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Pubblicato inSalute

Cos’è l’attaccamento sicuro: tutto quello che c’è da sapere

L’attaccamento sicuro si ha quando un bambino viene accudito da un genitore che si mostra sensibile alle sue richieste e a disposizione nei momenti di stress, accogliendolo e sostenendolo

Attaccamento sicuro bambino

La teoria dell’attaccamento è stata concepita e sviluppata da John Bowlby verso la fine degli anni Sessanta. Lo psicanalista britannico pubblicò inizialmente i principali punti della sua teoria in tre articoli per poi ampliarli ed elaborarli in modo più approfondito nella trilogia dal titolo “Attaccamento e perdita”. Le ricerche di Bowlby si concentrarono, in particolare, sulle caratteristiche e le dinamiche del rapporto tra madre e bambino e sul modo in cui potesse svilupparsi uno stile di attaccamento sicuro.

Con l’aiuto della psicoterapeuta del Santagostino, Elena Saporiti, cerchiamo di capire in che cosa consista la teoria dell’attaccamento sicuro e quali conseguenze possano avere sulle relazioni future dei bambini – una volta diventati adulti – i vari stili di attaccamento con le proprie figure di riferimento.

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Che cos’è l’attaccamento sicuro?

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Secondo Bowlby, l’attaccamento sicuro si ha quando un bambino sente che la sua figura di attaccamento è sensibile ai suoi bisogni e sa dargli protezione e senso di sicurezza. Il bambino percepisce che il caregiver è affidabile, questo crea una base sicura affinché il piccolo si senta tranquillo nell’esplorare il mondo.

Il tipo di attaccamento che un bambino sviluppa nei confronti della figura di riferimento e di accudimento avviene nei primissimi anni di vita. Ciò condizionerà tutte le sue relazioni significative anche in futuro. Perché l’esperienza fatta nei primi anni di vita con la figura di attaccamento diviene una sorta di modello impresso nella mente del bambino che da adulto potrebbe essere indotto a riprodurlo nelle relazioni significative. 

Come fare ad avere un attaccamento sicuro?

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Un bambino riesce a sviluppare una relazione di attaccamento sicuro quando può contare su una figura di accudimento in grado di rispondere in modo adeguato ai suoi bisogni. 

Ad esempio, nel caso di un neonato, ciò significa cambiarlo, nutrirlo e fornirgli un supporto di tipo affettivo quando piange e non sta bene. Avere una figura di riferimento che lo sappia confortare e sia in grado di prendersi cura di lui gli dà l’idea di essere un bambino degno di avere qualcuno che possa soddisfare i suoi bisogni. 

Al contrario, un bambino i cui bisogni non vengono soddisfatti svilupperà uno stile di attaccamento insicuro

È importante, inoltre, che il bambino abbia il tempo di esprimere il proprio bisogno. Intervenire ancora prima che lo abbia fatto potrebbe essere controproducente perché non gli permetterebbe di identificare le sue necessità e quindi di imparare a conoscersi.

Cosa valuta la Strange Situation?

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La Strange Situation è una procedura sperimentale ideata da Mary Ainsworth per individuare quale tipo di attaccamento abbia sviluppato il bambino.

In particolare il suo obiettivo era studiare il tipo di interazione che intercorre tra la madre, un adulto estraneo e il bambino, in un contesto non familiare.

La Strange Situation è suddivisa in 8 episodi ed è pensata per i bambini a partire dal primo anno di età circa. Infatti, è proprio a questa età che il legame tra il piccolo e il suo caregiver si consolida. Mamma e bambino vengono messi in una stanza con dei giochi. Dopo qualche minuto, nella stanza entra un estraneo e dopo poco esce dalla stanza la mamma lasciando il bambino da solo con l’estraneo. In seguito la mamma rientra. Successivamente, mamma ed estraneo escono dalla stanza lasciando solo il bambino per poi rientrare (prima l’estraneo e poi la madre). In questo modo si ha la possibilità  di valutare le reazioni del bambino. In particolare, le interazioni tra figura di attaccamento e bambino:

  • in presenza dei giochi
  • di un estraneo
  • da solo

Quanti tipi di attaccamento ci sono?

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In base alla tecnica della strange situation sono stati individuati 3 tipi di attaccamento. Oltre all’attaccamento sicuro e a quello insicuro-evitante, c’è anche l’attaccamento ambivalente. Successivamente si è aggiunto quello disorganizzato.

L’attaccamento ansioso-ambivalente si sviluppa quando il bambino percepisce la propria figura di riferimento come inaffidabile. Le cure e le attenzioni da parte del caregiver possono essere intermittenti e, quindi, imprevedibili per il bambino che, di conseguenza, può sviluppare un senso di insicurezza. La madre non sa come gestirlo e non si sente in grado di comprendere quale sia la natura del problema del suo bambino.

Nell’attaccamento disorganizzato, il bambino non riesce a sviluppare un tipo di attaccamento coerente e stabile nel corso del primo anno di vita. In questo caso, la figura di riferimento può rappresentare allo stesso tempo sia una fonte di protezione sia un potenziale pericolo

Non esistono persone che sviluppano un’appartenenza esclusiva ad uno dei quattro stili di attaccamento. Si parla, piuttosto, di prevalenza di attaccamento, perché difficilmente ognuno di noi rientra in una sola di queste quattro forme. Si tratta di una sorta di continuum, partendo da un attaccamento sicuro fino all’estremo opposto rappresentato da uno stile di attaccamento insicuro.

Quali sono le caratteristiche di un bambino con attaccamento sicuro?

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Un bambino che ha sviluppato uno stile di attaccamento sicuro si sentirà libero di esplorare l’ambiente in cui si trova, con la consapevolezza che in qualsiasi momento di pericolo potrà fare affidamento sul proprio caregiver.

Nel momento in cui la mamma esce, comincerà a piangere, ma accetterà di farsi consolare dall’estraneo presente nella stanza. Quando la madre rientrerà nella stanza si riavvicinerà a lei e smetterà di piangere.

Al contrario, bambini con attaccamento insicuro difficilmente si sentiranno tranquilli nell’esplorare l’ambiente circostante. Mostreranno, invece, angoscia nel momento in cui la mamma li lascerà soli e per tutto il tempo della durata dell’esperimento. A differenza dei bambini che hanno sviluppato attaccamento sicuro, non si faranno consolare dall’estraneo. Non ricercheranno il contatto con la madre nel momento in cui rientrerà nella stanza. Al contrario, potrebbero esprimere perfino rabbia nei suoi confronti.

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