- Quali sono le principali difficoltà per i genitori?
- Come fare quando il bambino rifiuta e si limita a pochi alimenti?
Come si alimenta il proprio bambino è sicuramente una delle preoccupazioni più sentite dalla maggior parte dei genitori in relazione al suo buon stato di salute. Anche per il pediatra è molto importante che vi sia una corretta attenzione su questo aspetto della vita del bambino, soprattutto nei suoi primi anni di vita.
Questo per vari motivi: ovviamente perché nei primi anni di vita mangiare bene in termini corretti di quantità e qualità di cibi è la condizione essenziale per crescere bene e avere un buon stato di salute, ma anche, e non di minor valore, perché come e quanto si mangia diventa un’abitudine determinante a creare uno stile di vita sano in senso globale, fisico e psicologico, per il presente del bambino e ancor di più per il suo futuro da adulto.
Quali sono le principali difficoltà per i genitori?
↑ topUna prima difficoltà, parlando in generale e dopo un corretto e “appetitoso“ svezzamento, compare dopo l’anno di età quando il lattante, anche per il suo sviluppo comportamentale (vuole mangiare da solo, rifiuta piatto unico tipo pappa, inizia con gli assaggi, vuole scegliere cibi…), riduce in modo significativo la quantità di cibo che assume rispetto al primo anno di vita e diviene selettivo sul tipo di alimenti desiderando solo alcuni cibi e rifiutandone altri. Per quanto riguarda la quantità, se il bambino è sano, i genitori non dovrebbero assolutamente preoccuparsi: nessun bambino sano mangia meno di ciò che gli occorre per stare e sentirsi bene!
Comportamenti di forzatura da parte dei genitori rischiano di creare condizioni di mala-educazione alimentare con danni sia dal punto di vista fisico (obesità, sovrappeso), sia dal punto di vista psicologico (il momento del pasto anziché un piacere diventa un dramma, si instaura una cattiva relazione con il cibo che può sfociare in disturbi dell’alimentazione quali bulimia ed anoressia in età seguenti).
Anche per quanto riguarda la selettività dei cibi i genitori dovrebbero stare tranquilli e non assumere comportamenti rigidi e di forzatura, che spesso portano come unico risultato una ostinata opposizione del bambino.
Se è vero che una sana alimentazione deve essere il più possibile varia, deve comprendere almeno 4 porzioni tra frutta e verdura , alimenti ricchi di fibre, deve avere un ridotto consumo di carne ed insaccati (carne bianca e massimo 2-3 volte la settimana), un frequente apporto di legumi secchi (almeno 4 volte la settimana), la presenza di cereali integrali.
Come fare quando il bambino rifiuta e si limita a pochi alimenti?
↑ topInnanzitutto è tale la varietà di cibi a disposizione dei nostri bambini che raramente si verificano carenze nutrizionali, solo in casi di totale e protratto rifiuto sia di frutta che verdure può essere indicato su consiglio del pediatra dare integratori di vitamine e minerali.
Ecco quindi alcuni suggerimenti pratici :
- Dare un costante esempio su come si mangia in modo sano mettendo in tavola ad ogni pasto verdure, legumi, frutta oltre agli altri alimenti
- Non forzare il bambino, dargli, oltre che l’esempio , il tempo e la fiducia che imparerà a fare come mamma e papà
- Utilizzare le verdure, spesso il cibo più critico per i bambini, in ricette diverse, non solo come contorno, ma anche sughi, ragù, frittate, polpette, puree, creme..
- Coinvolgere il bambino a preparare alcuni cibi che poi mangerà, con l’assistenza di un adulto già a 15-18 mesi sono orgogliosi di mescolare o mettere nel piatto con una certa disposizione ( es. fare disegni con pezzetti di verdura)
E, soprattutto, il consiglio più importante: mangiare è e deve restare un momento di piacere e di gradimento, quindi di libertà. L’esempio e la fantasia culinaria dei genitori con il tempo faranno il resto.