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Pubblicato inBenessere

Alimentazione biologica uguale più sana?

Negli ultimi tempi il boom dell’alimentazione sana ha concentrato l’attenzione intorno all’agricoltura biologica: scopriamone insieme vantaggi e svantaggi

alimentazione biologica

La coltivazione biologica venne introdotta in Europa negli anni Venti per preservare ed aumentare la fertilità del suolo e contrastare l’industrializzazione dell’agricoltura, oltre che per ridurre l’utilizzo di fertilizzanti sintetici e pesticidi. Nel primo dopoguerra la demonizzazione dei prodotti chimici si basava soprattutto su principi morali e solo negli anni ‘60 vennero scientificamente confermate le prove di tossicità di alcuni prodotti sintetici a partire dal DDT  (dicloro-difenil-tricloroetano), diffuso nel mercato europeo già negli anni ’40. Dopo tale scoperta lo stesso DDT ed altri pesticidi vennero banditi dal commercio, lasciando spazio allo sviluppo di sostanze chimiche più rapidamente degradabili.

Attualmente sono oltre 43 milioni gli ettari di coltivazioni biologiche in tutto il mondo, ovvero circa l’1% di tutti i terreni agricoli.

Dall’ultimo rapporto congiunto di FIBL (Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica) e Ifoam (International federation of organic agriculture movements) sull’agricoltura biologica, emerge che l’Australia, con i suoi oltre 17 milioni di ettari di campi “bio”, è il paese con la maggiore estensione seguita dall’Argentina, con più di 3 milioni di ettari di colture, da Stati Uniti e Cina, ciascuna con oltre 2 milioni di ettari. L’Italia occupa una buona posizione con i suoi 1.317.000 di ettari, inferiori a quelli della Spagna (1.610.000 ettari), ma superiori a Francia e Germania (1.061.000 ettari).

Sebbene i prodotti biologici costituiscano comunque una quota minore del mercato alimentare mondiale, l’aumento dei prodotti certificati e la loro disponibilità nei grandi supermercati ha permesso la crescita di questo settore nell’industria alimentare. Infatti nel primo semestre 2017 l’incremento delle vendite bio è stato del 10,3% rispetto al periodo gennaio-giugno 2016 (+13,4% nel 2016 rispetto al 2015), dati forniti da Nomisma.

Il U.S. Department of Agriculture (USDA) ha istituito un programma di certificazione biologica richiedendo che tali alimenti rispettino rigidi standard governativi. Quest’ultimi regolano il modo in cui tali alimenti vengono coltivati, trattati e processati.

Biologico, quindi sano?

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La convinzione che gli alimenti biologici siano più sani rispetto agli alimenti convenzionali è uno dei motivi per cui l’interesse circa tali prodotti sia in aumento in tutto il mondo.

Alcuni studi hanno esaminato quali sono le caratteristiche di chi acquista prodotti biologici: alcuni studiosi mettono  in evidenza come l’utilizzo di prodotti biologici sia associato ad uno stile di vita medio-alto. Questi consumatori spesso hanno un’istruzione e un reddito superiore, un indice di massa corporea (BMI) più basso e sono fisicamente più attivi rispetto alla media della popolazione di riferimento. La fascia sensibili all’acquisto di tali alimenti va dai 25 ai 40 anni e sono più spesso famiglie con bambini.

Per fare una valutazione complessiva di quali sono i vantaggi/svantaggi nel consumo dei prodotti biologici è fondamentale capire quali differenze si trovano nella concentrazione di sostanze nutritive e di altri composti bioattivi (metaboliti vegetali secondari/0agenti difesa vegetali), pesticidi, micotossine, microrganismi e nel contenuto in gli acidi grassi, iodio e selenio.

Gli studi scientifici hanno dimostrato che gli alimenti biologici hanno concentrazioni più elevate di vitamina C, antiossidanti e acidi grassi omega-3. Inoltre, la frutta e verdura biologica hanno una minore concentrazione di nitrati e maggiore di micronutrienti: minerali (es. Ferro, magnesio, fosforo e zinco), vitamine C e altri composti bioattivi come carotenoidi e tocoferoli, fenoli e flavonoidi).

Per la categoria dei cereali,nei prodotti biologici si trovano concentrazioni più basse di proteine ​​e aminoacidi . Questo si lega ad una più bassa concentrazione e disponibilità di azoto in questo tipo di produzioni. Una preoccupazione importante per quanto riguarda le colture cerealicole è la contaminazione da micotossine, metaboliti fungini, che hanno effetti negativi per l’uomo, gli animali e le colture. Nonostante l’uso agricolo di fungicidi per controllare la contaminazione da funghi, la maggior parte degli studi non mostra alcuna differenza tra i cereali biologici e convenzionali.

Grandi differenze, invece,  sono presenti considerando la quantità di metalli pesanti: i prodotti biologici hanno minori concentrazioni di arsenico, cadmio e piombo.

Per gli alimenti di origine animale, le diversità riscontrate dipendono dai mangimi utilizzati, infatti l’allevamento biologico richiede l’utilizzo di mangime prodotto localmente, ricchi di omega-3, mentre l’alimentazione convenzionale consiste in prodotti derivati dalla soia, seme del frutto di palma e di cereali, con più basso contenuto di omega-3.

Nell’agricoltura biologica, gli animali sono tenuti ad avere accesso ad aree esterne, che possono aumentare il rischio di parassiti e infezioni. Vari studi, però, hanno riportato poca differenza rispetto al tasso di contaminazione tra i prodotti biologici e quelli convenzionali, quindi il rischio complessivo della contaminazione batterica degli alimenti biologici è lo stesso dei cibi convenzionali.

Quindi ci sono sempre più risultati che dimostrano come la produzione biologica abbia caratteristiche tali per cui il consumo può essere suggerito, anche se di fatto non andrebbe considerata come un sostituto della produzione convenzionale. La soluzione sarebbe quindi trovare coesistenza e sinergia tra i due metodi produttivi.

Per saperne di più

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  1. Il fatto alimentare. 2016. I numeri dell’agricoltura biologica nel mondo: la mappa delle colture bio paese per paese in un’infografica di valori
  2. Eisinger-Watzl M, Wittig F, Heuer T, Hoffmann I. 2015. Customers purchasing organic food – do they  live healthier? Results of the German National Nutrition Survey II. Eur. J. Nutr. Food Saf.5:59–71
  3. Efsa, 2017. The 2015 European Union report on pesticide residues in food. 10.2903/j.efsa.2017.4791
  4. Healthy Lifestyle. Organic foods: Are they safer? More nutritious? 2017
  5. Forman J, Silverstein J et al. 2012. Organic foods: health and environmental advantages and disadvantages. 10.1542/peds.2012-2579.
  6. Kirsten Brandt et al.2001. Organic agriculture: does it enhance or reduce the nutritional value of plant foods? 10.1002/jsfa.903