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Pubblicato inGenitori

Allergie, troppa igiene fa male ai bambini?

bambini e allergie: troppo igiene fa male?

Cosa c’è dietro l’aumento delle allergie registrato negli ultimi anni? Per alcuni studiosi è colpa anche dell’eccesso di pulizia cui sono sottoposti i nostri bambini. Vero, ma ci sono anche altri fattori, come l’inquinamento, l’uso degli antibiotici, la vita sedentaria…

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È noto oramai a tutti che le allergie stanno vivendo un periodo di forte sviluppo: ad esempio, si stima che tra il 10 e il 30% della popolazione sia affetta da rinite allergica. Ma a cosa è dovuta questa “fioritura” della patologia allergica? Il boom economico della seconda metà del ‘900, oltre a modificare le nostre abitudini di vita, ha aumentato anche l’insorgenza di alcune patologie, in primis quelle cardiovascolari. Accanto a queste, anche le patologie allergiche come rinite ed asma, allergia alimentare e dermatite atopica, non meno gravose in termini di qualità della vita e di costi sanitari, hanno vissuto questa fase di incremento a cavallo degli anni ’80 e ’90, principalmente nelle aree urbane dei paesi industrializzati.

Nel 1989 Strachan per primo parlò di “ipotesi dell’igiene” per spiegare l’aumentata insorgenza di asma allergico nei bambini inglesi, con un articolo pubblicato sul British Journal of Medicine. Egli osservò che i figli unici erano più frequentemente asmatici, e spiegò tale dato con la ridotta esposizione ad agenti virali, batterici e a parassiti. Generalizzando il modello di Strachan, si arrivò ad ipotizzare che la ridotta incidenza di malattie infettive conseguente al miglioramento delle condizioni di vita ed all’aumento dell’igiene soprattutto in ambiente domestico ma anche nel settore alimentare (ad esempio l’utilizzo di lavastoviglie, il consumo di cibi sterilizzati o pastorizzati, il ridotto contatto con animali della fattoria tipico delle aree urbane), potesse “riprogrammare” il sistema immunitario favorendo la comparsa di allergie tramite una maggiore produzione di IgE, gli anticorpi responsabili dell’allergie, al posto di IgM, IgG, IgA, prodotti in risposta alle infezioni.

Più igiene, meno infezioni, maggior rischio di malattie allergiche. In aggiunta all’eccesso di igiene, vi sono numerosi altri fattori che contribuiscono a spiegare l’insorgenza della patologia allergica. Il microbiota, ovvero l’insieme di tutti i microrganismi, patogeni e non, presenti all’interno del nostro organismo, risulta alterato negli individui con malattie allergiche: il parto cesareo (che nega al feto l’esposizione alla flora batterica del canale vaginale) e l’esposizione precoce ad antibiotici determinano riduzione dei Bifidobatteri e prevalenza di Stafilococchi, Escherichia e Clostridi che si associano ad aumento del rischio di sviluppare allergie.

Ci sono inoltre abitudini domestiche, come l’aumentata temperatura in casa, la coibentazione, l’uso di moquettes e tappeti, che favoriscono l’esposizione a potenziali allergeni come gli acari della polvere. Anche laumento delle polveri sottili (come il particolato diesel) possono aumentare l’insorgenza di allergie respiratorie, poiché tali sostanze fungono da agenti infiammatori e, in alcuni casi, “traghettano” l’allergene direttamente a contatto con le nostre mucose bronchiali. Una vita sedentaria, oltre a favorire lo sviluppo di malattie metaboliche come diabete ed obesità, può determinare anche la comparsa di spasmo bronchiale, che rappresenta l’anticamera dell’asma allergico, soprattutto nell’infanzia. Inoltre, la riduzione dell’espozione ai raggi UV dovuta a periodi prolungati in casa e la conseguente carenza di vitamina D, che esercita un effetto regolatore sul sistema immune, potrebbero contribuire allo sviluppo di asma.

L’obesità aumenta anche il rischio di allergia alimentare, a causa della permeabilità intestinale che favorisce il passaggio di allergeni dall’intestino al sistema immunitario locale, e della produzione di sostanze pro-infiammatorie e pro-allergeniche.

Si può pertanto concludere che l’eccesso di igiene, in associazione con altri numerosi fattori sia genetici che ambientali, ha un ruolo importante nel creare un terreno predisponente per lo sviluppo di allergie.

Per questo, il consiglio è quello di non mettere i nostri figli sotto la classica campana di vetro e lasciare che ogni tanto “si sporchino le mani”. Non esagerare con l’igiene quotidiana e preferire detergenti che rispettino il pH naturale della cute favorisce l’integrità della barriera cutanea, lavare le mani solo se realmente sporche, favorire il contatto con la natura in maniera sana ed equilibrata: queste sono solo alcune delle “regole” da osservare per aiutare il sistema immunitario a raggiungere la sua maturità e per diminuire il rischio di sviluppare allergie.