tratta di patologie infettive che comportano una sintomatologia molto simile e per questo sono piuttosto difficili da distinguere, soprattutto in questa parte dell’anno

Covid 19 e influenza

La malattia da Covid-19 e l’influenza sono patologie che comportano una sintomatologia molto simile e possono essere particolarmente difficili da distinguere, soprattutto in questo periodo della stagione.

Proviamo allora a mettere un po’ d’ordine, cercando di capire le principali analogie e differenze tra le due malattie infettive con l’aiuto del dottor Marco Baroni, specialista in Pneumologia del Santagostino.

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Il nuovo coronavirus è paragonabile al virus dell’influenza stagionale?

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I virus che causano rispettivamente il Covid-19 e l’influenza sono patogeni profondamente diversi, così come sono differenti i loro comportamenti e la trasmissibilità, che è più alta nel caso del Covid-19 rispetto all’influenza.

La malattia da Covid-19 è dovuta al nuovo coronavirus denominato Sars-CoV-2, mentre l’influenza è causata dai virus A, B o C.

L’influenza classica, inoltre, è considerata l’influenza stagionale che, per definizione, si manifesta tipicamente ogni anno tra il tardo autunno e il pieno inverno. Il Covid, invece, ha un comportamento differente ed è presente durante tutto il corso dell’anno. I lievi cali registrati in estate possono essere dovuti al cambio del clima, alle temperature ambientale più alte e alla conseguente possibilità di trascorrere maggior tempo negli spazi aperti, dove le possibilità di contagio sono inferiori. Questo aspetto, quindi, può essere un buon discrimine in primavera ed estate, ma non è utile a distinguere le due patologie nella parte finale dell’anno, durante la quale circolano sia i patogeni che causano il Covid-19 sia i virus dell’influenza.

Durante la prima ondata di Sars-CoV-2, in assenza di un vaccino specifico, era plausibile pensare che le persone vaccinate contro l’influenza, con i sintomi tipici di un’infezione respiratoria, potessero aver contratto il Covid-19.

Quali sintomi differenziano l’influenza dal Covid 19?

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Purtroppo, come accennato prima, grandi differenze nelle manifestazioni sintomatologiche tra Covid e influenza non ce ne sono. Tuttavia, ci sono delle sfumature che possono aiutare a distinguere le due patologie. L’influenza, ad esempio, si manifesta subito in maniera molto più acuta, con sintomi quali:

  • febbre alta
  • starnuti
  • mal di gola
  • raffreddore (della durata di 1-2 giorni)
  • tosse secca
  • sudorazione profusa
  • dolori muscolari

In caso di influenza, poi, la sintomatologia si esaurisce nell’arco di due o tre, massimo quattro giorni. Nei casi più gravi può prolungarsi fino ad una settimana.

Per quanto riguarda il Covid, come per l’influenza, la sintomatologia riguarda prevalentemente, nella fase iniziale della malattia, le vie aeree superiori, quindi naso e gola. Lo sviluppo della malattia, però, e la sensazione di malessere generale sono più lenti, ma prolungati nel tempo. Inizialmente, è caratterizzata da una febbre più ridotta che quasi mai supera i 38 gradi. Le difficoltà respiratorie sono un’altra delle possibili conseguenze del Covid-19. Ciò che, invece, è peculiare di questa malattia respiratoria è la perdita del gusto e dell’olfatto.

La diarrea, se da una parte è piuttosto rara quando si parla di influenza stagionale, è invece molto comune nelle fasi iniziali del Covid-19. Sono, poi, ancora oggetto di studio le conseguenze sul lungo termine dell’infezione da Sars-CoV-2, il cosiddetto “long covid”, che può provocare, oltre ad una generale difficoltà a riprendere la propria efficienza generale, disturbi quali:

  • acufene
  • deficit di memoria
  • confusione mentale o “brain fog”

Il Covid-19 può manifestarsi anche attraverso una sintomatologia cutanea che comprende rash e sfoghi della pelle.

Come distinguere il Covid-19 dall’influenza?

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Per quanto riguarda la diagnosi, a eccezione di forme di Covid-19 dalla sintomatologia minima, tramite una radiografia del torace è già possibile distinguere bene l’infezione da Sars-CoV-2 dall’influenza, grazie ad esempio alla presenza di opacità a vetro smerigliato o infiammazione interstiziale.

I pazienti affetti da Covid-19, inoltre, nella maggior parte dei casi registrano un calo della ferritina e, soprattutto, livelli bassi di vitamina D che, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nel rafforzamento delle ossa, è molto importante per il sistema immunitario dell’apparato respiratorio. A causa del Covid-19 è possibile accusare una carenza di linfociti (linfopenia), sottratti al torrente ematico perché necessari nell’interstizio polmonare. Infine, l’infezione da Sars-coV-2, a differenza della polmonite influenzale, può diffondersi a entrambi i polmoni in maniera estesa.

In ogni caso, ai fini diagnostici, il link epidemiologico resta un aspetto cruciale da considerare. Ogni paziente affetto da qualsiasi tipo di infezione respiratoria acuta che, nei giorni che hanno preceduto la manifestazione sintomatologica, sia stato a stretto contatto con possibili o confermati casi di influenza o Covid-19 ha un’alta probabilità di aver contratto la stessa patologia.

Quanto dura il periodo infettivo di una persona con la malattia da coronavirus?

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La trasmissione del virus che causa la malattia Covid-19 può avvenire da una persona infetta anche uno o due giorni prima la comparsa dei primi sintomi. Anche se è altamente probabile che il livello di contagiosità sia più alto quando sono già presenti le manifestazioni sintomatologiche.

La stima è che il periodo infettivo possa durare per un periodo compreso tra i 7 e i 12 giorni nei casi meno severi di infezione da coronavirus e fino a 14 giorni nei casi più gravi della malattia.